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FEDERICA
Male....così sto, ovviamente dopo aver bevuto tutto ciò che era sul bancone, sto passando i minuti più belli della mia vita devo dire.

Sono in bagno a cacciare ogni minima goccia d'alcol che sono riuscita a bere ieri sera, e giuro non ho mai bevuto così tanto.

Adesso vicino a me c'è Noemi, che mi sta sostenendo da una quindicina di minuti.

-va meglio?-
-si, decisamente- dico, poi ci alziamo in piedi e torniamo in camera.
-ma dico io, che avevi intenzione di fare ieri, berti tutto l'alcol che c'era?-
-non so, giuro ho perso il controllo, ma in compenso mi sono divertita tantissimo-
-e ci credo, menomale che il tuo fidanzato non era presente-
-perché?-
-come, non ricordi?-
-che cazzo ho fatto-
-bene, adesso ti spiego. Mi facevano male i piedi, così in compagnia di Reb e Simo ci siamo seduti sui divanetti. Ti stavi alzando per tornare a ballare e ti sei scontrata con Cameron, essendo lontana non ho capito cosa vi siete detti, ma tu lo hai trascinato nella pista sa ballo e avete iniziato a ballare. Poi....-
-poi....che cazzo è successo-
-il Dj ha messo una musica più lenta e tu ti sei avvicinata a Cameron  hai preso le sue mani e le hai messe sui tuoi fianchi, hai allacciato le tue braccia intorno al collo e hai detto qualcosa che ha fatto bloccare Cameron, dovevi vederlo era diventato un pezzo di legno.-
-e cosa ho detto?-
-e io che ne so, se non ricordi tu-
-ok, lascia perdere, poi che è successo...-dico incentivando Noemi a continuare.
-niente, pian piano si è staccato da te, ti ha guardato negli occhi e ti accompagnato da tuo fratello, poi è uscito fuori, ha messo in moto e se ne andato-
-oddio, che avrò mai detto di così sbagliato, menomale che non c'era Bruno-
-infatti, penso che sarebbe scoppiata una rissa-
-già, e menomale che non c'era Antonella, altrimenti avrebbe fatto girare la notizia su quel maledetto giornalino-
-effettivamente, chiama un po' Bruno-
-hai ragione, ora lo chiamo- ma niente risponde la segreteria telefonica

Mi alzo, mi avvicino all'armadio e cerco qualcosa da mettere, ho bisogno di fare due passi, da sola.

-e adesso che fai?-
-vado a fare una passeggiata per schiarire un po' le idee-
-va bene, io intanto vado da Reb, starò lì per un po'-
-tranquilla, per me puoi restare anche qua, sai che non ci sono problemi- annuisce, poi mi avvicino e la saluto.

Scendo al piano di sotto, prendo una tachipirina e lascio un bigliettino a mio fratello dicendo che sono uscita a fare due passi.

Prendo le chiavi, metto le cuffie, lascio partire la riproduzione casuale e intanto raccolgo i capelli in una coda.

Accendo una sigaretta e inizio a camminare, di solito vado al parco, ma questa volta decido di andare in spiaggia.

È una bella giornata di sole, e ho voglia di sentire la sabbia sotto i piedi, il profumo del mare e le onde che bagnano i miei piedi.

Finalmente arrivo in spiaggia, tolgo le scarpe e dopo mesi ritorno in questo bellissimo posto.

Ci sono stranieri che fanno il bagno, bambini che giocano con la palla, mamma che chiacchierano, e coppie di ragazzi della mia età che si divertono.

Io invece sono sola, anzi meglio dire accompagnata dai miei pensieri e da questo bellissimo panorama.

La sensazione che mi provoca questo posto è indescrivibile, qualcosa di magico capace di trasmette sicurezza.

Cammino andando in direzione del mare, e così le onde coprono i miei piedi, provocando un brivido per tutto il corpo.

Resto altri cinque minuti vicino all'acqua, per poi andarmi a sedere un po' più in la.

Penso....penso.... e non riesco a credere di aver parlato con Cameron e non ricordare nulla, tutto ciò mi fa impazzire.

Troppe cose che accadono di seguito, il ritorno di Noemi, l'assenza di Bruno in questi giorni, la chiacchierata con Cameron che non ricordo e lui che non si fa ne vedere, ne sentire, e ciò mi fa capire di aver detto qualcosa di assurdo.

Mi stendo sulla sabbia e guardo verso il cielo, in attesa di qualche risposta, poi mi metto seduta e fumo un'altra sigaretta.

Mi fa male la testa, non ne posso più di questi punti interrogativi, così tolgo le cuffie, rimetto le scarpe e mi alzo per ritornare a casa, ma qualcuno mi afferra per il polso.

-scusa ci conosciamo?-
-no, io sono Luke-
-bene, ti serve qualcosa?- rispondo più fredda che mai
-si tu- e al suono di quelle parole non posso far altro che esplodere in una rumorosa risata, poi mi ricompongo e rispondo
-senti non è ne giornata e ne momento, il tal caso sono fidanzata, quindi ciao- giro per andarmene, ma la sua presa è ancora ben salda sul mio polso.
-dai che ti costa stare un po' con me-
-senti lasciamo stare-
-su vieni con me-
-ho detto di no- continuo a lamentarmi e lui come se niente fosse si avvicina e con un braccio mi circonda la vita.
-non sono mica brutto, non puoi dirmi di no-

Si avvicina e inizia a lasciarmi una scia di baci lungo il collo, cerco di liberarmi ma nulla da fare, in confronto a lui non valgo nulla.

-lasciala stare- e da dietro a Luke appare la figura di Cameron
-guarda chi si rivede, come sta il mio amico preferito-
-benissimo, ma quanto pare non sei cambiato a fatto, te la prendi sempre con i più deboli-
-sai come sono, e non mi limito mica a questo, comunque io e la ragazza siamo impegnati, puoi andartene?-
-si, ma lei viene con me-
-è la tua ragazza?-
-no- e quella risposta secca e fredda un po' ferisce il mio cuore. Ma il ragazzo no. Si arrende e fa scivolare una mano sul mio fondo schiena facendomi sussultare, portando la pasienza di Cameron alle stelle.
-stai calmo amico, sai a cosa è dovuto tutto questo, e solo tu puoi risolvere la situazione a te la scelta-
-va bene, ci vediamo al solito posto e alla stessa ora, ma adesso non te lo ripeto più,  giù le mani.- per tutta risposta il deficente mi toglie le mani di dosso e mi spiego verso di lui.
-ora va meglio, ci si vede piccola- dice per poi allontanarsi.

-stai bene? Ti ha fatto qualcosa?- domanda Cameron prendendo, delicatamente, il mio viso tra le mani per rassicurarmi.
-n...no, st..st..sto bene- dico immobile, ma lui come al solito non mi crede e pian piano alza la manica della mia felpa e osserva il mio polso, è rosso, a causa della forte presa che aveva il ragazzo.
-quel pezzo di merda non la passerà lisci, vieni con me!-

Maledetti Occhi VerdiWhere stories live. Discover now