Capitolo 19

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I giorni passarono in maniera abbastanza noiosa.
Scuola, allenamento e poi a casa. Vedevo raramente Jonah, perché usciva spesso con Becca, vedevo raramente anche i ragazzi, che erano sempre ad allenamento o al lavoro.
Di conseguenza, mi trovavo in quell'enorme appartamento, da sola, con un fastidioso silenzio, che mi dava dell'inquietudine, non essendoci abituata.
Sto studiando storia, in salotto, in questo pieno silenzio, quando sento la porta di casa aprirsi e qualcuno spuntare dal corridoio.
Guardo l'orario all'orologio appeso al muro e noto che sono solo le quattro del pomeriggio.
Chi potrà essere rientrato già così presto a casa?
Sento dei passi arrivare e io guardo curiosa, notando poi la figura slanciata e magra di Mark, fare capolino.
-Ehi Sunny, come va?- mi chiede, sorridendo e togliendosi la felpa.
Io sono in canottiera e pantaloncini della tuta, dal caldo che fa e lui riesce ad andare in giro in felpa? Sotto questo sole? Mi sembra pazzo.
-Tutto bene, tu?- chiedo, posando il libro di storia di fianco a me e avvicinandomi al bancone, dove il moro sta bevendo dell'acqua.
-Tutto bene! Sono qui di passaggio per prendere il borsone ed andare ad allenamento- dice, sorridendo, dopo aver appoggiato il bicchiere sulle piastrelle bianche.
-Sei in ritardo o sbaglio?- chiedo, alzando un sopracciglio e lui annuisce, facendo un piccolo ghigno.
-Era per una buona causa- dice, alzando le braccia al cielo.
-Una ragazza?- chiedo, appoggiando un gomito sul balcone e appoggiando il mento sulla mano.
-Si, una bellissima ragazza- dice, guardando dietro di me con occhi sognanti e io alzo gli occhi al cielo.
Si vede che questo ragazzo è proprio cotto a puntino.
-E come si chiama?- chiedo, cercando di ottenere più informazioni.
Non conosco molto Mark e ho passato poco tempo con lui, come con Jack, di conseguenza mi piacerebbe poterlo conoscere un po' di più.
-Si chiama Amber. Lavora con mio zio, è la sua segreteria- dice, guardandomi e sorridendo come un ebete. Deve essere davvero bello essere innamorati di qualcuno.
Io ho avuto qualche cotta nel tempo, ma mai relazioni serie, un po' per il tempo che mi porta via l'allenarmi e un po' il mio carattere non proprio da santarellina.
-E oggi ci sei uscito insieme?- chiedo e lo vedo annuire, bevendo un altro sorso d'acqua.
-Si ed è una ragazza stupenda. Le piacciono molto i cavalli, davvero tanto e un suo sogno sarebbe quello di poter costruire una di quelle bellissime scuderie per i ricconi.
Ha una laurea in architettura e si sta formando con mio zio.
Puoi parlare di tutto con lei, non ti giudica, anzi, ti ascolta ed è molto simpatica.
È una ragazza davvero speciale- dice e io annuisco, facendogli capire di andare avanti con il suo racconto.
-Poi, ha detto che le piacerebbe molto conoscere anche voi! Tanto i miei genitori li conosce lavorando con mio zio, ma gli ho raccontanto molto di voi e credo abbia capito quanto ci tengo- dice, guardandomi e io rimango spiazzata.
Si, certo, parlerei anche io del fatto che vivo con sette maschi e non è facile e magari fare qualche anneddoto sul fatto che sappiano solo girare in mutande alla mattina, che alcuni cucinano davvero bene ma non fateli apparecchiare oppure la lavatrice, devono proprio starci lontano dalla lavatrice.
Invece lui ha parlato di noi come se fossimo una famiglia.
-Cosa gli hai detto?- chiedo, curiosa di sapere come ci ha descritti.
-Diciamo che ho più che altro descritto le caratteristiche che più vivo io di voi- dice.
-Tipo?- gli chiedo, alzandomi con la testa e tornando in posizione eretta.
-Tipo che c'è Derek, lui é lo scontroso del gruppo, ma anche il più generoso.
Poi c'è Roy, il piccolo e il più talentuoso sulle moto.
Robert, il padre mancato di tutti noi.
Tom, l'italiano più simpatico e pazzo che conosca.
Jack, il ragazzo più appassionato di film e di videogiochi che abbia mai visto, ha una collezione enorme a casa sua di film e video giochi.
Poi c'è Ginny, la sorella di Tom, una forza della natura e anche un cataclisma nucleare. Decisa sulle sue prese di posizione.
Jonah, il ragazzo meno presente in questa casa, tra tutti ma anche il più ordinato e Sunny, sua sorella.
Generosa, combina guai e la più piccola- dice, sorridente e io rido per la descrizione di ognuno di noi che ha fatto. Sono molto veritiere, ha ragione, rispecchiano perfettamente tutti gli elementi pazzi di questo appartamento.
-Bene, adesso sarà meglio che vada ad allenamento, prima che gli altri mi uccidano!
Ah, Sunny, per favore, puoi sentirti con Jonah e chiedergli una sera che si ferma qui, anche con Becca, che volevo portare Amber a casa?!- chiede, ma più che una domanda, sembra una mezza constatazione.
Io annuisco e lo lascio andare a cambiarsi, per poi tornare a studiare storia.
Dopo qualche minuto, lo vedo con le chiavi della sua macchina in mano e un borsone a tracolla.
-Ciao Sunny- dice e io mi limito ad alzare una mano.
Sono in piena epoca del terrore, stanno ghigliottinando tutti, non posso distrarmi proprio ora.

Fango, Ruote e AmoreWhere stories live. Discover now