24 - Buon compleanno

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Mia sorella ha rischiato la vita ieri sera. Quando è finita la sua stupida festa di compleanno avevo tutta l'intenzione di strozzarla quella stordita senza cervello, e non la definisco una troia solo perché mi sento particolarmente magnanima. Pensate quanto è gentile: sapendo che sarei stata obbligata a partecipare ai festeggiamenti ha invitato anche qualche mio amico. Sarei quasi tentata di ammettere che la sua mente è stranamente riuscita a produrre un pensiero, non dico carino ma almeno passabile, e invece non posso perché lei ha provveduto immediatamente ad annullare gli effetti della sua idea escogitando una minchiata di magnitudo dieci volte superiore. Secondo voi a chi avrebbe dovuto chiedere consiglio sulle persone da invitare? Se qualcuno ha impiegato più di una frazione di secondo a pensare che io ero la sola e unica da interpellare può tranquillamente chiudere questo diario e bruciarlo, non voglio lettori imbecilli. Il genio di famiglia, la ragazzina senza mai un capello fuori posto, cosa ha pensato di fare? Per farmi una sorpresa ha telefonato a Manu e ha chiesto a lei. Mi par di vederlo il sorriso compiaciuto che si è accomodato sulle labbra di Manu con tutta l'intenzione di rimanerci a lungo.

Sabrina, cazzo, ma se è il tuo compleanno perché mai vuoi fare una sorpresa a me? Tienitele per te le tue cazzo di sorprese, io non so che farmene, se questi sono i risultati.

Manu, infida bastarda, per quale motivo continuo a considerarti la mia migliore amica quando non perdi occasione per mettermi in imbarazzo?

Già perché, l'avrete capito da voi, alla festa di mia sorella si è presentato quell'idiota di Mike con tutto il suo bagaglio di sorrisi e speranze. Certo, c'erano anche Manu, Sara, Barbara, Silvio e sua sorella Gianna, Giova e per un breve ma intenso quarto d'ora c'è stato anche Gianluca, ma tutta questa bella gente non è sufficiente a farmi dimenticare che ho dovuto ballare con Mike e sopportare le sue stupide attenzioni. Le cose, in realtà, sono ancora più complicate. Per costruire un'incazzatura solida e affilata come quella che avevo conficcata nel cervello alla fine della serata non bastava la sola presenza di Mike, neanche lui ha un potere così devastante. Per arrivare a un risultato tanto straordinario ci sono voluti una serie di eventi orchestrati sadicamente dal caso o da una bastardissima divinità, fate voi, con il preciso scopo di alterarmi l'umore. En passant vi pregherei di notare l'elegante eufemismo con cui ho concluso la frase precedente.

Tornando ai motivi dell'incazzatura faccio un breve riassunto a beneficio di chi non era presente. Punto primo, ieri sera mia sorella era uno schianto, non quanto me, ovviamente, ma devo ammettere che sta diventando davvero carina. Nella lotteria genetica si è portata a casa l'accoppiata vincente della mamma: bionda con gli occhi azzurri, a me è toccato essere castana con gli occhi castani, che non è male, per carità, specialmente se i capelli e gli occhi sono come i miei, ma lo sappiamo tutti cosa preferisce la maggior parte dei maschi. Madre natura è stata comunque piuttosto generosa regalandomi qualche altro genere di attrattiva che solitamente non passa inosservata quando finisce nel campo visivo dei ragazzi, credo proprio non occorra molta fantasia per comprendere di cosa sto parlando. Sabrina è alta quasi quanto me, pur essendo ventuno mesi più giovane, e sembra proprio che si stia inesorabilmente trasformando in una di quelle maledette gazzelle sulle quali anche un sacco della spazzatura con un buco per la testa e due per le braccia rischia di sembrare un capo firmato. Ieri sera, in onore dei suoi quattordici anni, ha deciso di provare a fare la figa e tutto a un tratto sono stata proiettata dentro un futuro poco divertente in cui mia sorella potrebbe brillare di una luce molto simile alla mia. Ho detto molto simile, attenzione, non uguale, la mia classe rimarrà comunque inarrivabile. Questo è un postulato, se ce n'è uno.

Punto secondo Gianluca è rimasto alla festa giusto il tempo di farsi vedere e desiderare poi ha ricevuto una misteriosa telefonata ed è rimasto lungamente appartato in un angolo con il cellulare appiccicato all'orecchio. Dai gesti che faceva si capiva che stava cercando di spiegare e giustificare. Con chi stesse parlando non è dato sapere per certo ma, secondo voi, chi poteva essere? Infatti, al termine della telefonata fiume ha riempito Sabrina di auguri e frasi di circostanza, l'ha baciata sulle guance, mi ha strizzato l'occhio e scusandosi si è involato verso quel tipo di serata che, per ora, io posso soltanto sognare.

Punto terzo, Mike non si è limitato a stazionare perennemente nei miei paraggi, a far di tutto per cercare di ballare con me ogni pezzo lento e a spremere dalle meningi infiammate le ultime gocce di scadente umorismo. Fin qui, tutto sommato, sarebbe stato il suo comportamento standard previsto per una festa in cui io sono presente e sarei stata allenata a sopportarlo. No, il genio, a un certo punto ha pensato bene di mettere in atto una nuova brillantissima strategia, probabilmente l'ha escogitata proprio ieri sera e temo ne vada anche piuttosto orgoglioso. Insomma, essendo fallito ogni altro tentativo, ha cercato di farmi ingelosire e, tra tutte le ragazze presenti, chi poteva scegliere per meglio attirare la mia attenzione? Mi vergogno quasi a scriverlo, tanto è banale, ma è stata Sabrina la sua nuova vittima. A un certo punto si è avvicinato mentre sorseggiavo una Diet Coke e mi ha detto: «Carina, tua sorella, ti somiglia parecchio.» Ecco, se qualcuno ha intenzione di farsi cavare gli occhi da me queste sono esattamente le parole che deve pronunciare, funzionano meglio di una formula magica. Odio essere paragonata a Sabrina come poche altre cose. Lì su due piedi non potevo mettere in atto una rappresaglia concreta, anche se ne avrei avuta una gran voglia, così mi sono limitata a scoprire alcuni millimetri dei miei denti perfetti in un sorriso che voleva essere tagliente come un rasoio. In quel momento ancora non avevo capito dove voleva andare a parare. Quello che avevo appena ascoltato non era, purtroppo, solo un maldestro tentativo di farmi un complimento indiretto ma la prima patetica mossa del suo piano diabolico. Di lì a poco ha invitato Sabrina a ballare. A lei non dev'essere parso vero di essere presa in considerazione da un ragazzo più grande e piuttosto carino così, anziché lasciarlo congelare nell'imbarazzo come avrebbe meritato, ha iniziato a fare la scema in un modo che non avrei creduto possibile. Se qualcuno sta pensando che la cosa mi abbia dato fastidio da quel punto di vista, si sbaglia di grosso. Se Mike decidesse di rivolgere le sue attenzioni altrove sarei enormemente sollevata. Sono stufa marcia, per non dir di peggio, del fatto che tutti quanti si aspettino che io mi metta con lui da un momento all'altro. È solo che non mi è sembrato particolarmente elegante da parte di Mike provarci proprio con mia sorella né particolarmente intelligente da parte di Sabrina non rendersi conto di quanto la cosa fosse inappropriata. I risolini e gli sguardi obliqui di Manu e delle altre mie amiche presenti hanno fatto il resto.

Ho aspettato che si facesse silenzio e buio assoluto nella casa; ho lasciato passare ancora un po' di tempo per essere sicura che lei si fosse addormentata poi, facendo più piano possibile, sono sgusciata nella sua camera. Ero la regina della calma, non avevo nessuna fretta, l'idea di quel che stavo per fare mi appagava talmente da aver assorbito qualsiasi ansia dal mio cervello. Solo quando gli occhi si sono abituati completamente al buio della stanza mi sono mossa, avvicinandomi al letto. Lei dormiva a pancia in su, come sempre, ed era in posizione perfetta per ciò che avevo in mente. Mi sono chinata su di lei fino a quando il mio volto è stato esattamente sopra il suo, a pochi centimetri di distanza, i miei occhi guardavano dritti in direzione delle palpebre chiuse di colei che sfortunatamente è mia sorella. Allora ho avvicinato la mano sinistra all'interruttore e la destra alla sua bocca, poi, con due movimenti improvvisi e perfettamente sincronizzati ho acceso la luce e ho premuto sulle sue labbra per impedirle di urlare. Ho osservato deliziata il terrore che è apparso nitido in fondo ai suoi begli occhi azzurri appena risvegliati dal sonno, ho sentito il suo urlo sbattere contro il palmo della mia mano fino a scaldarmi la pelle e poi, senza aspettare che il sollievo di riconoscermi la calmasse, con la voce più sinistra che mi è riuscito di trovare le ho sussurrato all'orecchio:

«Brava la mia sorellina, se lo vuoi è tutto tuo.»

Lei ha cercato di reagire ma non potevo permetterle di rovinarmi il finale dello spettacolo, così ho premuto più forte sulla sua bocca e ho portato a termine la missione. «Due cose però le devi capire bene: Mike è un coglione e, soprattutto, è un mio scarto.»

La punizione che ho ricevuto per la mia bravata non mi ha procurato nessun rimpianto, ne valeva assolutamente la pena.

La punizione che ho ricevuto per la mia bravata non mi ha procurato nessun rimpianto, ne valeva assolutamente la pena

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UNA RAGAZZAWhere stories live. Discover now