Lattina

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"Dove vai, Lapis?" le aveva chiesto, vedendola uscire.

"Vado da Dewey."

"E perché?!" aveva esclamato, in un moto di gelosia.

"Perché è il nostro anniversario: sono sei mesi che stiamo assieme."

Peridot sospirò al ricordo. Improvvisamente la voce di Zaffiro la riportò al presente:

"Peridot, dimmi cosa c'è che non va."

"Beh, sai com'è... il caldo." sparò.

Aveva detto un cazzata: le gemme non soffrono la temperatura.

Infatti il problema era un altro: si sentiva male, i ricordi di ciò che era successo quel mattino le torturavano la testa.

"Non puoi andartene sempre via così! Non mi tieni mai compagnia! Quando Steven era qui, ero sempre io quella che badavo io a lui!" le aveva rinfacciato Peridot.

Lapis invece aveva continuato a rimanere piuttosto tranquilla.

"Peridot, non so cosa ti prenda. Steven non c'è più, ora abita da Greg. Inoltre posso farmi anche io la mia vita."

"E io?! Mi lasci sempre da sola!"

"Vai da Zaffiro, lei ti terrá compagnia." aveva cercato di chiudere la faccenda Lapis, uscendo.

Zaffiro le mise una mano sulla spalla, distogliendo nuovamente la gemma verde dai ricordi.

"Lo so che si tratta di Lapislazzuli. Sei prevedibile." affermò, senza emozioni.

Peridot negò goffamente:

"Io... che mi interesso di Lapis? Ahah, divertente..." rise forzatamente, mentre lanciava un'occhiata alla porta.

Era inutile, Lapis non sarebbe tornata.

Ed era colpa sua. Avrebbe dovuto lasciare che Lapis chiudesse la faccenda con quella frase. E invece si era messa a correre, e l'aveva afferrata per un braccio.

E aveva gridato:

"Questa non é una scusa! Stai facendo come la volta scorsa! Quando te ne sei andata sulla luna!"

"Quella faccenda è chiusa."

"No che non è chiusa! Tu mi avevi abbandonato! Ho passato mesi a piangere in una vasca! Perché scappi sempre?!"

Lapis si era veramente infuriata, non le piaceva quando tiravano fuori quella faccenda, ma aveva tenuto il sangue freddo.

"Io non ho nessun obbligo nei tuoi confronti. Quindi, se vuoi scusarmi io me ne vado." aveva risposto seccamente.

E se ne era andata.

"Peridot, sono nella tua stessa situazione." la tentò di rassicurare Zaffiro.

La gemma verde la guardò, diffidente.

"In che senso?"

"Anche a me manca Rubino."

"A me non manca Lapis!"

"Ma non c'è nulla che possiamo fare. Tu te la sei fatta sfuggire di mano, e io ho lasciato che quel Jaimie ci separasse."

Peridot incrociò le braccia.

"Non mi interessa Lapis!"

Zaffiro fece spallucce, e si alzò.

"Quando sarai pronta, chiamami, che ne parliamo."

Lo disse come se sapesse che sarebbe successo. Chiuse la porta del fienile, e se ne andò.

"Quindi la nostra relazione è chiusa?" avrebbe potuto chiederle Peridot. Ma sapeva benissimo che non c'era mai stata una storia tra di loro. Lei l'aveva usata, come Zaffiro aveva usato lei.

Diede un calcio a una lattina, dalla frustrazione. Anche se non sapeva per cosa.

Dalla lattina, però, mitra colposamente uscì un bigliettino. Era la calligrafia di Zaffiro.

"Prevedo che te lo starai chiedendo, perciò ti informo che la nostra relazione non è finita. Perché non c'è mai stata."

Peridot sorrise compiaciuta, molto compiaciuta.

Zaffiro aveva sbagliato.

Aveva sbagliato su tutto.

Lei questo non se lo stava chiedendo, lo sapeva già.

E Zaffiro non l'aveva previsto.

Beh, Peridot non poteva considerarsi una gemma così tanto prevedibile, a questo punto.

Trash universeDär berättelser lever. Upptäck nu