«Sei su Facebook?» ho chiesto oggi a Vincenzo, soltanto per essere cortese. «No» ha risposto, abbassando la testa. «Usi Twitter?» ho insistito speranzosa, solo per ritrovarmi a guardare la sua testa corvina che dondolava sconsolata. «Ok» gli ho detto, maledicendo me stessa per la situazione imbarazzante in cui mi ero cacciata; devo ringraziare Manu per avermi chiamata proprio in quel momento. Da dove cazzo arriva questo? Uno che si ostina a esistere soltanto nel mondo reale ancora non lo avevo incontrato, pensavo allontanandomi, ma nello stesso tempo mi sentivo a disagio, cosa che mi capita molto raramente.Nel pomeriggio, quando ho iniziato a fare i compiti, dentro l'astuccio ho trovato un bigliettino ripiegato. L'ho aperto e c'era scritto un numero di cellulare, non è stato difficile capire di chi fosse. L'ho strappato in pezzettini molto piccoli e con grande gusto ho gettato i coriandoli nel cestino sotto la scrivania.Dieci minuti fa ho creato un nuovo contatto nella rubrica, il numero mi sono resa conto di saperlo a memoria. È stato un impulso improvviso, una cosa del tipo: non si sa mai.
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UNA RAGAZZA
Teen Fiction"Questo è il contratto: io scriverò solo quando ne avrò voglia e solo di ciò che mi sembrerà importante, starà a voi unire i puntini per capire cosa ne viene fuori." Così scriveva Ginevra nel suo diario, qualche anno fa, il resto è storia.