Xanax per tutti

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Steven si preparò un toast con il tostapane che avevano messo nel fienile. Era vecchio, ma funzionava ancora.

La settimana prima Lapis e Peridot avevano installato un frigorifero, una seconda amaca, un microonde e un tostapane, perché durante il suo soggiorno Steven potesse sopravvivere; sempre che con sopravvivere si intendesse alternare toast a pizze surgelate.

Peridot chiamava questa sua nuova sistemazione "soggiorno di guarigione dal disturbo post-traumatico", anche se Steven non aveva idea di cosa significasse.

Lui lo chiamava, per contro, "nuova casa", mentre chiamava la sua vecchia residenza "clinica psichiatrica".

In realtá non sapeva bene il significato neanche di queste parole, infatti l'aveva sentita chiamare così da Peridot e talvolta anche da Bismuth; sapeva però che erano offensive, e questo gli bastava.

Mangiando, si sdraiò sull'amaca e accese la tv. Essa non era collegata al satellite, dunque l'unica cosa che poteva vedere erano le cassette di Pini Innamorati.

Nonostante una parte di lui non volesse sentire più parlare di storie d'amore, delusioni, menzogne e drammi, alla fine si riduceva sempre a guardare quel programma, piuttosto che andare nella clinica psichiatrica a prendere un libro.

"Oooh, Percy... mi manchi..."

"Anche tu Polette..." disse Steven, annoiato, prima che la battuta venisse pronunciata.

Ormai le sapeva a memoria quelle stupide cassette.

"Ehi Steven!"

Lo salutò Lapis, entrando nel fienile.

"Ehi Lapis... dov'è Peridot?"

"Lei è... a rimorchiare. O almeno penso." rispose lei.

Steven sospirò.

"È ancora gelosa, vero?"

Lapis annuì. Si avvicinò all'amaca, e gli sorrise. Dunque osservò la tv.

"Guardi questa puntata? A me non piace."

"Neanche a me... peró non ho nulla da fare."

Lapis gli arruffó i capelli.

"Steven, se vuoi posso andare a prenderti qualcosa da fare alla clinica psichiatrica..." gli propose.

Lui rifiutò, ma le era molto grato. Da quando si era trasferito lì, Lapis si era mostrata molto disponibile e gentile. Anche Peridot. Si comportavano un po' come delle madri, come faceva... no, non voleva pensarci.

"Sei sicuro?"

Steven stava per confermare la sua scelta, quando una voce risuonò in tutto il fienile.

"Non ce ne sarà più bisogno!" gridò Peridot, facendo apparizione sulla soglia.

Attirata l'attenzione, fece un inchino.

"Signori e signore vi presento... Jamie!"
annunciò.

Steven urlò disperato. Peridot non poteva avere veramente portato lí la causa di tutto. Non voleva vedere Jamie, come non voleva vedere nè Perla, nè suo padre e neanche Ametista o Garnet o Jasper o chiunque altro avesse a che fare con quella storia!

Lapis ridacchiò.

"Steven, sta scherzando..."

Peridot rise fragorosamente.

"Ahaha, che tonto!"

Si avvicinò anche lei all'amaca e si mise in punta di piedi, in modo da poterlo vedere.
Gli porse un sacchetto.

"In realtà sono andata dal rimorchiat-... da tuo padre, e ti ho preso questi."

Steven aprí il sacchetto emozionato e vide che c'erano dei fumetti, un cd, e...

"Perché c'è dello Xanax?" domandò, confuso.

"Oh questo... non è solo per te. Ho appena visto Jasper... ed è traumatizzata..."

Lapis storse il naso sentendo il nome di quel naso. Cioè, di quella gemma.

"O, povera cornuta..." commentò sarcastica.

"Beh, povera cornuta in tutti i sensi..." rise.

"Comunque... non ha preso bene lo scherzetto della sua amichetta, e ha deciso di non vivere più da lei."

"E allora? A noi che ce ne frega!" disse Lapis, indispettita che l'attenzione fosse sull'acerrima nemica.

"Mi ha fatto molta pena... quindi le ho chiesto se volesse vivere da noi."

Steven e Lapis erano sconvolti. Gridarono in coro:

"Coooooosa?!"

"E lei ha accettato."

Lapis era infuriata:

"Tu, che cosa hai fatto?!"

"Te l'ho detto che lo Xanax non era solo per Steven!"

Trash universeWhere stories live. Discover now