Capitolo 3- diciannove

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Mi trovavo a scuola e stavo letteralmente facendo di tutto pur di riuscire a concentrarmi sulla lezione e non pensare a cos'era successo il giorno prima.

Dopo quella chiamata non avevo più toccato il telefono e mi ero subito messo a dormire, o almeno ci avevo provato.

A Yoongi non avevo ancora detto niente, un po' perché non ce n'era stata l'occasione, e un po' perché ero troppo orgoglioso.
Probabilmente lui aveva capito che c'era qualcosa che non andava, insomma siamo amici da tanto tempo ora mai per lui sono un libro aperto, però sapevo com'era fatto Yoongi, preferiva non fare troppe domande e aspettare che fossi io a parlargli.

Ma questa volta sarebbe stato diverso, questa volta non gli avrei detto niente, anche perché parlandogliene non avrei risolto nulla... ora mai non potevo più tornare indietro.

Finita la lezione tirai fuori dallo zaino il mio telefono per controllare le notifiche e, oltre a quelle di whatsapp, notai che era presente anche una richiesta di chiamata proveniente da Callpact.

L'app mi metteva i brividi ma la voglia di parlare con V era davvero tanta quindi decisi di andare in bagno, così che nessuno potesse sentirmi, e accettare la chiamata.

"Ciao V"

Enunciai con una disinvoltura a dir poco notevole considerato l'imbarazzo della scorsa volta.

"Ciao Jungkook, come va?"

La voce del ragazzo sembrava impastata, come se si fosse appena svegliato e, proprio per questo, era più profondo del solito.

"Tutto bene... senti, dato che non abbiamo molto tempo, perché non mi parli un po' di te?"

Domandai sperando in una risposta positiva, ero davvero curioso di saperne di più su di lui.

"Cosa non ti è chiaro di <non divulgare dati personali> ?"

Chiese V di rimando accennando una leggera risata per l'ingenuità del suo interlocutore.

"Si si giusto scusa... ma anche l'età è considerata un dato personale?"

"Certo che si però se proprio non puoi far a meno di sapere quanti anni ho dai un'occhiata al calendario e guarda che giorno è oggi"

Non ebbi neanche il tempo di rispondere che la chiamata di interruppe e quel banner si ripresentò ancora una volta.
Sinceramente ero tentato dal pigiare "rischia", mi piaceva parlare con V e queste chiamate terminavano sempre sul più bello, ma non volevo procurargli un altro taglio quindi mi limitai a fare ciò che mi aveva detto.

Uscì dall'app e controllai il calendario, oggi era il diciannove maggio, quindi il mio interlocutore era più grande di me di due anni.

Quando tornai in classe mi beccai una ramanzina dal professore, avevo completamente perso la cognizione del tempo.

Dopo essermi scusato mi sedetti vicino a Yoongi che mi guardava con aria sospettosa, non ero solito arrivare in ritardo alle lezioni o in generale ad essere sgridato, ero una specie di studente modello quindi era comprensibile che il mio amico fosse stranito.

"Kook cosa hai fatto in bagno per tutto questo tempo?"

Mi domandò il mio amico con un filo di voce per non farsi sentire dal professore.

Pensai ad una risposta intelligente, non potevo e soprattutto non volevo dirgli la verità quindi avevo bisogno di una scusa plausibile.

"Diarrea"

Dissi senza pensarci due volte per poi pentirmene all'istante, forse ammettere che avevo parlato per dieci minuti con uno sconosciuto su un'app inquietante sarebbe stato meno imbarazzante.

"Cosa?"

"Si Yoongi okay? Che c'è non posso neanche avere la diarrea adesso?"

Sbottai entrando il più possibile nella parte.

"No no, scusami"

<<pericolo scampato>> pensai con un sorrisetto soddisfatto stampato sul volto.

𝐎𝐮𝐫 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭 𝐠𝐚𝐦𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora