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La mattinata è passata troppo velocemente e questo non fa altro che rendermi nervosa dato che dovrò passare un altro pomeriggio con Cameron.

Dopo una bella camminata arrivo davanti alla porta dei Dallas e le mani iniziano a tremare. Non so se siamo soli o c'è anche la sorella e il fratellino.

Prendo coraggio e decido di bussare, e se prima ero nervosa ora di più, possiamo dire che l'ansia mi sta divorando.

Finalmente vengono ad aprire, con grande fortuna viene è Giusy e sinceramente sono più che felice.

-ciao fede, entra che fuori fa abbastanza fresco, come mi qui?-
-non ti ha detto niente tuo fratello?-
-si, mi ha detto che saresti venuta, ma non so per cosa-
-gli devo dare ripetizioni di chimica-
-hai scelto tu di fargli da tutor?-
-no, mi ha incaricato la prof-
-menomale, per un attimo pensavo fosse Antonella-
-perché?-
-spesso, quando mio padre non c'è, sta con mio fratello, ti giuro non la sopporto-
-pensa che tra me e lei c'è un rapporto di odio immenso-
-come mai?-
-dice che io le voglio portare via Cameron-
-hahahabah....... ed è vero?-

Sto per rispondere, quando Marco mi salva da questa domanda urlando il mio nome appena mi vede, dopo di che mi corre incontro.

-che bello, come mai sei qui?-dice il piccolino, con un sorriso a 32 denti.
-sono venuta per aiutare a tuo fratello con i compiti-
-che bello, quindi rimani qui?

Annuisco e subito dopo vedo Cameron che scende le scale e li il mio cuore si ferma. Mi incanto e non mi accorgo che si è avvicinato ormai.

-allora andiamo a studiare, oggi non ho proprio voglia- dice sbuffando
-buona fortuna- mi dice Giusy e dopo questo non posso far altro che rispondere con un sorriso.

Poi seguo Cameron e insieme andiamo in camera sua. Da come posso vedere la sua camera è enorme e dato che ci sono due letti suppongo la divida con il fratello.

-che hai fatto a mio fratello?-
-io niente, perché?-
-penso sia innamorato di te-

Dopo questo mi scappa una risata e senza farlo di proposito scivolo sul tappeto e per non cadere mi tengo al braccio di Cameron, che non essendo pronto a prendermi finisce su di me e insieme finiamo sul letto.

Fortunatamente mantiene il peso del suo corpo sulle sue braccia altrimenti mi avrebbe uccisa. In questo momento inizia a mancare l'aria e scommetto di essere rossa come un peperone.

A parer mio siamo troppo vicini e il suo profumo invade le mie narici, dimenticando della posizione in cui siamo.

-sei in imbarazzo Stayls?-
-sei proprio uno stronzo sai-
-si, e sinceramente ne vado fiero-
-dai che dobbiamo studiare-
-e se facessimo altro-
-io non voglio fare niente-
-dimmelo guardandomi negli occhi-
-se ti vuoi divertire chiama la tua scopamica-
-hai ragione tanto deve venire dopo-

Dice, poi si alza da me e va prendere i libri dallo scaffale, io lentamente mi alzo e faccio fatica a realizzare quello che è successo pochi secondi fa.

Iniziamo a studiare seriamente dato che domani sua altezza deve essere interrogato. Dopo due ore trascorse tra la chimica Antonella fa irruzione nella stanza e si fionda in braccio a Cameron.

-e tu che ci fai qui-
-ho dato una mano al tuo amico-
-proprio tu?-
-senti non l ho deciso io , quindi calmati, e tranquilla, stavo per andare, qui abbiamo finito.-

Dopo questo, Cameron mi guarda con una faccia stranita, mentre la vipera con una faccio al quanto felice.

Raccolgo le mie cose, e nella stanza regna il silenzio e questo non fa altro che infastidirmi.

-buon divertimento-dico poi sbatto la porta e scendo giù da Giusy.

-hey tutto bene le ripetizioni?-
-si scusami Giusy ma adesso devo andare, ci vediamo qualche altra volta con più calma-

Non le do  tempo di rispondere e mi dimentico di salutare Marco, ma in questo momento ho voglia di piangere e non so perché.

È tutto così confuso, quello che è successo nella stanza, le due ore di studio, Antonella che entra e rovina tutto. Ho una confusione in me che nemmeno un malato dell'ordine potrebbe aiutarmi.

Mentre cammino, immersa nei miei pensieri, vado a sbattere contro a qualcuno, e quando alzo la testa incrocio gli occhi di Bruno che non mi trasmettono niente in confronto a quelli di Cameron.

-hey Fede, tutto bene?-
-si, scusa per prima-
-tranquilla-
-ti vedo un po' strana-
-tranquillo, è solo una giornata "NO", capita a tutti-
-già....hai saputo di sabato?-
-no, non so niente-
-c'è una festa a casa dei gemelli, vorresti venire con me?-
-certo, scusa ma adesso devo andare a domani-

Gli do un bacio sulla guancia e dato che non sto bene faccio ritorno a casa scaricare un po' la tensione.

Non ci posso credere che mi ha invitata alla festa. Da una parte c'è da dire che è da un po' che ci prova, ed è un bel ragazzo. Potrei dargli un'occasione, in modo che mi dimentichi di di quello stronzo.

Appena racconterò tutto a Rebecca non ci crederà mai, anche perché Bruno è uno dei più popolari della della scuola. Sicuramente avrà uno dei suoi scleri e al solo pensiero un sorriso mi sfiora le labbra.

Intanto arrivo a casa e non c'è nessuno, quindi vado a prendere in camera un testo di una canzone che ho scritto durante l'estate, mentre la musica l ho scritta ultimamente.

Prendo i fogli con sopra il testo e vado a prendere la chitarra. Questa canzone che ho scritto, l ho scritta in spagnole, uno: perché è la mia lingua preferita, due: perché la considero romantica, anche se la canzone è un po' triste.

Ricordo che mamma mi aiutò a comporre la melodia, ma non l'abbiamo mai provata.

Così mi lascio andare e inizio a suonare la canzone, e dato che suono la chitarra fa anni, chiudo gli occhi e le immagini della giornata d'oggi sfiorano la mente.

Involontariamente delle lacrime scendono, un po' per mamma, un po' per quel coglione.

Dopo poco stacco e decido di chiamare Rebecca per raccontargli un po' ciò che è accaduto nelle ultime ore.

Maledetti Occhi VerdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora