46

92 4 0
                                    

Oggi i prof hanno fatto le interrogazioni a tappeto e ci hanno fatto ripetere il programma, anche perché tra un po' avremo gli esami.

Ora ci siamo radunati alcuni di noi a casa mia e passeremo la serata insieme, per il semplice motivo che  abbiamo affrontato questi cinque anni e siamo alla fine.

Per il momento stiamo mangiando una pizza io, Reb, Noemi, Simone, Pasquale e Cameron.

-ragazzi secondo me una serata del genere ci voleva-
-hai ragione Paki, e pensare che ieri c'eravamo conosciuti e tra un mese abbiamo l'esame-
-Cameron, tu non sei stato cinque anni con noi ma ti sei inserito nel gruppo meglio di altri- dice Pasquale dandogli una pacca sulla spalla.
-posso solo dirti che mi ha fatto piacere conoscere delle persone come voi-

Nel bel mezzo del discorso, mentre ridiamo e scherziamo Valerio fa ingresso nel soggiorno, sicuramente gli avrà aperto Matt, così mi alzo e gli vado incontro.

-ho disturbato qualcosa?-
-no, dimmi- dico con tono freddo e distaccato
-no, volevo parlare e stare un po' con te, ma a quanto pare hai di meglio da fare- dice sbirciando nella stanza
-senti, sinceramente tutta questa importanza non so a che è dovuta visto che io e te non stiamo insieme, quindi non ti vedo proprio nella posizione di rivolgerti così-
-tanto l'ho sempre saputo che avevi di meglio da fare piuttosto che stare con me-
-ma ti senti quando parli?-
-si tesoro, io ero venuto per cercare di ricostruire il nostro rapporto, ma tu vedo che mi hai già rimpiazzato-

Non so per quale strano motivo quando sto per replicare arriva Cameron, visto che la discussione sta diventando molto animata

-perfetto, ci sei anche tu, bastardo- dice dopo di che gli tira un pugno in pieno viso e i ragazzi corrono da noi
-Valerio ma come cazzo ti permetti, ma chi ti credi di essere-
-mi meraviglio che te la fai con queste persone-
-ah si, e tu che parli a fare? Ti trovi in un giro di droga e non mi hai mai detto niente, scuse....scuse... e ancora scuse. Il viaggio in russia, la fretta di scappare all'improvviso e tu non mi ai detto niente, le cose devo venirle a sapere, perché tu non ti fidi di me. E io non sono per niente felice del nostro rapporto. Se prima avevo una minima idea di fare pace ora puoi anche sparire- dico, poi mi abbasso vicino a Cameron.

-tanto hai sempre sbavato per quello stronzo, e se vogliamo parlare neanche tu sei stata leale, o sbaglio? Hai baciato Cameron vero? E ora che mi dici, nemmeno tu hai il coraggio di dirmi le cose in faccia. Sei come tutte le altre. Sono stato fidanzato con una ragazza a cui interessava solo il mio cazzo- detto questo le lacrime si fanno spazio sul mio viso

-hai 10 secondi per sparire completamente dalla mia vista- dice Simone avanzando verso di lui
-povera illusa-
-sparisci!!!- dico urlando

Mi alzo e vado vicino all'albero di mamma, solo qui posso stare tranquilla e soprattutto stare bene.

-perché, perché tutte a me? -

-ehi, non lo pensare, se si è comportato cosi significa che....- non gli do il tempo di parlare che lo abbraccio.

Inizialmente lui è molto freddo e distaccato, poi si tranquillizza e mi abbraccia.

-scusami-
-e di cosa, non sei stata mica tu a darmi un cazzotto-

Dopo vari minuti di silenzio mi decido a pronunciare una parola.

-entriamo-

Senza dire nulla rientro in casa e torno dai miei amici in soggiorno a godermi il resto della serata.

-ragazzi, scusatemi per quello che è successo-
-tranquilla cucciola non è colpa tua- dice la mia migliore amica
-ecco, ti ho portato la pomata, intanto porto i ragazzi a vedere dove devono dormire- detto ciò salgono tutti sopra e rimaniamo solo io e Cam.

-che devi fare con quella cosa?-
-è per te stupido-
-no, io non me la voglio mettere quella cosa, brucia-
-e no, tu ti stai e te la farai mettere-
-accomodati cara-
-puoi abbandonare il tuo cervello dai pensieri pervertiti almeno per un momento?-
-ma tu me la servi su un piatto d'argento, e comunque io non me la metto la pomata-
-non fare il cretino- dico e con un mossa immediata mi metto a cavalcioni su una delle sue gambe.

-non ti muovere- dico un po' imbarazzata
-io sto fermo ma il mio amico si sta eccitando-
-adesso mi alzo- nel momento in cui metto la pomata Cam indurisce la mascella e strizza gli occhi perché brucia, così soffio un po' sul taglietto che gli ha fatto quel cretino.

Metto la pomata un po' più giù e per il bruciore Cameron mi mette le mani sul culo e stringe.

-Cameron che cazzo fai-
-ti avevo avvertito che io non la volevo mettere la pomata, brucia-
-non ti potevo lasciare così, avresti preso infezione-

Soffio ancora un po' e in tutto questo lui ha ancora le mani sul mio lato B e io improvvisamente ho caldo.

-Ca...Ca...Cameron dovresti togliere le mani dal mio fondoschiena  e dovremmo salire-
-ti faccio questo effetto amore, ti vedo leggermente in imbarazzo -

Cosa? Amore? Amore? No, Ok forse non ho sentito bene.

-Tesoro però adesso non sbavare-
-se non togli le mani dal mio culo o quanto è vero Dio ti castro-

Detto ciò subito ritira le mani e mi guarda con fare malizioso.

-ok, ma ti avviso, se non ti togli ti scopo su questo divano-
-si, perché il tuo scopo è questo-
-non lo sapevi?-

Detto ciò lo fulmino con gli occhi, mi alzo e con questo pervertito di merda raggiungo gli altri.

-Fede, bella casa-
-grazie Paki-
-io stavo parlando- dice Noemi
-scusa, di che parlavate-
-stavo raccontando quando alle scuole elementari hai picchiato Giovanni-
-proprio una cattiva ragazza-dice Cam
-quel bambino si rubò le mie caramelle-
-e giustamente con i suoi modi delicati gli diede uno schiaffo-
-e il bambino si faceva picchiare?-
-si, i bambini avevano paura di lei-

Continuiamo a parlare, parlare di tutto, delle avventure fatte da piccoli, delle stronzate fatte nei primi anni di scuola al liceo, delle pazzie fatte.

Continuiamo a parlare ancora per un paio d'ore, fino alle tre del mattino più o meno, dopo di che ci addormentiamo tra una risata e l'altra.

Maledetti Occhi VerdiOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz