Capitolo 22

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Da:Suzuki

Si vincono i campionati e ci si dimentica dei migliori amici?
Tu ed io, venerdì sera al solito bar, puoi far venire anche dei ragazzi a tua scelta.
xxx Suzuki 

La prima cosa che leggo dal mio cellulare sta mattina.
Mi sento in colpa, non volevo escludere Damian dalla mia vita, ma era presissimo dalla scuola in questo ultimo periodo e io, tra una scoperta che ancora non sa e le gare, mi sono scordata di contattarlo.
Ma tra me e lui capita, ormai mi conosce e lo sa bene.
Mi affretto a rispondergli che va benissimo e che ci vedremo venerdì sera, senza alcun problema.
Magari chiederò a Ginny di venire con me, almeno conosce anche lei la combriccola di matti con la quale esco ogni tanto.

A: Suzuki

Non mi sono dimenticata, sono stata impegnata che è diverso!
Va bene, credo che porterò con me Ginny, la sorella di Tom. È un problema?
xxx Yamaha

Invio il messaggio, poi guardo l'orario e sono quasi le sette e un quarto, sarà meglio alzarsi se non voglio fare tardi.
Mi catapulto in bagno, mentre vedo Ginny che si sta lavando i denti e mi fa un cenno con la testa.
Ha i capelli che sembrano quelli di un porco spino, sorrido per la visione divertente.
Sono sparati ovunque e ha dei nodi che non saprei descrivere, non riesco davvero a capire dove metta la testa di notte.
Inizio a lavarmi i denti, mentre corro a far pipì, per poi rialzarmi e lavarmi le mani.
Mi lavo la faccia e mi pettino alla velocità della luce, intanto vedo Ginny guardarmi come se fossi pazza.
Se continuerà così saremo sicuramente in ritardo a letteratura, che è la prima ora.
-Ginny, per favore, sbrigati- le dico, uscendo dal bagno e tornando in camera, dove mi preparo, prendendo i miei skinny jeans, con le ginocchia strappate e una maglia a maniche corte con il logo della KTM, mi prendo una felpa bordò che mi lego in vita ed esco saltellando, mentre mi sistemo le converse bianche ai piedi.
Arrivo in cucina, dove vedo del bacon con delle uova pronti in un piatto.
Come al solito, Mr perfettino ha lasciato di fianco ai piatti il nome di quale è di chi, così non possiamo confonderci sulla cottura del bacon, cosa per Derek fin troppo santa e indiscutibile.
Alzo gli occhi al cielo per l'ennesima colazione lasciata sul bancone, mentre lui deve essere andato a dormire poco fa, dopo averla preparata. Infondo, ci vuole bene anche lui a modo suo.
Mi avvicino al frigo per prendere dei bicchieri e del succo e noto che sono quasi e mezza, così tiro uno sbuffo e quando mi giro, ancora non vedo la mora lanciarsi sulle sue uova.
Riesce a essere persino più in ritardo del solito, come riesca a volte non lo so.
-Ginevra, sbrigati- urlo nel corridoi, per far sì che si dia una mossa, ma lei come al suo solito mi risponde che sta arrivando, la bugia più grande di questo mondo.
Decido di iniziare a mangiare il mio piatto, almeno non rischierò di andare via a stomaco vuoto, che è una delle cose che mi irrita di più alla mattina, andare in giro a stomaco vuoto, non riesco nemmeno a guidare se non mangio.
-Eccomi- dice, comparendo con lo zaino in spalla, che butta malamente su pavimento.
Si lancia sul bancone a mangiare la sua colazione e io guardo l'orologio, siamo in ritardo.
-Forza, muoviti andiamo- dico, prendendole il piatto dove ha appena finito di mangiare e il bicchiere subito dopo che ha bevuto e li metto con i miei, nel lavandino,ci penserà Jack.
Prendo il mio zaino, i caschi e mi dirigo fuori di casa alla velocità della luce.
Odio essere in ritardo, ma più di tutto odio essere in ritardo quando devo guidare io con qualcun'altro della quale sono responsabile.
Saliamo in moto e dopo mezz'ora siamo arrivate, la campanella sta suonando, cosí scendiamo giù dalla moto e corriamo verso l'entrata, così da non dover portare nemmeno un minuto di ritardo.
-Manca troppo alla fine della scuola- si lamenta Ginny, mentre andiamo verso la nostra classe in comune.
-Sei seria? Mancheranno si e no tre giorni, siamo a giovedì, manca domani e poi finiamo martedì- dico, guardandola un attimo, ma sembra affranta nei suoi pensieri, come sempre.
Così arriviamo in pochissimo alla nostra aula, entriamo e ci sediamo tra gli ultimi banchi.

Fango, Ruote e AmoreWhere stories live. Discover now