La nostra villa con giardino non è abbastanza vistosa da far pensare che ci abiti un nababbo ma non passa nemmeno inosservata. Sta lì, quasi in cima a una strada in salita, per ricordare a tutti gli abitanti del nostro paesotto di provincia che mio padre ce l'ha fatta. Quanto è orgoglioso di ogni singolo mattone e filo d'erba della sua benedetta casa lo capisci la domenica pomeriggio d'estate quando finalmente si rilassa sulla sdraio all'ombra degli alberi. Ogni tanto lascia penzolare una mano di lato fino a toccare terra e con un movimento lieve delle dita pettina il prato con dolcezza. Socchiude gli occhi e il suo sguardo compiaciuto somiglia un po' troppo a quello che ha quando accarezza me e Sabrina, le sue principesse. Ma non ci voglio perdere troppo tempo, a parlare di mio padre. Luigino, come a volte lo chiamo per sfotterlo, vive di certezze assolute e il mio compito di figlia devota, oltre che la miglior strategia per ottenere quello che voglio, è lasciargli credere che abbia sempre ragione, anche se spesso penso esattamente il contrario.
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UNA RAGAZZA
Teen Fiction"Questo è il contratto: io scriverò solo quando ne avrò voglia e solo di ciò che mi sembrerà importante, starà a voi unire i puntini per capire cosa ne viene fuori." Così scriveva Ginevra nel suo diario, qualche anno fa, il resto è storia.