Capitolo 42

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-Come mai siamo qui?- mi chiede Daisy, guardandosi intorno, nell'enorme edificio multipiano, appena aperto alla clientela, abbastanza spersa e ammaliata.

-Siamo qui perché penso di aver trovato un lavoro- dico entusiasta, guardando la mia migliore amica, che distoglie l'attenzione da una vetrina di Footlocker per prestarla su di me.

-Davvero? - chiede, abbastanza sorpresa, avvicinandosi meglio a me, mentre io galoppo verso il secondo piano dell'edificio, dritta alla mia meta.

-Quale miglior lavoro, se non quello a contatto con le moto?- domando, sorridendo, ormai sulla scla mobile.

Daisy mi sembra leggermente confusa, ma non voglio darle altri indizi, anche perché, penso rimarrà piuttosto colpita da cosa mi è venuto in mente.

Mi catapulto fuori dalle scale mobili, per girare subito a destra e trovarmi davanti un negozio da quattro vetrine, con esposti caschi, gomme con diverso diametro, stivali, giacche da moto da stra, da cross, mascherine, qualche corazza, alcuni accessori.

Punto lo sguardo sulla mora alla mia sinistra e la vedo sorridere e annuire.

-Assolutamente sì Sunny, questo è il tuo lavoro- dice, guardandomi entusiasta, mentre io sento una certa ansia dentro al mio stomaco farsi spazio.

Non so come sia un colloquio di lavoro, non so nemmeno da dove cominciare e soprattutto, non voglio illudermi che solo perché sono su una rivista, capisco molto di motocross, loro possano volere una ragazzina a servire nel loro negozio.

Deglutisco un attimo a disagio, assalita da tutti questi pensieri che si aprono nella mia mente.

-Vai dentro- mi incita, ma io rimango pietrificata, davanti alla porta.

Tutto l'entusiasmo di prima sembra essere sciamato, riesco solo a guardare un casco davanti a me, nero con un teschio sopra tra le fiamme, e a concentrarmi su di esso, come se fosse un'opera d'arte stupenda, che sto studiando a scuola.

-Sunny, entro io per te- dice impulsiva la mia amica, entrando nel negozio, subito seguita da me, sorpresa dal suo gesto e facendomi trovare davanti a due cassieri che stanno facendo l'inventario e ci guardano un attimo, facendo un cenno di saluto annoiato.

-Scusate, per i colloqui di lavoro, a chi devo rivolgermi?- chiede Daisy, gentilmente, al bancone, a un ragazzo dai capelli blu.

-Da quella parte- indica una porta scura, con su scritto "PRINCIPALE" che mi fa aumentare l'ansia in maniera notevole.

Mentre ci stiamo dirigendo, noto i due ragazzi squadrarmi un attimo, in maniera indagatrice, per poi prendere una rivista della KTM.

Fantastico, adesso faranno due più due e o si metteranno a ridere, o correranno qua, chiedendo un autografo.

-Bussi tu o busso io? - chiede raggiante, ma con uno sbuffo, mi avvicino alla porta e busso, mentre le mie viscere si stringono maggiormente, dall'agitazione repressa dentro di me.

-Avanti- dice una voce abbastanza roca.

Apro la porta e davanti a me si rivela una figura scioccante, che avevo visto solamente una volta in foto, con Derek, qualche tempo fa, in un bosco.

Era la copia sputata di mio fratello, alto, atletico, naturalmente con qualche anno in più, anche lui biondo e con gli occhi azzurri.

Non erano completamente uguali, ma quasi.

All'uomo davanti a me, avrei dato, tranquillamente qualcosa tipo trentacinque anni e contando che ne ha più di venti Jonah, mi pare impossibile che sia nostro madre, ma è uguale.

Fango, Ruote e AmoreWhere stories live. Discover now