Capitolo 7

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Devo cercare di spiegarmi in maniera plausibile e alla svelta. Mi ha sorriso perché è estremamente gentile, per non mettermi in imbarazzo, ma non posso negare di sembrare totalmente inappropriata nella sua stanza, seduta sul suo letto.

"Scusami stavo cercando di...beh volevo...volevo dare un'occhiata alla casa e la tua stanza...mmm...mi piaceva. E quindi ci sono entrata per vederla meglio...comp... Complimenti per lo stile." Ma che cavolo ho combinato. Ho praticamente balbettato. Perché non ho uno stupido superpotere, tipo l'invisibilità, da usare in situazioni come questa? Lui si sta avvicinando al letto, fino ad essere di fronte a me. Devo dire qualcosa.

"Davvero, mi dispiace...non dovrei comportarmi così, special..." Posa l'indice della sua mano dolcemente sulle mie labbra facendomi capire di smettere di parlare. Incontra i miei occhi.

"Buon giorno, bellissima." Dice con voce roca e sorridendomi subito dopo, poi si continua a frizionare i capelli con l'asciugamano nero. Vedo i suoi muscoli contrarsi ad ogni movimento. E la sua voce è più roca del solito di mattina. Getta sul pavimento l'asciugamano che aveva in mano, i capelli non gocciolano più, sono solo umidi ora.

"Buon giorno, Henry." Dico lentamente. Quest'uomo mi stupisce. Davvero. Come fa a restare così calmo? Se fosse accaduto il contrario, avrei dato i numeri.

"Ti sarei venuto a cercare, appena vestito." Si appoggia all'armadio alle sue spalle, butta un po' la testa all'indietro poggiando anch'essa all'armadio, incrocia le braccia sul petto muscoloso e chiude gli occhi. Adesso sembra scocciato. "Sono invitato ad una festa, stasera. Ho pensato potrebbe essere una buona occasione per farti abituare al tuo ruolo." Sbuffa. "Non volevo fosse così presto, ma non è un evento troppo formale e pensavo che quindi sarebbe stata meglio per te come prima volta." Apre gli occhi e aspetta una mia risposta. Che risposta vuole? Pronto???? Non è che abbia molte scelte io qui.

"Posso rifiutarmi o mi stai solo avvisando?" Lo fisso dritto negli occhi.

"In realtà puoi rifiutare. Ma non sarebbe la scelta più intelligente. Penso sia meglio per te venire ad un compleanno in discoteca piuttosto che stare seduta dietro un tavolo preoccupandoti di rispettare il galateo alla perfezione e di reggere contemporaneamente il peso di fingere di avere una relazione con me come tua prima presentazione." Ha parlato tutto d'un fiato. Appoggia la testa di nuovo contro l'armadio, fissando il soffitto. Essenzialmente ha ragione.

"Se pensi debba venire, verrò." Dico lentamente.

"È deciso allora."

"Ci sarà comunque una doppia prima volta."

"In che senso?" Ha gli occhi spalancati e fissi su di me adesso.

"Non sono mai stata in discoteca." Ammetto. Non è il mio ambiente diciamo. E non penso mi troverò a mio agio, soprattutto con lui che conosco a malapena. Ma ci dovrà pur essere una prima volta. La situazione è questa ormai. Mi fisso le mani mentre mi pizzico le unghie.

"Davvero?" Continua ad avere un viso sorpreso.

"Ti sorprenderesti sul numero di cose che non ho ancora mai fatto!" Esclamo facendo un sorriso triste.

"Hai mai avuto un fidanzato?" Le braccia sono ancora incrociate al petto ma si è staccato dall'armadio. Lo fisso esitante, vorrei mentire ma non ne sono mai stata capace.

"No, nessuno." Dico tremante. Si avvicina al letto con due passi, poggia le braccia sul letto per avvicinarsi al mio viso.

"Non ho mai prestato attenzione a loro, a dire il vero." Continuo, poi alzo lo sguardo per incontrare il suo.

"Beh, lasciami dire che erano una massa di coglioni!" Mi sorride.

Ricambio un po' il suo sorriso.

"Stasera ti farò sentire a tuo agio, se me lo concederai." Ecco quella voce roca.

"Spero andrà bene questa cosa." Dico dubbiosa.

"Se volevi vedermi nudo bastava chiedere!" Mi sfida a bassa voce e in modo seducente. Alzo gli occhi al cielo e lo sposto per alzarmi.

"Non volevo vederti nudo!" Esclamo. Non nego che la visione mi affascina, ma credevo non ci fosse. La mia intenzione era quella di fare la ficcanaso. Brutto vizio la curiosità.

Lui scoppia a ridere.

"Magari stanotte ti concederò la visione completa." Mi fa l'occhiolino. Oh mio Dio, ma cosa cavolo dice. Piego la testa di lato.

"Tu non hai relazioni, quindi." Dico freddamente e mi dirigo verso la porta.

"Ma mi diverto spesso!" Ammette. Questa frase mi fa un po' male. Perché? Non sono mica già a questo punto. Che cavolo! Mi volto verso di lui.

"Non con me." Affermo sicura. La sua espressione da divertita passa a seria.

"Stavo scherzando. Non ci penserei neanche per sogno." Risponde freddamente. Mi sento ferita da questa sua ammissione. Ecco che vorrei chiedergli tremila cose.

"Ti sei mai innamorato di qualcuno?"

"Io amo solo me stesso." Il suo tono è gelido e senza emozione. Doveva pur avere qualche difetto dopotutto. Sembrava troppo perfetto. Già avevo fantasticato troppo. Non so cosa rispondere. Sono delusa.

"Ovviamente." Il mio tono evidenzia la mia delusione in via di espansione; esco fuori dalla porta e scendo le scale velocemente. Entro nella mia stanza e chiudo la porta.

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