0 - Prologo (Parsifal)

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Il fatto è che io sono straordinaria, su questo non si discute. Tra le infinite combinazioni che i miei genitori potevano ottenere lanciando i loro dadi genetici, io sono di sicuro la migliore possibile. Lo so, ci vuole una bella fortuna perché capiti una cosa simile, diciamo pure che si è trattato di una botta di culo fenomenale ma, grazie al cielo, è successo. Avrebbero dovuto sapere che dopo un simile capolavoro era meglio lasciar perdere e invece i due imbecilli hanno deciso di riprovarci... Così hanno messo al mondo anche mia sorella. Peggio per loro, peggio per lei, ma peggio anche per me che la devo sopportare. Che palle! Comunque, appurato che io sono eccezionale, nel momento stesso in cui ho deciso di scrivere un diario, le conseguenze sono diventate inevitabili: questo libro non potrà che essere considerato geniale. Sì, va bene, mentre verrò ricoperta di elogi, per farvi contenti reciterò la parte della modesta rimirandomi le unghie smaltate in cerca di imperfezioni inesistenti. Sorriderò, simulando candore, come se non mi rendessi conto della mia grandezza ma, se state bene attenti, mi vedrete perlustrare la stanza con la coda dell'occhio in cerca di ragazzi carini.

Non intendo aspettare molto per ottenere quel che mi spetta, no, proprio non mi vedo guardar giù dalla mia nuvoletta in attesa che qualcuno si accorga di quanto ero in gamba. Quel genere di storia strappalacrime non mi si addice, io sarò, tanto per cambiare, un genio compreso. Ce ne sarà ogni tanto qualcuno, no? E allora perché non potrei essere io? L'adolescente più in gamba del mondo, l'unica capace di farvi ridere, riflettere, sognare e chi più ne ha più ne metta.

E allora, se quello che io sto per scrivere, e voi state per leggere, è un best-seller internazionale, mi ritrovo immediatamente con un problema importante da risolvere: a chi dedicare la mia sconvolgente opera prima?Omnibus? Che squallore! Scordatevi di essere tutti uguali per me, tutti alla stessa altezza, non esiste proprio. E scordatevi pure che io sia tanto magnanima da dimenticare i torti che qualcuno di voi mi ha fatto e quindi da estendere la dedica anche a questi esseri indegni. Manco per sbaglio che farò così, al massimo potrei considerare una dedica tipo: "A tutti, meno che a... " E giù una bella lista di tutti i rompicoglioni che ho incontrato nel corso della mia breve ma intensa esistenza, magari con accanto la motivazione per cui rifiuto di accettarli tra i miei ammiratori. Ma anche così non va, se ci pensate, perché questi mostri avrebbero l'onore di veder scritto il loro nome sul mio libro, e poi la lista sarebbe un po' lunghetta e finirebbe con l'occupare troppo spazio.A mia madre? Ai miei genitori? Alla mia famiglia? A mia sorella? Siamo completamente fuori strada, potrò anche avere qualche microscopico difetto ma di sicuro non sono ipocrita. I miei genitori sono due palle al piede, per non dir di peggio, e mia sorella, cazzo, mia sorella, lei starebbe in cima alla lista degli esclusi, quella di cui dicevo prima, perciò piuttosto che dedicarlo a lei rinuncerei alla pubblicazione.Cosa resta? Alla mia migliore amica? No, non si merita tanto, poi inizierebbe a tirarsela in modo insopportabile e immediatamente dopo mi starebbe sul culo e mi pentirei amaramente di averle fatto questo onore immenso ma sarebbe troppo tardi per tornare indietro.Al mio ragazzo? Sorry, non ce l'ho in questo momento. Al mio amore segreto? Curiosoni: vi piacerebbe sapere chi è, non è vero? Ma va', sarebbe patetico.E allora, cosa rimane? Che scema sono, come ho fatto a non pensarci prima? La soluzione l'ho avuta sotto gli occhi fin dall'inizio. Lui se ne sta lì tranquillo, spaparanzato sul mio letto, non finge di amarmi tranne quando gli servo a qualcosa, non gliene importa niente di quello che sto scrivendo, non potrebbe comprenderlo neanche se volesse, ma quando mi avvicino e gli accarezzo il naso, questo immenso bastardo inizia a far le fusa, sa che mi sciolgo quando lo fa. Lui riesce sempre a ottenere da me quello che vuole, è l'unico essere vivente che considero più furbo di me e quindi l'unico degno di ricevere la mia dedica.

Questo diario è dedicato a Parsifal, il mio gatto.

Questo diario è dedicato a Parsifal, il mio gatto

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