Capitolo 25

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Cosa diavolo ci fa lei qui? La sua postura, il tono della voce, il trattare Ezra in questo modo, la sua sicurezza, come se potesse permettersi di comportarsi così, come se fosse un'abitudine. Non mi ha ancora vista e non so come sentirmi al riguardo della sua presenza qui. Avrei voluto dire così tante cose ad Henry e tutto è stato rovinato da lei. Il battito del mio cuore accelera. Sento rabbia. Una rabbia che sta invadendo ogni fibra del mio corpo senza una apparente spiegazione. Poi mi ricordo il suo sguardo su Henry all'Ultra Bar, la sua andatura sensuale per farsi notare da lui, la sua freddezza nei miei confronti. La lettera. Come ho potuto dimenticarla!? Amanda ha spedito una lettera ad Henry l'altro giorno. La sua calligrafia arricciata si fa spazio nella mia mente diventando sempre più nitida. Mi sto perdendo qualcosa. Mi è sfuggito qualcosa o forse no. Ho provato un senso di astio nei suoi confronti sin dal primo momento che Sean me l'ha presentata, come se lei volesse qualcosa di mio, come se volesse Henry, ecco, e vederla qui mi ha confermato tutto. Pezzi di me si infrangono sul perfetto parquet di questa stanza. Giuro di sentirmi catapultata a terra eppure sono ferma, immobile, incapace di muovermi su questo sgabello di legno. Ho sbagliato tutto, è passato troppo poco tempo e mi sono fidata di Henry senza conoscere quasi nulla di lui. La mia inesperienza, la mia fragilità, la mancanza di figure forti nella maggior parte della mia vita sono emerse nel modo peggiore. Ho seguito l'istinto e ho sbagliato. Per una che ha vissuto la sua intera esistenza razionalmente e preferendo un "no" in più piuttosto che un "sì" non va bene; non va affatto bene. Cosa ho fatto? Mi sono innamorata sulla base di cosa? Eppure è tutto così reale, è così forte l'emozione che si è posizionata alla bocca del mio stomaco e il calore che emana, lo sguardo bruciante di Henry nel mio, il suo promettermi che mi avrebbe baciata solo nel momento in cui si fosse accorto di essere innamorato di me, i suoi baci, le parole dolci e penetranti dopo aver fatto l'amore. Cosa sta succedendo? Lacrime, fiumi di lacrime minacciano i miei occhi ma non permetterò a questa donna dalla chioma rossa e dai tacchi vertiginosi di leggere una minima traccia di insicurezza e debolezza in me.

"Cosa cazzo ci fai tu qui?" Henry sbotta e la sua voce mi riporta alla realtà. La sta fissando stringendo il pomello della porta, come a scaricare una sorta di tensione. Le sue nocche diventano sempre più bianche.

"Hai la chioma post-sesso vedo. Non sei solo?" La sento ridere fastidiosamente per poi sporgersi nella stanza.

Non posso evitare di stringere meglio il lenzuolo intorno al mio corpo, sentendomi vulnerabile ed esposta. Serro le labbra in una linea dura quando i nostri sguardi si incontrano. I suoi occhi verdi mi guardano con durezza mentre finge un sorriso forzato con le labbra. Entra meglio nella stanza, facendomi notare il suo tailleur rosa cipria, non indossa una camicetta mostrando sfacciatamente il suo seno prosperoso. Una Givenchy sulla sua spalla, nella mano degli occhiali da sole sicuramente costosissimi. È meno truccata dell'altra sera, la luce naturale mostra meglio il suo viso, è una bellissima donna e sa di esserlo. Questo non si può mettere in dubbio. Non ha smesso di guardarmi nemmeno per un secondo e pagherei per sapere cosa sta pensando.

"Com'è che si chiama? Lindy? O forse Lizzy? Non ricordo!" Finge di sbuffare riferendosi ad Henry. Odio la sua voce.

"Ciao, Amanda! Sono presente, puoi chiedere a me." Metto in mostra il mio sorriso più radioso e mi alzo tenendo fermo il lenzuolo. "Mi chiamo Lily." Le porgo la mano che stringe per un millesimo di secondo.

"Ah, giusto! Lily!" Un finto tono di rammarico accompagnato da un sorriso altrettanto finto.

"Non preoccuparti, non mi sono offesa. So che l'età a volte gioca brutti scherzi." Continuo a sorridere facendole credere che sto scherzando.

Lei fa la risata più falsa del mondo porgendosi una mano sulla bocca e mostrando le sue dita affusolate e imbellite da anelli vistosi, pieni di pietre enormi. Henry mi guarda abbozzando un sorrisetto, forse è felice che le abbia tenuto testa.

Gabbia d'oroWhere stories live. Discover now