Capitolo 24

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-SUNNY!- tuona Max dal suo ufficio, che è proprio di fianco al mio box.
Mi sto finendo di leggere gli stivali, quando sento il mio allenatore chiamarmi.
Alzò gli occhi al cielo e, dopo aver finito, mi alzo e vado dall'uomo.
Non riesco davvero a capire cosa possa volere, non ho manco ancora cominciato a girare e ha già da dire.
-Dimmi Max- dico, spuntando dalla porta del suo ufficio e appoggiandomi con una spalla allo stipite, guardando l'uomo seduto sull'enorme poltrona rossa.
-Come mai non sei ancora in sella alla tua moto? Non ricordi? Devi far allenamento prima di poter fare la fotomodella- dice, guardandomi duro, mentre io rimango un attimo interdetta.
Di cosa sta parlando? Io non devo postare oggi per la KTM, non mi ha detto nulla Edward.
-Max, guarda che a me nessuno ha detto nulla- dico, avvicinandomi alla scrivania dell'uomo che rimane palesemente sorpreso.
Ecco perché mi stava riprendendo, pensava sapessi che avevo i tempi stretti per allenarmi.
-Hanno avvisato solo me a quanto pare...- dice pensieroso Max, sorridendo in maniera gentile.
Io annuisco, continuando a guardarlo e vedendolo alzarsi e venirmi incontro.
-Quindi? Tra quanto arrivano?- gli chiedo, per sapere se vale la pena mettermi il resto della corazza o lasciare stare.
-Arrivano tra un'ora e mezza, ma ora ho la pista occupata, che tra poco arrivano i Motosix.
Quindi, meglio se lavi la tua moto, visto che vogliono farti foto con lei e anche un intervista- dice, facendomi cenno di andare, così, torno al mio box e prendo il necessario per lavare la mia moto.
Questa cosa di fare le foto per la KTM sta iniziando a darmi fastidio, forse non avrei dovuto accettare.
Però è uno sponsor e fa pubblicità e mi faccio conoscere, non si sa mai.
Prendo la canna dell'acqua, la apro e inizio a bagnare la moto, prima sui parafanghi, che, con una spugna ,mi aiuto a levare il fango incrostato.
Non so da quanto è che non lavo la mia moto, ma da abbastanza visto la fatica per scrostare una parte di fango.
-Ragazzina, lo sgrassatore lo hai usato?- dice una voce molto famigliare dietro di me.
L'ansia si impossessa del mio corpo e non capisci come sia possibile, ma non ostante il mio irrigidimento,non mollo la spugna per lo stupore.
Spero vivamente che non si ricordi nulla di ieri sera, sarebbe troppo imbarazzante.
Mi giro, dopo l'attimo di irrigidimento e lo guardo, a torso nudo e con solo i pantaloni della corazza addosso, cosa che lo fa risultare molto sexy.
Mi trattengo per non mordermi un labbro, tra l'agitazione e il bel vedere davanti a me.
Prima o poi morirò, davanti allo spettacolo di uno dei ragazzi a torso nudo.
-Certo che l'ho messo- dico dopo un attimo, guardandolo negli occhi e lo vedo sorridere, rilassato.
-Non sembrerebbe sai? Secondo me devi aumentare la dose nell'acqua- dice, venendomi incontro e io mi limito a guardarlo come se fosse un alieno.
Perché si avvicina? Non ho bisogno che mi spieghi come si lava una fottuta moto, sono ancora capace.
Lo vedo prendere lo sgrassatore, evitarlo e metterlo nella bacinella, senza degnarmi di uno sguardo, nemmeno per un attimo.
Io invece fisso ogni suo movimento, come se fosse la prima volta che li vedo fare a qualcuno.
-Tu fissi continuamente le persone?- chiede il moro, ancora chinato, mente io, colta sul fatto, decido di distogliere lo sguardo e guardare l'acqua che bagna la mia KTM.
-No, non lo faccio mai- dico velocemente, ma divento subito rossa. Per fortuna Derek non mi sta guardando.
Finisce di mettere lo sgrassatore e con una spugna mi aiuta a lavare e scrostare la moto.
Non so perché lo stia facendo, anche perché dovrebbe avere allenamento ora e se Max lo becca qui, non sarà divertente.
-Sta sera ti va di mangiare in un posto un po' particolare?- chiede, mentre sta pulendo il parafango anteriore della KTM.
Giusto, mi stavo dimenticando di sta sera, tanto sono speranzosa che non ricordi quella di ieri.
-Certo, adoro i posti particolari- dico, sorridendo e continuando a lavare una delle pedaline, particolarmente infangata.
Lo vedo annuire e continuare nel suo lavoro, con molta dedizione, sfregando con forza.
Io mantengo volentieri il silenzio anche, perché, non è imbarazzante, anzi è uno di quelli rilassati e che ti fanno maggior concentrazione.
-Sunny, lunedì è il compleanno di Rob e io e i ragazzi abbiamo pensato di fare un giro fuori città, in campagna, dove fare una specie di campeggio, ti andrebbe?- chiede,guardandomi dal basso, essendo chinato sulla ruota per lavare.
È un idea fichissima, andare in campeggio, solo che il giorno dopo c'è scuola per me e Ginny.
Non ostante sia l'ultimo giorno, ci terrei ad andarci.
-Il giorno c'è ancora scuola, non so se sia una buona idea- dico, fermandomi e guardando a mia volta, per una volta dall'alto, il moro.
Alle mie parole sembra restarci male, infatti si limita ad annuire e torna a lavare.
Io mi mordo un labbro e mi dò dell'imbecille patentata.
Non voglio che ci resti male, mi spiace e poi l'idea è davvero bella.
Alla fine, potrei andare con i ragazzi, al massimo mi porto la moto e io Ginny andiamo direttamente da fuori città.
Ma meglio prima chiedere alla nota se è d'accordo con il mio piano, per martedì.
-Derek!- chiama una voce molto famigliare è molto infuriata.
Ahia, credo che il ragazzo sia nei guai con il nostro allenatore.
Io e il moro ci scambiamo uno sguardo fugace, per poi vederlo andarsi a nascondere dentro al mio armadietto dove tengo le mie cose.
Max spunta, aprendo la porta e guardandomi, tutto rosso dalla rabbia.
Credo che oggi non sia per nulla il suo giorno.
Io sorrido e lo saluto con una mano, cercando di sembrare del tutto innocente.
Si guarda un attimo intorno e non identificando chi sta cercando, chiude la porta e passa oltre.
Io rilasso il respiro, espirando. Poi, vado a battere sulla porta dell'armadietto, da cui spunta Derek.
-Credo sia meglio che vada, se uso la scorciatoia dovrei arrivare prima di lui al mio box- dice sorridendo, per poi prendere e uscire sulla parte che dà verso la pista.
Io scrollo la testa ridacchiando, in quanti guai ci facciamo ogni volta, noi adolescenti e poco più.
Continuo a lavare la mia moto, con molta lena, cercando di fare il miglior lavoro possibile.

Fango, Ruote e AmoreWhere stories live. Discover now