Capitolo 11- troppo presto

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Ero disteso sul mio letto con il volto rivolto verso il soffitto e le coperte rimboccate fin sopra la punta del naso.

Era da ieri che continuavo a pensare a cos'era successo, Taehyung non si era presentato nonostante sapesse che mi trovassi li fuori.

Avrebbe potuto benissimo uscire e raggiungermi ma no, non lo aveva fatto, ero rimasto lì come uno scemo per un ora ad aspettarlo, completamente solo e infreddolito.

La cosa più fastidiosa era che non avevo idea del perché si fosse comportato in quel modo, pensavo che anche lui ci tenesse ad incontrarmi e invece...

<<non è giusto>> pensai tirando su il naso, non mi ero neanche reso conto di star piangendo.

Possibile che lui non provasse lo stesso sentimento che io nutrivo nei suoi confronti?

Infondo neanche sapevo di quale sentimento stessi parlando, ero solo certo che per me Taehyung era più di una bella voce dietro uno schermo, per me lui era più di un gioco.

Non volevo ammetterlo a me stesso ma la verità era che mi stavo innamorando di lui.
Ma com'era possibile? Non lo avevo mai visto, non sapevo niente sul suo conto se non l'età e il nome.

Però di una cosa ero certo, Tae era diverso da tutti gli altri ragazzi che avevo incontrato fin ora, cercava sempre di risultare distaccato, vago, però infondo sapevo che ci teneva a me, lo avevo capito quando si era preoccupato, in modo anche troppo esagerato, per il mio taglio.

Eppure adesso non ne ero più sicuro come prima, ora non avevo più la certezza che lui si fosse affezionato a me e odiavo questa cosa.

<<sei diventato troppo importante per me Tae>> pensai abbandonandomi ad un lungo pianto liberatorio.

Taehyung's pov

Rimuginai a lungo sul da farsi, ieri erano successe davvero troppe cose.

Ero arrivato alla festa subito dopo la partita accompagnato da Jimin, o meglio trascinato.
Avevo subito notato che quella sera c'era qualcosa di strano, era fin troppo appiccicoso.
Inizialmente non ci avevo dato molto peso, so che fa così perché nutre un forte affetto nei miei confronti ma a lungo andare stava iniziando a diventare sempre più invasivo.

Dopo una mezz'oretta che eravamo arrivati la villa si era già riempita, lo dovevo ammettere, mi stavo proprio divertendo, ma l'atteggiamento di Jimin continuava a non tornarmi.

Nonostante ciò non si era spinto oltre qualche battutina e apprezzamenti vari finché non aveva notato Yoongi accompagnato dal suo amico, gli avevo parlato di Yoon un paio di volte, dicendogli che grazie a lui ero riuscito ad integrarmi meglio nel gruppo.
Volevo avvicinarmi a loro, salutare il mio compagno di squadra e magari conoscere anche il ragazzo dai capelli castani ma, non appena Jimin aveva notato che Yoongi guardava nella nostra direzione, aveva iniziato a comportarsi in modo davvero insolito.

Mi si era letteralmente appiccicato iniziando un balletto piuttosto spinto, nonostante il suo corpo fosse attaccato al mio la sua attenzione non era rivolta a me bensì a Yoongi.
Continuava a guardalo con aria di sfida, come se volesse dimostrargli qualcosa.

Dopo lo stupore iniziale mi diedi una svegliata e mi staccai spingendolo via ma ora mai era troppo tardi, Yoongi e il suo amico se ne erano andati.

"Ma che diavolo ti prende?!"

Sbraitai infastidito e confuso allo stesso tempo.
Jimin non disse niente, si limitò a guardarmi dritto negli occhi, sembrava deluso, arrabbiato, triste... non riuscivo a capire cosa gli passasse per la testa.

"Jimin?"

Lo richiamai sperando di ricevere un chiarimento ma lui, al posto di rispondermi, se ne andò confondendosi tra la massa.

A quel punto rimasi solo e, non sapendo più che fare, decisi di provare a contattare Jungkook sul Callpact, magari mi avrebbe dato qualche consiglio.

Provai a parlargli di ciò che era successo
accennando ad un comportamento strano da parte di un mio amico ma a lui sembrava non importare e, al posto di chiedermi cosa fosse successo, mi domandò il perché ci fosse della musica in sottofondo.

Gli avevo detto che mi trovavo ad una festa e lui aveva sussultato dicendomi che anche lui era lì e chiedendomi di raggiungerlo fuori.

Lo so, sarei potuto uscire, forse avrei dovuto raggiungerlo ma... andava contro le regole del gioco.

Jungkook non aveva preso abbastanza sul serio Callpact ma io si, io volevo finire il gioco e incontrandolo avrei rovinato tutto.

La voglia di conoscerlo era tanta ma mi piaceva il nostro rapporto, il fatto che fosse tutto così misterioso... non volevo sapere chi fosse, era ancora troppo presto.

Angolo autrice:
Vi prego non uccidete ne me ne Tae grazie.

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𝐎𝐮𝐫 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭 𝐠𝐚𝐦𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora