Capitolo 14

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Pov di Henry

Poggio con cura Lily sul letto della sua stanza. Stendo le lenzuola delicatamente sul suo corpo. Non credo sia il caso di svestirla, so che si sentirebbe troppo a disagio solo al pensiero. Le sue guance arrossate invadono per un attimo la mia mente facendomi sorridere spontaneamente. Appena sarà sveglia si libererà dell'abito da sola e si sentirà sollevata dal fatto che non ho approfittato della situazione per mettere gli occhi sul suo corpo. Devo ammettere, comunque, che i miei occhi non hanno desiderato altro che vedere il suo corpo per tutta la serata, le mie mani non volevano altro che infilarsi tra le sue gambe e le mie labbra sentire il sapore delle sue. È riuscita a rendere il mio autocontrollo sessuale una cosa da nulla e il bello è che non ha fatto assolutamente niente per cercare una simile reazione da parte mia. Niente di cui si renda conto almeno. Poggio le scarpe accanto al letto e la borsa sul comodino. Sembra un angelo con i capelli castani ad incorniciarle il volto come un'aureola. Non riesco a trattenermi e le sfioro delicatamente la guancia con le nocche della mia mano. Ha la pelle candida e un po' accaldata. Si è addormentata lungo il tragitto, era un'ora di percorso ed erano le tre del mattino, non essendo abituata mi aspettavo sarebbe crollata. Ho guidato ancora più lentamente per non svegliarla, non me lo sarei mai perdonato. Ormai sono quasi le cinque, l'orario mi viene confermato dalla sveglia sul comodino. Il cielo si sta rischiarando dal buio pesto della notte, le stelle si stanno spegnendo e i primi deboli raggi di sole si stanno facendo spazio all'orizzonte. Penso sia il caso che la lasci dormire in pace. Lascio la stanza socchiudendo la porta. Quasi voglio andare in giardino per cercare risposte da qualche fiore silenzioso, ma a quest'ora sarebbe una pessima scelta. Salgo lentamente le scale, mantengo un passo felpato cercando di non produrre rumori o almeno di soffocarli se necessario fino a quando raggiungo la mia stanza. Blocco la porta alle mie spalle, poggiandomi contro essa. Chiudo gli occhi cercando di raccogliere i miei pensieri, i quali, che io voglia o meno, sono diretti solo ed esclusivamente a lei. Sbottono i bottoni della camicia che indosso con pazienza e la abbandono con noncuranza sul pavimento. Lo stesso faccio con le scarpe e i pantaloni. Mi butto sul letto a peso morto e sbuffo pesantemente cercando di scaricare la tensione che sento sullo stomaco. Cosa diavolo ho combinato? Dovevo mantenere un rapporto di amicizia, essere gentile ma allo stesso tempo professionale. Un'amicizia formale, cazzo, invece questa donna mi incuriosisce a tal punto da voler sapere ogni singolo suo dettaglio. Voglio sapere ogni sua espressione cosa significa, cosa succede quando mi guarda con quegli occhi da cerbiatto ma tace risucchiando un pensiero interiore, voglio sapere perché ha delle reazioni inaspettate ogni volta che la sfioro, perché resta delusa da me non appena cerco il distacco e soprattutto perché io non voglio un vero distacco come mi ero promesso. Voglio sapere perché è così innocente anche se sembra abbia avuto una vita di merda, perché è così pura e gentile verso un mondo che le ha fatto solo del male. Voglio sapere cos'è questo formicolio che avverto nello stomaco quando la penso, perché se immagino le sue guance rosse sorrido come un ebete e soprattutto voglio sapere perché se non l'avessi baciata stasera sarei impazzito pur sapendo che lei era il mio limite assoluto. È come se la mia ragione, la mia parte razionale, con lei tacesse. Oppure sono io che divento sordo e ascolto solo l'istinto e la voglia primitiva che ho di lei. Non mi provoca, non cerca un contatto fisico particolare, bastano i suoi occhi a scatenarmi. Non mi era mai successo. Non so come mi comporterò quando sarà sveglia. Spero che per lei sarà meglio cancellare tutto. Cancellare il bacio di stasera, la voglia che io ho di lei e lei ha di me. Non che questa cosa mi renda felice, anzi, credo diventerò fottutamente pazzo. Ma la caccerei in un guaio troppo grosso e non devo. Non ne ho il diritto. Già buttarla in questa merda del finto fidanzamento è stata una cosa meschina. Vedendo suo padre mi sarei aspettato una ragazza cinica, fin troppo cresciuta, più ribelle, che avrebbe visto i vantaggi di questa cosa come un vero contratto. Dalla prima volta che ho visto Lily ho capito che era diversa, sembrava un cucciolo smarrito che cercava di essere forte; io invece sono troppo egoista per lasciarla andare, per ritirare questa farsa, per rinunciare a lei. Ma cosa cazzo sto dicendo? Mi ha preso più di quanto immagino, questa donna potrebbe essere la mia salvezza o la mia rovina. Non voglio che se ne vada. Sono un fottuto egoista stronzo di merda. In tutto questo una cosa è certa: non voglio farle del male, mai. Non sarò il suo problema ulteriore in una vita di problemi. Io cercherò di curarle le ferite, di esserle realmente amico. Ho deciso: non la corteggerò più. Come cazzo ci riuscirò? Credo che sto facendo un ragionamento senza nessi logici e senza senso. Forse il più contraddittorio della mia vita. Conclusione: la desidero più di qualsiasi altra cosa ma non la corteggerò più, le sarò semplicemente amico. Ucciderò RJ per questa pericolosa idea del cazzo che mi ha dato. Io non sono capace di stabilire relazioni con le persone, probabilmente lui si fidava di questa mia caratteristica caratteriale del cazzo, ma nessuno dei due aveva previsto Lily.

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