20 - Borsa valori

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Domani verifica di matematica, sono un po' nervosa, non si sa mai cosa può succedere. Nel pomeriggio ci siamo trovate in un gruppetto a casa di Manu per fare un po' di esercizi. Udite, udite, è venuta anche Allegra. Manu gliel'ha chiesto per pura cortesia e sua maestà ha risposto tipo: «A che ora?» Come se venire ai nostri ritrovi pre-verifica fosse stata un'abitudine. Si è scoperto poi che gli ultimi argomenti non li aveva capiti bene nemmeno lei così ci siamo date una mano a vicenda. Io e Allegra, intendo, perché le altre tre avevano funzione poco più che decorativa. Sara e Barbara, ancora ancora, se gli spieghi qualcosa molto lentamente, ce la possono fare, Manu invece è un caso disperato, di matematica non capisce veramente un cazzo, a volte dà persino l'impressione di fare apposta. Eravamo ormai alla frutta quando è arrivata la madre di Manu a salvarci con un vassoio di biscotti e tè in abbondanza. Al diavolo la geometria analitica e chi l'ha inventata! Abbiamo proclamato in coro, e ci siamo concesse una pausa ristoratrice.

«Borsa valori?» ha detto Manu sgranocchiando un frollino. È un gioco perfido che facciamo di tanto in tanto durante questi convegni, dall'inizio dell'anno non era ancora accaduto ma credo che Manu morisse dalla voglia di farlo in presenza di Allegra. Infatti l'angelo biondo ha sgranato gli occhi e come da copione si è modellata sul volto un'espressione interrogativa.

«Stabiliamo il valore di mercato dei ragazzi» le ho spiegato in due parole, cercando di sembrare il più annoiata possibile.

«Di solito partiamo da quelli della nostra classe, così, per ridere un po'» ha aggiunto Manu con un ghigno beffardo che non prometteva niente di buono.

«Agnesi» ha iniziato Barbara, da sempre spetta a lei elencare gli esaminandi, possibilmente in ordine alfabetico.

«Stabile: uno» ha annunciato Sara, senza esitazioni, e si è guardata attorno in cerca di approvazione.

«È un coglione» ha sentenziato Manu, alzando le spalle.

Agnesi è uno strano essere dai capelli rossi che passa il suo tempo libero collegato alla rete per partecipare a quegli stupidi giochi di ruolo, parla un gergo quasi incomprensibile e in assoluto dà l'impressione di sprecare la sua intelligenza.

Persino Allegra si è associata alla sentenza del gruppo con un tenue cenno affermativo della testa.

«Bossi.»

Il secondo nome della lista ha causato un silenzio riflessivo di qualche secondo prima che Manu si sbilanciasse.

«In rialzo: quattro» ha proposto con il tono di chi fa un'enorme concessione.

«Sì, sta migliorando» ha confermato Sara «ma l'apparecchio proprio non gli dona.»

«Vada per il quattro di stima» ho approvato e di nuovo Allegra ha dato la sua muta benedizione, si capiva che iniziava a divertirsi.

«Dellavecchia» che sarebbe Mike, era arrivato il suo turno.

«Stabile: sei» ho azzardato per prima, sentendomi gli occhi delle altre puntati addosso.

«Guarda che era già sette la volta scorsa» ha precisato Barbara, adempiendo al suo ruolo di segretaria del comitato.

«Va bene, sette, ma non di più» ho concesso senza entusiasmo.

«Per me si sta guadagnando l'otto, ultimamente» ha detto Manu, credo più che altro per mettermi a disagio.

«Scusate» ha chiesto Allegra, facendoci quasi cadere dalla sedia «qual è il voto massimo?»

«Dieci e lode, in teoria» ha spiegato Barbara «ma per ora nessuno è mai andato oltre il dieci.»

«Chi?» ha insistito la nuova adepta della nostra setta, mostrando un interesse insospettabile.

«Rosini, quinta B dell'anno scorso. Hai presente?» ho precisato a suo beneficio. Gli occhi della fata turchina si sono accesi di una luce inconfondibile: aveva presente.

«Allora sette per Mike va bene» ha concluso, e il solo fatto che si fosse sbilanciata su una cosa del genere mi ha fatto quasi andare di traverso il sorso di tè che avevo appena bevuto.

«Fabbri. Io dico in rialzo, sei» ha proseguito l'annunciatrice ufficiale; tutte sappiamo che Fabbri le piace ma non riusciamo a capire perché.

«Cazzo Barbara, ci provi tutte le volte» l'ha stoppata subito Manu con la sua proverbiale delicatezza. «Fabbri è intelligente, educato e gentile, passa durante le verifiche ma è bruttino, non c'è niente da fare, Fabbri è quattro, massimo cinque.»

Abbiamo annuito tutte in silenzio, un po' dispiaciute di dover dare ragione a Manu.

Il gioco è continuato serenamente, tra sghignazzate e improvvisi silenzi fino a quando Barbara ha annunciato: «Vitali, quello nuovo.»

«Zero, e cos'altro gli puoi dare?» ha sparato Manu senza esitazione e nessuna ha osato contraddirla per qualche secondo. Stavo per farlo io ma qualcuno mi ha anticipato.

«Non sono d'accordo» ha detto Allegra con decisione e se avesse scagliato la tazzina del tè contro la finestra avrebbe causato uno stupore infinitamente minore.

«Vincenzo è carino, è solo un po' sovrappeso ma sta dimagrendo a vista d'occhio, non ve ne siete accorte?» ha insistito.

Non avrei mai pensato che potesse accadere ma mi è venuto spontaneo andarle in soccorso: «Va a correre tutte le sere, lo vedo in giro quando vado alle lezioni di chitarra.» Era la verità, dopo quella prima volta l'avevo incontrato ancora, anche quando pioveva e mi accompagnava mia madre in macchina.

La cara Manu non aveva alcuna intenzione di cedere, quel gioco era il suo territorio, nemmeno miss angelo azzurro poteva contraddirla tanto platealmente e aspettarsi di passarla liscia.

«Sì, è passabile ma non parla mai con nessuno, e quando parla non si capisce un cazzo di quello che dice. Mi sembra rincoglionito, non ci uscirei neanche sotto la minaccia delle armi.»

«Facciamo cinque?» ho proposto.

«Per me è almeno sei, ma ognuna è libera di pensarla come vuole» ha concluso Allegra, elargendo un sorriso come fosse polvere dorata e il gioco è finito con le sue parole.

«Per me è almeno sei, ma ognuna è libera di pensarla come vuole» ha concluso Allegra, elargendo un sorriso come fosse polvere dorata e il gioco è finito con le sue parole

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