53 - Inghilterra

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Stavo per piangere la notte scorsa poi, per fortuna, sono riuscita a evitarlo. Non avrei proprio voglia di parlarne ma per me le lacrime sono un evento tanto raro che sarebbe ipocrita far finta di nulla. Questa brutta storia merita di essere raccontata, coraggio Ginevra non puoi deludere i tuoi lettori, apri il tuo cuore e lascia che ci guardino dentro. Ah, cosa non si fa per strappare una lacrima al proprio pubblico...

Ci eravamo riunite a casa di Manu per uno sleepover, i suoi genitori sono via per il weekend e lei ci ha invitato a tenerle compagnia. L'abbiamo già fatto altre volte, io, Sara, Barbara e Manu; di solito si sta sveglie tutta la notte in pigiama a parlare, i principali argomenti ammessi sono: ragazzi e vestiti. Chi per sbaglio nomina la scuola viene lapidata sul posto a cuscinate. Ho provato qualche volta a buttar lì che avevo letto un buon libro o visto un bel film ma sono stata liquidata da sguardi intrisi di un veleno più letale del curaro: l'indifferenza. Durante queste serate si fuma a piacimento e si beve birra o altra roba orrenda che però fa tanto figo poter raccontare di aver assaggiato. Il padre di Manu ha un mobile bar da sballo con whisky d'annata, cognac e roba del genere che per noi dovrebbe essere assolutamente off limits. Come si fa a trattenersi?

E così eravamo in camera di Manu, dove ci sono due letti abbastanza grandi per tutte e quattro, io stavo seduta accanto alla padrona di casa e gareggiavo con lei a chi faceva più la snob mentre Sara ci guardava con gli occhi socchiusi aspirando voluttuosamente l'ennesima sigaretta. Barbara fa sempre l'originale e si porta un sacco a pelo per dormire sul pavimento, credo lo faccia per non lasciarci dimenticare che è una scout.

Io sto attenta a fumare il meno possibile, senza farmene accorgere, però. Avrei deciso di smettere ma ufficialmente non l'ho ancora fatto, il punto è che non riesco a dirlo alle mieamiche. Lo so, sono una cretina, dopo che se n'è andata la madre di Valeria ho riflettuto molto su questa cosa e sono giunta alla conclusione che i veri sfigati sono quelli che fumano, non viceversa. Tutto questo bel ragionamento, però, è valido soltanto in teoria, la verità è che se dovessi annunciare pubblicamente che non fumo più, perderei parecchi punti in una volta sola. Un bel giorno smetterò davvero, l'ho promesso a me stessa e lo farò. I tempi non sono ancora maturi, ecco tutto.

«Com'erano i ragazzi inglesi?» ha chiesto Sara, riemergendo trasognata dalla sua nuvola di fumo.

La storia di quest'estate in Inghilterra io l'avrei lasciata sbiadire volentieri sullo sfondo della serata, ma ho capito subito che Manu, invece, si è illuminata d'immenso di fronte alla domanda di Sara. A dire la verità sospetto che attendesse questa occasione con ansia e quando l'ha vista passare non ha saputo resistere. A quel punto mi sono sentita come la ragazza del lanciatore di coltelli, quella tipa che se ne sta in piedi tutta sorridente davanti alla parete mentre lame affilate le sibilano attorno.

«Carini gli inglesi, vero Gina?» Il primo colpo è partito in questo modo dalle labbra sapienti di Manu e l'ho sentito passare dannatamente vicino a uno dei miei punti più sensibili.

«Io e Ginevra ci siamo date un po' da fare quest'estate, ve ne avevamo già parlato mi pare» ha proseguito facendomi l'occhiolino.

«Di te qualcosasappiamo» è intervenuta Barbara, facendo soffiare per la stanza la brezza dell'ironia. «Ginevra invece è stata un po' sul vago.» All'improvviso si stava alzando il vento della curiosità.

«Come si chiamavano?» ha aggiunto Sara, sempre più presente a se stessa, purtroppo. «David e...?»

«Justin» ha precisato un'ammiccante Manu. Stava preparando il suo show, per la successiva mezz'ora, o forse più, la zoccola che è in lei ha preso il centro della scena e non l'ha più abbandonato. Io me ne stavo zitta sperando che le bastasse raccontare per l'ennesima volta la sua parte della storia. Di tanto in tanto annuivo quando venivo chiamata a confermare alcuni passaggi del racconto e mi riusciva persino di mostrarmi vagamente divertita e partecipe.

UNA RAGAZZAWhere stories live. Discover now