40 - La foto

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Quando Sabrina è uscita con mia madre per andare all'allenamento di basket ho pensato:Alleluia!Non ce la facevo più ad aspettare. La maledetta ancora non si è confidata con me ed io dovevo assolutamente sapere cosa le ha regalato Mike lo svenevole - ah come mi piace questo nuovo soprannome - e, soprattutto, cosa le ha scritto. Me li ricordo bene i bigliettini che mi ha infilato nel diario un paio di volte, pensando di catturare la mia attenzione. E cosa vogliamo dire degli spiritosi post che lasciava su Facebook? Facevano talmente schifo che quando li leggevo accusavo immediatamente dei seri disturbi all'apparato digestivo. La buona volontà ce l'ha sempre messa, questo glielo voglio riconoscere, ma quando manca la stoffa non c'è niente da fare. Adesso che non si fa più vivo sono molto sollevata, se non altro per il fatto di non dovermi più sentire in imbarazzo a causa sua. Però un po' mi mancano le sue attenzioni. Ecco, mi è scappato, l'ho scritto. Va bene, non sarò ipocrita, avere uno che ti sbava dietro è sempre una bella comodità. Puoi chiedergli qualche favore extra, di tanto in tanto, senza esagerare, per carità, e poi, diciamolo chiaramente, una femmina di sedici anni è un po' come un fiore, mi spiego: se non hai degli insetti che ti ronzano attorno che cazzo di fiore sei?

Insomma, oggi pomeriggio, una volta appurato che ero sola in casa, sono entrata in camera di Sabrina armata delle peggiori intenzioni. Per prima cosa mi sono piazzata al centro della stanza con le braccia conserte e mi sono guardata attorno cercando di entrare nei panni di mia sorella. Se fossi stata un'idiota di quattordici anni dove avrei nascosto il biglietto del mio spasimante? In principio ero convinta che il mio innato istinto investigativo mi avrebbe guidato facilmente alla soluzione del caso ma dopo aver rovistato per mezz'ora in tutti i nascondigli che mi sono venuti in mente, ho iniziato a pensare che, forse, per una persona di intelligenza superiore è troppo complesso immedesimarsi in un imbecille. È come dire che il mare deve entrare tutto in un secchiello da spiaggia. Lo ammetto, questa l'ho rubata spudoratamente ma ci stava troppo bene.

Ero sul punto di mollare quando mi è venuto in mente di guardare dentro il suo zaino. Mia sorella, questa stordita, ha davvero troppa fiducia nel prossimo. In mezzo ai libri ho trovato una specie di quaderno con il dorso rigido che non c'entrava niente con tutto il resto. L'ho sfilato dallo zaino e mi sono seduta alla scrivania di Sabrina con il sapore del trionfo sulla lingua. Ho aperto il libretto e ho subito capito di aver fatto centro, era il suo diario. Mi ha fatto quasi pena per quanto è scema. Ho sfogliato alcune pagine, pregustando il piacere di venire a sapere in esclusiva un sacco di cose interessanti. La busta con il biglietto di Mike era nascosta, si fa per dire, più o meno a metà del quaderno. Avevo deciso di iniziare dal principio e leggermi tutto quanto con calma quando, all'improvviso, è successo. Cosa, direte voi? Un oggetto sottile è scivolato fuori dalle pagine ed è caduto per terra, mi sono chinata per raccoglierlo e in principio mi sembrava soltanto un cartoncino bianco, quando l'ho preso e girato nell'altro verso mi sono resa conto che non era una cosa qualsiasi. Era una fotografia: io e Sabrina al mare, l'anno scorso. L'ho guardata per un po' e continuavo a pensare che eravamo venute proprio bene in quell'immagine, sia io che lei. Mi è venuto in mente che papà era stato indeciso fino all'ultimo tra questa foto e quella che poi ha messo nella cornice vicino all'ingresso. Ho sfogliato il diario ancora un po' ma non mi andava più tanto di leggerlo, anche il biglietto di Mike aveva perso improvvisamente gran parte della sua attrattiva. Così ho rimesso a posto tutto quanto e sono uscita dalla stanza. Che smidollata sono, commuovermi per una foto. Che ci volete fare, io ci provo con tutte le mie forze a sembrare una stronza ma non sono tanto sicura di esserlo davvero.

 Che ci volete fare, io ci provo con tutte le mie forze a sembrare una stronza ma non sono tanto sicura di esserlo davvero

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UNA RAGAZZAWhere stories live. Discover now