Genitori e Jennytori

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"Oggi viene il tuo fidanzato a vederci?" chiese Back, finendo la sua lattina di Coca Cola.

"No, lui è impiegato con tuo padre al ciambellone... dovresti saperlo no?" gli rispose Sadie.

"Bah, chi lo sa cosa fanno i genitori..."

"Mio padre pizze, poi non so il tuo in che giro losco lavori... " scherzò Jenny.

"Io non so cosa faccia il mio padre. Ma il mio patrigno pesca, e mia madre dipinge." affermò Panna Acida, per poi soggiungere:

"forse è meglio non saperlo."

Il discorso dei genitori era un must per loro, come tipico degli adolescenti. Non venivano compresi e non capivano quei genitori o troppo appiccicosi o troppo poco.

"A proposito di genitori... dov' è il signor Universe?" chiese Panna Acida.

"Doveva già essere qui, in effetti..." appurò Sadie.

E dopo pochi secondi, infatti arrivò. Era fradicio, perchè pioveva.

"Ciao ragazzi! E Panna Acida, ringrazia tua madre, eh, che è stata disposta ad ospitarci qui..."

Rimase lì però davanti a loro, senza sedersi.

Alla domanda del perchè non o facesse, rispose con un cenno ai vestiti zuppi, e aggiunse:

"Sapete com'è... mi si è fuso il motore del furgone..."

"A quest'ora? E come farà..."

"O, state tranquilli, domani verrà un'amica, che me lo riparerà. Però fino ad allora mi toccherà andare a piedi. Comunque... avete già composto il prossimo pezzo?" domandò.

Allora rispose Panna Acida:

"Sì, è una bomba. Molto complicato, però fa anche critica sociale e..."

"Va bene, Panna Acida, taglia corto, glielo faremo sentire..."intervenne Jenny.

"Fatemelo sentire ora". rispose Greg, fremendo dall'eccitazione.

I ragazzi si guardarono un po'preoccupati.

"Eh, vede, non è così semplice..." iniziò Back.

"È che a noi serve un altra voce."

"E la voce in questione sarebbe quella di Steven." completò Jenny.

Greg li guardò, senza afferrare il concetto. Afferratolo, consigliò, con secchezza.

"Mi sa che dovrete rinunciarvici."

"E perchè, non può parlarle..."

"No, non posso. " era stato quasi sgarbato, atteggiamento che gli era poco comune. Ma qui si parlava di Steven.

I quattro sospirarono.

Allora Sadie gli si avvicinò, e gli mise una mano sulla spalla:

"Greg, noi non sappiamo... ma la prego, magari se ci prova... nulla è irrimediabile..."

Greg si spostò, avvicinandosi alla porta.

"Questi non sono affari vostri. E se mi volete scusare.." disse, uscendo dalla porta. Non appena uscì, l'acqua piovana lo investì da sopra. E fuori era tutto buio. E lui solo. Si diresse in tale situazione verso casa.

Aveva avuto ragione allora, pensava. Niente poteva guarire la ferita lasciata da Rose. Quella ferita che aveva aiutato a commettere tante azioni sbagliate, che aveva fomentato tanto odio, si era richiusa.

Ma lui, ne aveva aperta un'altra. E non solo con la donna a cui aveva rubato Rose e con le sue più fedeli commilitoni, ma anche con chi Rose gliel'aveva rubata, per poi rimpiazzarla. Con Steven.

E così, c'era ancora una ferita sempre aperta, anche se più grande, anzi, immensa. Un'immensa ferita che spaccava un intera famiglia. La famiglia delle gemme; la famiglia della sua amata Rose; la famiglia di suo figlio. La sua.


Trash universeWhere stories live. Discover now