Capitolo 37 - Un capofazione sexy

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Il resto della giornata è pieno di sussurri, ipotesi e teorie. La gente continua a riunirsi in gruppetti e discutere. Di quello che è successo, di chi votare stasera, di chi potersi fidare e di chi no.

È il caos. Ma non il solito caos allegro degli Intrepidi. Questo è un caos inquieto.
Tanto che camminando tra la gente l'inquietudine prende anche me. Sento gli sguardi degli Intrepidi addosso. Chissà cosa pensano di me, dopo avermi visto essere la prima in classifica e avermi visto in compagnia di Eric e gli altri. Ma soprattutto Eric, chissà cosa sanno di noi.

Vago per i corridoi, non sono in vena di stare con gli altri oggi. Improvvisamente l'iniziazione mi sembra così distante e in qualche modo rimpiango quei giorni.
Tutto quello che succedeva era "normale", rientrava nel perfetto funzionamento di questa fazione.
Ora davanti a noi c'è l'ignoto.

Cosa succederà? Cosa faranno gli Eruditi? E gli Intrepidi traditori?

Mentre cammino noto che i corridoi sono praticamente vuoti, più vuoti del solito almeno.
Camminare qui in questo momento mi tranquillizza, improvvisamente ho nostalgia di casa mia, delle terre dei Pacifici, della tranquillità che vi regnava.

Cammino sovrappensiero finché mi ritrovo nel posto in cui Eric mi ha portato dopo la mia prima simulazione. Il rumore dell'acqua mi riempie le orecchie mentre salgo sugli scogli in cerca di un posto dove sedermi.
Mi sistemo con le gambe penzoloni e osservo l'acqua sbattere contro le pareti di roccia, mi affascina, tanto quanto mi affascina stare seduta sull'orlo dello strapiombo.

Chiudo gli occhi e lascio che la mia testa si svuoti di tutto e per un attimo lasci fuori tutti i problemi e le preoccupazioni.

«Sapevo che ti avrei trovata qui».

Sobbalzo. Non mi aspettavo di sentire la sua voce, anzi, non mi aspettavo di sentire nessuna voce.

Riapro gli occhi e mi volto ad incontrare quei due zaffiri meravigliosi.

«Avevo bisogno di staccare un po'» spiego tornando ad osservare il vuoto davanti a me.
Eric mi raggiunge e si siede al mio fianco «Ci sei riuscita?».
Annuisco «Questo posto è perfetto».

Sospiro mentre guardo gli spruzzi d'acqua, poi poggio la testa sulla sua spalla.
«Vorrei che fosse tutto al suo posto. Pensavo che una volta superata l'iniziazione sarebbe stato tutto più facile, quasi quasi mi mancano quei giorni. A parte il tuo sadismo, si intende».
«È uno dei motivi per cui ti sei innamorata di me» replica lui.

Scoppio a ridere «È uno dei motivi per cui ti odiavo, in realtà».

«Tu non mi hai mai odiato, anzi eri incredibilmente rompiscatole» commenta.
Mi alzo dallo scoglio e mi allontano da lui, che prontamente mi segue.
«Tu sei incredibilmente insopportabile a volte» sbuffo saltando da uno scoglio all'altro.
«E tu troppo permalosa, Pacifica». La sua mano scatta ad afferrarmi il polso, e in men che non si dica mi ritrovo tra le sue braccia.

«Vieni qui» mi guida in una cavità, guardando in alto, da una parte e dall'altra.
«Io invece mi sono innamorato della tua lingua biforcuta» mormora afferrandomi il mento.

Lo osservo avvicinarsi, mentre il mio cuore comincia a battere furioso, e quando finalmente le sue labbra sono sulle mie mi sembra di essere in un luogo completamente diverso.
Mi aggrappo a lui come se fosse ossigeno e io stessi annegando.

E quando alla fine tra i nostri visi aumenta lo spazio lo stringo forte a me. Ho bisogno di lui. Anche se mi ha ferita, anche se mi ha fatto del male. So solo che ho bisogno di lui e in questo momento lo voglio tenere stretto a me.

«Non mi lasciare» sussurro.
Lui non proferisce alcun suono, ma ricambia la stretta per quello che mi sembra un tempo infinito.

«Dobbiamo andare» dice infine, staccandomi dolcemente da lui.
Annuisco. «A votare i nuovi capifazione» aggiungo saltando giù dagli scogli e tornando sul terreno orizzontale appena fuori dal tunnel.
Eric mi raggiunge con un balzo, ma lo sento trattenere un gemito.
«O a dimettere quelli vecchi» butto lì, dandogli una spinta scherzosa, stando ben attenta a non toccargli la ferita.
Lui mi fulmina con lo sguardo.

Una scelta per sempreWhere stories live. Discover now