Capitolo 39 - Tra un incubo e una rossa

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Spalanco gli occhi di colpo.
Ho appena avuto un altro incubo, non molto diverso dai precedenti.
Il mio cuore sta battendo all'impazzata mentre mi giro verso Eric, anche se dorme mi avvicino a lui in cerca di calore.

Mi stringo a lui, mentre cerco di calmarmi. Dev'essere l'alba, o almeno così sembra dalla luce che illumina lievemente la stanza.

«Stai tremando» mormora Eric muovendosi «Che c'è?».
«Ho avuto un altro incubo» replico sottovoce «Quando finiranno?».
La sua mano mi sfiora la testa e comincia ad accarezzarmi i capelli, che ho lasciato liberi ed ora sono sparsi sul cuscino.
«Li faremo sparire» risponde schiarendosi la voce.

Annuisco mentre soffoco uno sbadiglio, alzo la testa e cerco i suoi occhi. Lui mi osserva.
Non devo essere un bello spettacolo, ho dormito poco e mi sono sicuramente girata e rigirata più volte nel letto.
Ma appena i miei occhi si posano su di lui mi sento lo stomaco sottosopra. Vorrei baciarlo, dimenticando ogni altra cosa.

Lo guardo e sospiro. È terribilmente attraente e in questo momento vorrei solo gettarmi tra le sue braccia, ma abbiamo altre cose da risolvere, ho ancora la frase di Derick stampata in testa.

«Cosa stai pensando?» chiede, prima di soffocare uno sbadiglio.
«Che ho voglia di fare questo» rispondo spostandomi su di lui e allungandomi fino a far combaciare le nostre labbra.

Ci stringiamo l'un l'altra, baciandoci fino a trovarci senza fiato.
Alla fine appoggio la mia fronte contro la sua «Credo sia meglio smettere qui».
Lui annuisce, piega la testa di lato e mi guarda alzando un angolo della bocca. Avvicina le labbra al mio orecchio e sussurra «Riprenderemo».

Arrossisco e mi alzo dal letto, prima che mi venga voglia di rimanerci per tutto il giorno.

Nel giro di un quarto d'ora siamo entrambi vestiti e pronti ad uscire.
«Devo parlare con gli altri» annuncia Eric mentre usciamo dall'appartamento «A proposito, quello di aver proposto Quattro è stato un colpo basso, Pacifica».

Alzo gli occhi al cielo «È un ottimo Intrepido, sarà anche un ottimo capofazione. Per una volta metti da parte l'orgoglio, Intrepido».

Lui mi lancia un'occhiata che potrebbe fulminare chiunque, ma non me. Non più almeno.

«Quattro dovrebbe essere di turno adesso» borbotta il ragazzo di ghiaccio. Mi prende il braccio e mi tira con sé lungo i corridoi fino a quello che deve essere il centro di controllo. È pieno di computer e di schermi che mostrano varie zone della residenza.

Seduto ad una scrivania intravedo proprio Quattro.
Lascio che Eric gli si avvicini e possa parlare con lui, finché non mi chiede di avvicinarmi a mia volta.

«Giorno Aimeen. Dove li hai visti?» mi interroga Quattro.
Gli spiego brevemente il percorso che ho fatto questa notte e guardo Quattro spingere tasti e bottoni fino a richiamare un video sullo schermo davanti a lui. Si vedono proprio le due figure attraversare il corridoio.

Quattro prende un paio di cuffie e se lo infila, mentre anche Eric ne afferra uno e lo imita.
Osservo le immagini sullo schermo mentre loro ascoltano attentamente.
E non posso fare a meno di notare la smorfia che compare ad un certo punto sul volto di Eric.
Sia lui che Quattro si girano a guardarmi, ma qualche secondo dopo riportano la loro attenzione sullo schermo.

Batto il piede per terra mentre guardo i due capifazione concentrarsi sulle immagini delle telecamere.
Sono così diversi, ma allo stesso tempo così simili. Eppure rimango convinta che dei due io mi sia innamorata del più pericoloso.

Aspetto impaziente mentre i due continuano ad ascoltare le registrazioni, finché Eric torna da me.
Mi afferra per un braccio, trascinandomi con poca grazia fuori dalla stanza e facendomi entrare in uno stanzino che non ho neanche mai notato.

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