Capitolo 17 - "Sto bene"

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Apro di poco la porta, giusto per vedere chi ha appena bussato.
«Aimeen!».
Zeliah si slancia spalancando la porta e stringendomi delicatamente.
Richiudo dietro di lei e la abbraccio.
«Eric mi ha detto tutto, come stai?» mormora.

Ci allontaniamo.
Mi stringo nelle spalle. «Sono viva, quindi bene» sdrammatizzo.
«Mi è venuto un colpo quando non ti ho vista tornare, ieri sera. Poi Eric è arrivato e ci ha fatto un discorsetto che metteva davvero paura» comincia a spiegarmi.
Mi avvicino al divano e le faccio segno di sedersi. Lei appoggia una borsa per terra, probabilmente piena di vestiti miei.

«Quando ha finito di parlare non volava una mosca, chiunque sia stato non credo avrà mai il coraggio di rifarlo».
«Bene» mormoro «Lo spero».
«Non torni al dormitorio, quindi?» chiede osservando l'appartamento.
«Eric dice che potrò rimanere qui» rispondo sapendo già quali domande scatenerò.

Infatti Zeliah torna a guardarmi con una luce divertita negli occhi.
«Te e lui, da soli? C'è qualcosa che non mi dici?» mi tira una leggera gomitata.
Io sussulto.
«Ops, scusa. Allora?» chiede impaziente.
«Ti sembra che io possa piacere ad Eric?» chiedo alzando gli occhi al cielo.

«Lui è sempre così chiuso e indifferente che sinceramente non so cosa gli possa piacere. Non me l'ero neanche chiesta. Non ci tengo a guardarlo più del dovuto» comincia imperterrita «Anzi, non so come tu faccia a passarci del tempo insieme e perfino a parlarci. Anche quando ha lo sguardo minaccioso o ti fulmina tu... Ah».
La guardo zittirsi di colpo, come fulminata.

«Zeliah? Stai bene?» chiedo scuotendola.
«Ho capito!» mormora.
La guardo in attesa.
«Eric ti piace!» esclama eccitata, alzando il tono di voce.

«Ma sei pazza? E non urlare!» sbotto arrossendo inevitabilmente.
«Ah!» esclama puntandomi «Ho ragione. Ommioddio! Come fa a piacerti?».
«Non mi piace infatti» dico.
«Stai parlando con una ex Candida, so riconoscere le bugie da chilometri. Lui ti piace. Però fattelo dire, uno con un carattere un po' meno di merda te lo potevi trovare».

Scoppio a ridere «Zeli, a lui non interesserò mai».
«Seh, raccontalo a tua sorella. Se non gli stessi almeno simpatica non si sarebbe scomodato per te stanotte».
«Se lo dici tu» replico facendo una smorfia.

«Ti farei qualche domanda su dove intendete dormire, ma scommetto che mi butteresti fuori» azzarda facendo un sorrisetto.
«Che perspicace» rispondo, facendola ridere.

«Andiamo a pranzo?» chiede Zeliah dando uno sguardo all'orologio appeso al muro.
Scuoto la testa «Non mi far spostare da qui, mi farò portare qualcosa da Eric quando torna».
«Moriresti di fame, quello è capace di lasciarti qui fino a stasera. Ti porto qualcosa io dopo». Ci alziamo, e lei mi abbraccia stando attenta a non stringermi troppo.
«Ne sarei felice, grazie Zeli» mormoro davvero riconoscente.
«Per un'amica questo e altro, ti voglio bene. E mettiti qualcosa di speciale, vedi di far colpo su Eric» conclude strizzando l'occhio.
«Sicuro» dico, alzando gli occhi al cielo «A dopo».

* * *

Vado ad aprire la porta. Sono sicura sia Zeliah, ho sentito la sua voce.
Infatti me la ritrovo davanti con un vassoio pieno di cibo. Improvvisamente ho fame, la torta al cioccolato è così invitante!
«Aimy, ho trovato compagnia!» esclama la mia amica. Guardo dietro di lei e scorgo alcune figure.

Li lascio entrare e richiudo la porta.
«Ciao Aimeen!» saluta Leah. Vicino a lei c'è suo fratello Luke, poi Ryan, Lukas e un'altra ragazza di cui non conosco il nome. Ma la riconosco, era nella squadra di Quattro a strappabandiera. Era insieme a lui quando sono usciti dal bosco.

«Ciao ragazzi!» saluto, imbarazzata di farmi trovare in queste condizioni.
Mi sono cambiata, tornando ad indossare vestiti miei, ma non sono riuscita a coprire i lividi sul collo e sul viso.

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