Capitolo 7 - Combattere

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«Come vi ho anticipato ieri, oggi comincerete a combattere tra voi» annuncia Eric «Sulla lavagna trovate le coppie».
Mi sposto e cerco il mio nome sulla lavagna, a fianco ad esso la riga è vuota.
Sospiro di sollievo. La mia fine è rinviata.

«Dato che siete in sette, qualcuno ogni giorno combatterà con me».
Spalanco gli occhi e realizzo che sarò io a dover combattere con lui e che sarò morta entro un'ora. Avrei preferito combattere contro Nick o Paul o gli Eruditi, che a quanto pare si chiamano Derick e Kevin.

Guardo Zeliah. Lei fa una smorfia.
È capitata contro Kevin. L'erudito biondo, alto e con gli occhiali. Tra tutti i ragazzi è il più magro. Almeno lei sopravvivrà a questa giornata.

Do un altro sguardo alla lavagna. Sarò l'ultima. Spero che per allora gli altri se ne siano andati. Non voglio che mi vedano mentre Eric vince spudoratamente.

Sospiro. Perché proprio io?

Nick e Derick sono nell'arena, uno di fronte all'altro.
«Via!» grida Eric. Se ne sta lì a guardarli con le braccia conserte e le gambe divaricate. Gli occhi ad osservare i combattenti, l'eccitazione nello sguardo. Secondo me prova piacere nel vedere la violenza.
«Quando finisce?» chiede Paul.
Eric non si gira verso di noi «Quando uno dei due non riesce più a continuare, quindi per favore muovetevi che non abbiamo tutto il giorno!».

Guardo i due che cominciano a combattere, e mi rendo conto che con Eric non avrò nessuna possibilità. Zero.

* * *

Due ore dopo siamo rimasti in sei. Nick e Kevin sono finiti in infermeria. Sono contenta per Zeliah che è riuscita ad avere la meglio, è minuta ma molto veloce.
Paul e Trina stanno combattendo ora nell'arena, sotto lo sguardo critico del nostro sadico istruttore.

Non guardo mentre Paul sferra un pugno in faccia a Trina, la quale reagisce colpendolo all'addome. Sono entrambi ad un buon livello, non saprei dire chi dei due si sta accanendo di più sull'altro. Mi fanno paura.

Alla fine Zeliah, su ordine di Eric, accompagna Trina in infermeria. Prima di uscire mi ha lanciato una sguardo dispiaciuto.
«Voi due, potete andare!» dice Eric rivolgendosi a Paul e Derick, i quali evidentemente non vedono l'ora di andarsene da qui.

Rimango sola con lui. Lo guardo e vorrei scappare a gambe levate.
Le braccia sono così muscolose che mi fanno rabbrividire, il suo sguardo così determinato che mi incute timore. Tutto in lui minaccia pericolo.
Si gira e mi squadra dalla testa ai piedi.
«Forza, Pacifica! Vieni qui» ordina.
Faccio un bel respiro e mi avvicino a lui.

«Contenta di avere l'onore di confrontarti con me?» chiede divertito.
Deglutisco «Sto saltando dalla gioia».
Entra nell'arena e mi aspetta.

«Hai intenzione di venire?» sbotta dopo un paio di secondi.
«In realta no... Per favore, uccidimi in fretta».
Mi avvicino tremante ed entro nell'arena.

Lui ride. È una risata che mi fa venire i brividi.
«Sarai ancora viva quando avrò finito con te».
«Questo mi conforta» mormoro.

«Muoviti, Pacifica!» ordina lui, mettendosi in posizione.
Aiuto!
Cerco di imitarlo al meglio e mi preparo a colpire.
Ma non ho il coraggio di farlo.
«Cosa aspetti? Che arrivi mammina?».

Mi avvicino a lui e sferro un pugno, ma lui prontamente lo para. Riprovo e succede la stessa cosa.
«Che c'è, Pacifica, hai paura di colpirmi?» mi sfotte Eric sogghignando.
«Mi chiamo Aimeen» replico stringendo i denti, mentre scanso il suo pugno e riesco a colpirlo sul petto.

Lui non fa una piega e mi colpisce nella pancia, togliendomi il fiato.
Gemo e torno in posizione, sferrandogli un pugno nel ventre.
Credo stia facendo apposta a lasciarsi colpire.

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