Capitolo 5- il suo nome

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Jungkook's pov

È quasi ora di cena ma di V neanche l'ombra, non so se sia obbligatorio o meno chiamarsi tutti i giorni ma so che voglio sentire la sua voce, voglio saperne di più su di lui.

Senza pensarci due volte mi alzo dal divano e salgo in camera dicendo ai miei che oggi non avrei cenato, mi butto sul letto e prendo il mio telefono tra le mani osservando la solita schermata bianca completamente vuota se non per quella V.
Titubante avvicino il dito alla lettera fino a toccarla, non appena clicco sul nickname del mio interlocutore mi si apre un banner con su scritto "richiesta di chiamata inviata".

Getto via il telefono in un punto indefinito del letto facendo sprofondare la mia testa sul cuscino e battendo i piedi, me ne sono già pentito.

Dopo cinque minuti di totale ansia e ripensamenti avverto una vibrazione provenire dal mio cellulare e, senza pensarci due volte, mi fiondo su quest'ultimo per poi rispondere alla chiamata.

"Ciao Jungkook non mi aspettavo che mi chiamassi"

Rimasi per qualche secondo in silenzio, mi era mancata la sua voce, era il suono più bello che io avessi mai udito in vita mia e poi il mio nome suonava così bene detto da lui...

"Jungkook? Ci sei?"

"Oh si scusa, ci sono"

A pensarci bene V ora mai sapeva il mio nome ma io non avevo idea di quale potesse essere il suo, avrei davvero tanto voluto saperlo, avrebbe reso il tutto ancora più reale.

"Senti, V, potresti dirmi il tuo vero nome?"

Domandai frettolosamente, dovevo tenere conto del tempo e mi rimanevano solo altri cinque minuti.

"Non ti è bastato sapere quanti anni ho? E comunque no, mi dispiace ma sai benissimo che dicendotelo ti farei del male"

Riflettei per qualche istante sulle sue parole, è vero mi sarei ferito ma d'altro canto ero davvero curioso... e poi volevo capire come funzionasse, volevo comprendere come fosse possibile che si creasse un taglio sul polso senza fare niente.

"So benissimo le conseguenze, ma voglio saperlo comunque, per favore"

"Sei sicuro?"

Annuì un po' titubante, sapere che mi sarei fatto del male non era per niente rassicurante.

"Va bene... mi chiamo Kim Taehyung"

Per i primi due secondi provai un senso di gioia, il suo nome si addiceva perfettamente a quella voce così bella... quella felicità però, come ho detto, duro solo due secondi.

Sentì un lancinante dolore al polso sinistro, era come se qualcuno mi stesse tirando la pelle arrivando a strapparla.
Non riuscì a trattenere un urlo, era davvero doloroso, sentì delle lacrime tiepide scendere lungo il mio viso e vidi una macchia rossa espandersi sulla mia felpa, quando il dolore si tramutò in un leggero fastidio mi guardai il polso osservando quel taglio, come diamine era possibile?

"Taehyung ma come-"

Prima di finire la domanda mi accorsi che la telefonata era terminata.

Mi alzai dal letto sentendo la voce di mia madre chiamarmi dal piano di sotto, probabilmente mi avevano sentito.

"Mamma va tutto bene, ho solo sbattuto il mignolo contro lo spigolo del letto"

Mi inventai per non farli allarmare, dopodiché mi diressi vero il bagno per disinfettare la ferita e metterci delle bende.

Anche se il dolore era stato fortissimo, non ero minimamente pentito di ciò che avevo fatto, Kim Taehyung, era questo il suo nome... wow.

𝐎𝐮𝐫 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭 𝐠𝐚𝐦𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora