Capitolo 26

7.8K 305 7
                                    

Il profumo di Henry mi manda in estasi. Sa di doccia appena fatta, di gelsomino e menta. I capelli ancora umidi e il sorriso spontaneo. La combinazione migliore del mondo. Siamo sul divano a guardare la televisione. C'è in onda Empire e abbiamo scoperto che è la serie tv preferita di entrambi in questo periodo. Henry ha un braccio intorno alla mia spalla, la mia testa è sul suo petto tonico, le sue labbra spesso raggiungono i miei capelli o la mia tempia per lasciarvi un bacio umido. Non immaginavo potesse essere così dolce ma a quanto dice sono io ad ispirargli gesti e parole che mai avrebbe pensato di dire.

*Flashback*

"Sai, Lily, credo che il nostro sia un colpo di fulmine. Ci conosciamo da così poco, ma a me sembra di conoscerti da sempre." La voce roca, il suo respiro sul mio viso mentre mi accarezza con le nocche la guancia.

Il sole del primo pomeriggio illumina il giardino, siamo tra le esili ombre create dalle foglie delle felci e delle palme, mentre posso sentire il profumo dei fiori. Henry doveva potare le rose. Sono rimasta sorpresa quando mi ha detto che è lui ad occuparsi del giardino; era una cosa che faceva con sua mamma. Quando le ho chiesto sua madre dove fosse ha detto che un giorno mi avrebbe spiegato tutto. Ci sono troppi misteri intorno a questo affascinante signor Cavill ed è fin troppo abituato a tenerli per sé. Le mie guance si tingono di rosa alle sue parole e i miei occhi cercano disperatamente le sue iridi azzurre, ancora più vivide grazie al cielo e al suo colore intenso.

"Io volevo odiarti, ma non ci sono riuscita." Confesso con voce flebile. Il cuore che batte forte, il suo sorriso disarmante.

Si abbassa voltandomi le spalle e subito dopo sento il rumore secco emesso dalle cesoie. Si alza lentamente porgendomi una rosa bianca accompagnata da un suo sorriso mozzafiato. Come fa ad essere così perfetto? I miei occhi si illuminano alla vista del fiore così bello, gli sorrido dolcemente senza riuscire ad esprimere l'emozione che sto provando. Sono felice in questo momento. Lo giuro. Talmente felice da non saperlo formulare con parole dotate di senso.

"Per te. Una rosa bianca perché è pura e candida come te, Lily." La voce roca e dolce, mi riscalda più dei raggi del sole che ci colpiscono costantemente.

"È bellissima, Henry." La prendo tra le dita e la annuso, facendomi inebriare dal suo profumo delicato.

"Tu sei bellissima."

Con tutta l'audacia che riesco a trovare in me mi avvicino a lui e mi alzo sulle punte dei piedi per raggiungere le sue labbra in un casto bacio. Sorridiamo con le labbra ancora vicine. Adoro il suono delle nostre risate insieme e solo pensando a ieri non avrei mai immaginato tutto questo.

*fine Flashback*

"Non puó finire così!" Henry esclama preso dal telefilm e riportandomi al momento.

Sullo schermo ci sono i titoli di coda e io mi sono persa il finale ricordando gli eventi di un'ora fa o poco più. Lascio un bacio sulla guancia di Henry, posso avvertire una leggera peluria ispida.

"Adesso dobbiamo aspettare una settimana per sapere il continuo!" Uso un tono esageratamente melodrammatico e mi sposto i capelli con un gesto abituale.

"Mi piace quando lo fai." La voce roca che fa partire i brividi sulla mia pelle esposta.

"Cosa?" Domando incontrando i suoi occhi, sta sorridendo. La mia espressione è confusa e mi lascio contagiare dal suo sorriso.

"Quando ti sposti i capelli in quel modo." Lo sguardo bruciante. Adoro quello sguardo.

"Ma..." Le sue labbra sono sulle mie prima che riesca a formulare una frase di senso compiuto per incontrarsi in un bacio sempre più coinvolgente, più bramoso, pieno di desiderio.

Nel baciarmi mi stende sul divano e si allunga su di me. Stacchiamo le labbra per guardarci negli occhi e sorridere insieme. Io credo davvero di amarlo, Dio mio. Io lo amo. Il mio cuore sembra uscire dal petto e le mie guance si tingono di rosso per i miei pensieri. Il familiare calore si impossessa del mio viso e posso avvertirlo persino sul collo. Vorrei dirglielo. Vorrei dirgli che lo amo, lo amo da impazzire dal primo momento che l'ho visto. Ma la mia bocca non ha il coraggio di muoversi né di proferir parola. Lascia un bacio sul mio naso, poi agli angoli della bocca. Non so come faccia a mandarmi a fuoco con gesti apparentemente innocenti. Un bacio sotto l'orecchio, provocandomi quasi un gemito. Mi riguarda negli occhi. Entro nel suo incantesimo come al solito.

"L'ho trovato." La voce bassa e il sorriso malizioso.

"Cosa?" Faccio un'espressione confusa.

"Il tuo punto sensibile." Risponde ancora con quel sorriso.

"Il mio punto che?" Rido.

"Sì. Proprio qui." Poggia l'indice sul punto che aveva baciato poco fa. "Quando ti ho baciata qui hai stretto le gambe, il tuo respiro si è fermato e hai soffocato un gemito. Quindi l'ho trovato." Sta sorridendo come farebbe un bambino che ha trovato il tesoro nascosto dei pirati.

"Ma come fai? Adesso mi fai preoccupare." Gli sussurro sorridendo.

"Tanta attenzione solo per te, piccola." Riprende a baciare in quel punto e un formicolio di piacere invade il mio corpo. I suoi baci sono umidi e insaziabili e non riesco a trattenere qualche gemito. Inizia a baciare lo stesso punto alla parte opposta del mio collo e la sensazione è ancora più forte.

"Henry..." Sospiro. Lo so che siamo soli a casa in questo momento, ma mi sento a disagio qui.

"Shh..." Mugola al mio orecchio.

Una sua mano continua a scorrere lungo il mio corpo fino ad intrufolarsi nel pizzo delle mie mutandine. Le sue dita sono proprio . Comincia a tracciare dei cerchi mentre continua a baciarmi il collo. Sto provando sensazioni troppo forti insieme in questo momento. Le sue dita si muovono costanti dentro di me e le sue labbra sulle mie soffocano i miei gemiti incontrollabili. Le nostre lingue si intrecciano e si accarezzano senza tregua. Mi aggrappo al tessuto della sua maglietta bianca, stringendola in un pugno. Mi mordicchia il lobo mentre io tiro leggermente i suoi capelli, la sua risata roca nel mio orecchio.

"Vuoi che smetta?" Il respiro affannato, la voce bassa e roca. Posso avvertire il suo sorriso malizioso.

"No." Dico spontaneamente nel suo orecchio. Me ne pento subito.

"Ti piace?"

"Sì." Gemo al suo tocco più penetrante.

"Non immagini nemmeno quanto piacere posso darti, piccola." Le sue proposte suonano così sensuali, la sua voce così piena. In realtà ne ho avuto un esempio stamattina, ma non sono così sfacciata da ricordarglielo.

Un tremore invade il mio corpo, il piacere è fuori dal mio controllo, la mia schiena si inarca accompagnata dai baci leggeri di Henry sul mio collo.

"Brava la mia bambina. Sono curioso di sapere tu cosa sai fare. Mmm..." Mi accarezza la guancia con le nocche mentre i nostri occhi si incalamitano, si morde il labbro bagnandolo subito dopo con la lingua, il mio respiro pesante, le guance rosse. Lascia un casto bacio sulle mie labbra. Vorrei dirglielo, adesso. Vorrei dirgli che lo amo. Ma non per questo che è appena successo. Io lo amo. Lo amo come se lo amassi da sempre. Lo amo dal primo momento che con forza mi ha catapultato nella sua vita. Lo amo con i suoi sbalzi d'umore. Lo amo mentre mi dipinge. Lo amo quando prova in tutti i modi ad essere dolce e tenero pur non sapendo come si fa ma riuscendoci meglio di chiunque altro. Lo amo quando il fuoco invade il ghiaccio dei suoi occhi. Lo amo quando sorride. Lo amo quando dice che tutto è suo. Lo amo quando non si controlla. Lo amo ogni volta che cerca di farmi sentire importante. Lo amo mentre si descrive un demone quando io invece vedo un angelo. Lo amo. Amo tutto di lui. Lo giuro. Io lo amo. E non c'è niente di più bello e più straziante, perché adesso un altro sentimento si posiziona alla bocca del mio stomaco: la paura.

Gabbia d'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora