Capitolo 17- il lato oscuro di Callpact

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Jungkook's pov

Mi trovavo in classe aspettando che l'ora di matematica giungesse al termine, non ne potevo davvero più.

Continuavo a guardare l'orologio sul muro, in realtà non ero neanche sicuro che segnasse l'ora giusta.

"Jeon sei tra noi?"

Mi sentii richiamare dalla voce stridula della professoressa.
Scossi la testa e portai la mia attenzione sul libro di testo, non ci capivo niente.

"Vuoi uscire o hai intenzione di seguire la lezione?"

Enunciò la donna con fare provocatorio, era seriamente insopportabile.
Senza pensarci due volte mi alzai dalla sedia e, sotto gli occhi di tutti, uscii dall'aula.

Di solito non facevo queste cose ma se fossi rimasto anche solo un altro minuto lì dentro avrei sicuramente dato di matto.

Una volta uscito mi diressi verso il bagno, non volevo starmene da solo nel corridoio.
Quando entrai mi trovai di fronte ad una figura familiare.

"Seokjin?"

Domandai sperando di non essermi sbagliato.
Il ragazzo si voltò e a quel punto fui sicuro della mia supposizione, era lui.

"Hey ci si rivede Jungkook"

Enunciò il maggiore avvicinandosi a me sorridente.

"Alla fine sei riuscito a vedere il tuo amico?"

Domandai ricordandomi che la scorsa volta mi aveva detto che avrebbe tanto voluto poter incontrare quel J-Hope.

Lui annuì freneticamente sfoggiando un sorriso a dir poco contagioso, si vedeva che era felice.

"È stato stranissimo vederlo ma anche molto emozionante, abbiamo parlato tantissimo e mi ha detto una cosa davvero importante"

Disse tutto d'un fiato senza smettere di sorridere neanche per un secondo.

"Mi ha detto che vuole andare dalla polizia e parlare di Callpact, vuole che la gente venga avvertita di quanto questo gioco possa essere pericoloso e che le autorità aiutino i ragazzi che ne sono diventati dipendenti"

Rimasi per un attimo interdetto, cosa sarebbe successo dopo? Avrebbero modificato il gioco? Forse lo avrebbero reso meno cruento o qualcosa del genere.

"È una bellissima cosa, soprattutto perché come hai detto tu c'è gente che usa il gioco per ferire i-"

Fui interrotto dallo scricchiolio della porta,
mi voltai e vidi Yoongi fare capolino dall'uscio.

"Kook ma che ti è saltato in mente? La prof sta dando di matto"

Enunciò il biondo scoppiando a ridere.

"Ora torno, scusami Seokjin, ci si vede"

Salutai il maggiore per poi recarmi a passo svelto verso l'aula pronto a ricevere una partaccia davanti a tutti.

~~

Dopo la scuola tornai a casa accompagnato da un fantastico rapporto disciplinare.

Mi buttai sul letto esausto, onestamente non mi pentivo di ciò che avevo fatto, insomma, se l'era cercata.

Non ebbi neanche il tempo di alzarmi dal letto che il mio telefono iniziò a vibrare.
Inutile dire che mi fiondai a prenderlo, per me quel suono significava solo una cosa, Taehyung.

"Ciao Tae"

Enunciai allegramente, non vedendo l'ora di sentire la sua bellissima voce risuonarmi nelle orecchie.

"Ciao Kookie, che mi racconti?"

Domandò Taehyung con il suo solito tono di voce basso e rilassante.

"Sai, ho conosciuto un giocatore di Callpact, anzi, un ex giocatore di Callpact, mi ha parlato in modo più approfondito del gioco... non avevo idea di quello che certe persone facessero"

Ammisi ripensando alle parole di Seokjin, avevo i brividi solo ad immaginare come sarebbe stato finite in una situazione del genere, menomale che io avevo il mio Tae.

"Beh si... lo so bene"

Mormorò lui con un tono di voce particolarmente flebile, quasi impercettibile, sembrava che stesse parlando più a se stesso che a me.

"Cosa intendi?"

Percepii il mio battito cardiaco aumentare di colpo e una strana sensazione allo stomaco, e se Taehyung in precedenza avesse parlato con persone come J-Hope? No, non poteva essere...

"Vedi Jungkook, non ti ho raccontato tutta la verità sul mio conto"

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𝐎𝐮𝐫 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭 𝐠𝐚𝐦𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora