Capitolo 20- occhi color nocciola

5.3K 536 180
                                    

Taehyung's pov

Erano passati tre giorni da quando avevo confessato i miei sentimenti a Jungkook e da quando Callpact era stata eliminata.

Inutile dire che quelli erano stati probabilmente i tre giorni peggiori della mia vita.

Ero finalmente riuscito a dire a Jungkook che lo amavo e cosa succedeva? L'app veniva cancellata per sempre.
La cosa peggiore era la motivazione, un ex giocatore aveva parlato del gioco alla polizia ma non uno qualunque, era stato lui, Jung Hoseok.

Lo stesso ragazzo che un mese prima mi aveva sfruttato e manipolato per 31 giorni consecutivi.

Eppure c'era un lato positivo in questa assurdità, probabilmente se aveva avuto il coraggio di denunciare quell'app era perché si era reso conto del suo sbaglio, era pentito.

Non provavo rancore nei suoi confronti, sarebbe stato come dargliela vinta, se mi fossi voluto vendicare lo avrei potuto fare tempo fa, io sapevo tutto sul suo conto, infondo era stato proprio lui a dirmelo.
Conoscevo tutti i suoi dati personali, persino dove abitasse ma non mi era passata per la mente neanche un istante l'idea di escogitare una vendetta, non mi sarei messo al suo stesso livello.

L'unica cosa che mi premeva ora era trovare Jungkook, non mi sarei dato per vinto, glie lo avevo giurato, avevo giurato che ci saremmo incontrati e avrei mantenuto la mia promessa a tutti i costi.

Mi recai a scuola e come al solito mi ritrovai di fronte alle macchine della polizia, avevo capito sin dal primo giorno che erano lì per indagare su Callpact.

Quello più preoccupato in tutto ciò era Jimin, se solo avesse saputo che anche io ero convinto in quel gioco...

Mi avviai verso la mia aula, la tensione presente nei corridoi era davvero palese, tutti sospettavano di tutti e chiunque aveva il terrore di essere fermato dagli agenti di polizia che si aggiravano per le classi come se fosse la cosa più normate di questo mondo.

<<che stupidi, è ovvio che i giocatori di Callpact se ne restino a casa sapendo che stanno facendo dei controlli>>
Pensai una volta entrato all'interno della mia classe.

Le ore di lezione passarono velocemente ed io non smisi neanche per un istante di pensare a un modo per trovare Jungkook.

Se solo avessi saputo qualcosa in più su di lui, era così frustrante il fatto che infondo io conoscessi unicamente il suo nome.

"A cosa pensi?"

Mormorò Jimin svegliandomi dal mio stato di trance.
Scossi la testa e gli sorrisi, non volevo che si allarmasse più di quanto già lo fosse.

"A niente Chim sono solo stanco"

Risposi per poi perdermi ancora una volta tra i miei pensieri, o meglio il mio pensiero, Jungkook.

"Sai Yoongi mi ha detto che in classe sua hanno interrogato già tre persone, ho paura che possano fermare anche me... ho la faccia di uno che gioca a Callpit?"

Domandò Jimin iniziando a gesticolare, lo faceva sempre quando era sotto stress.

"Si dice Callpact e no, non hai la faccia di uno che ci gioca"

Risi pensando a ciò che aveva detto, sicuramente non avrebbero interrogato neanche Jungkook, non sapevo come fosse il suo volto ma di certo era troppo carino per rientrare tra i sospettati.

<<chissà cosa sti facendo ora Kookie>>

Jungkook's pov

Era da cinque minuti che continuavo a girare per i corridoi sperando che grazie ad un miracolo divino Taehyung mi si palesasse di fronte.

Il motivo del mio vagabondare era il fatto che dovessi consegnare dei fogli in quinta, peccato che non avessi idea di dove si trovasse quella classe.

Quando finalmente la trovai bussai alla porta e nell'esatto momento in cui lo feci quest'ultima si spalancò rivelando un volto che ora mai conoscevo piuttosto bene.

Un ragazzo dai capelli biondo cenere e gli occhi color nocciola, ovvero la vecchia cotta di Yoongi, varcò la soglia superandomi e lasciando la classe.
Rimasi inebriato dal buonissimo profumo che si portava dietro.

Mi voltai osservando che si stava dirigendo verso il bagno con le mani nelle tasche dei jeans, era proprio bello... probabilmente Taehyung non sarebbe stato da meno.

Scossi la testa tornando con i piedi per terra e entrando all'interno della classe per poi consegnare i foglia alla professoressa.
Odiavo fare questo genere di commissioni, non sopportavo il fatto di avere tutti gli occhi addosso quando varcavo la soglia.

Mi guardai intorno e riconobbi dei capelli rossi fuoco, quello era il ragazzo che stava col biondo alla festa.

Notai che mi stava sorridendo così ricambiai per poi uscire dall'aula a passo svelto.

Se il capitolo vi è piaciuto mettete una stellina <3

𝐎𝐮𝐫 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭 𝐠𝐚𝐦𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora