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Siamo seduti a tavola per la colazione e mentre mangio vedo entrare dalla porta Cameron che ride e scherza con Antonella. Già è una scena un po' disgustosa, ma fa niente, ieri sera Cameron ha detto che la ama, si Noemi e Rebecca mi hanno ripetuto più e più volte che era malato, ma secondo me qualcosa di vero c'è.

Mi alzo per andare in camera a prendere il telefono prima di uscire e iniziare  le visite guidate.

Sono passata davanti a Cameron e lui non mi ha nemmeno ringraziato per l'aiuto che gli ho dato, per essere stata con lui finché non si addormentava, per aver sprecato il mio tempo con lui che non stava bene, e i suoi scleri.

Ma infondo  stiamo parlando di Cameron, Cameron Dallas, lo stronzo, egocentrico, lunatico, presuntuoso, quello che se ne fotte di tutto e tutti, quello che prima sta con una ragazza e poi con un'altra, quello che mi ha fatto perdere la testa e mandato in confusione.

Lascio perdere l'argomento "Cameron"e una volta prese le cose dalla mia stanza, scendo giù e torno dagli altri.

Ovviamente la mattinata si svolge tra i vari musei da visitare e le varie statue. Intorno alle 11:00 ci portano al bar e li non posso che accendermi una sigaretta, sinceramente non ho molta fame.

Mentre sono fuori a fumare con Noemi, Rebecca e Simone li abbiamo persi ormai, arriva Cameron e si prendere la mia sigaretta.

-e no tesoro, adesso quella sigaretta me la dai-
-casomai tu me la dai, io posso solo dartelo-
-che spiritoso che sei, peccato che le tue battutine del cazzo non fanno ridere per niente- intanto prendo un'altra sigaretta e l'accendo.
-nervosetta oggi- mi limito a rispondere
-e già-
-come mai?-
-questi non sono cazzi che ti riguardano-
-bene, adesso ti lascio, grazie per la sigaretta- dice gettandola a terra e andando da Antonella.

Stronzo. Idiota. Cretino. Imbecille, ecco cos'è. Non lo sopporto quando fa così, lo ammazzerei di botte.

-allora? Che si mette stasera?-
-oh, beh io ho portato un completo morbido, intero, nero, lucido ed è incrociato dietro-
-adoro, quello che ci comprammo insieme?-
-si, lo adoro anche io-
-Cameron impazzirà quando ti vedrà vestita in quel modo-
-la smetti di fare il suo nove grazie,?
-e con Valerio-
-quando torniamo dal viaggio gli parlerò, per me siamo solo amici, basta-

Ci incamminiamo verso l'albergo e nel frattempo Noemi mi racconta per l'ennesima volta di lei e Stefan. Giuro che non la sopporto quando dice sempre le stesse cose, però ce da dire che lei sopporta i miei scleri, i miei pianti, me, e credetemi non è poco.

Quando torniamo dal viaggio, io e Simone dovremmo andare da quel tizio, ha detti che ci procurerà alcuni posti dove potremmo cantare, ovviamente ben pagati.

Sinceramente non vedo l'ora, sono emozionatissima. Esprimermi attraverso la musica è una delle cose che amo di più, perché racconti delle cose personali attraverso altre parole. Inoltre suonare la chitarra mi aiuta ancora di più, grazie a essa mi concentro meglio quando canto.

Ovviamente, dopo pranzo abbiamo continuato a vedere i musei, poi simo tornati e dopo la cena abbiamo fatto una corsa in camera per prepararci per la serata in discoteca.

Sono in bagno a truccarmi, mi mancano le scarpe, se solo riuscissi a mettere il mascara senza starnutire.
Quando ci riesco, inizio a mettere il rossetto per poi posare il tutto. Sto per uscire dal bagno quando sento la porta aprirsi e sentire la voce dei ragazzi, ci sono Simone, Pasquale e anche Cameron, che in questo momento sta parlando.

-Cameron, come mai qui?- dice Noemi
-L'ho portato io, perché Antonella si sta ancora preparando.-
-ti sto così simpatico tesoro-
-fin troppo- risponde ironicamente la mia amica

Decisa esco dal bagno e saluto i ragazzi con un semplice ciao, l'unica cosa che non faccio è guardare Cameron negli occhi, ho paura di vedere i suoi occhi, paura di crollare.

Metto i tacchi e poi usciamo tutti dalla stanza, mentre chiudo a chiave gli altri raggiungono l'ascensore, lasciando me è questo coglione, che è telefono, da soli sul piano.

-tieni, ti vogliono- perplessa prendo il telefono e rispondo. È mio fratello, ho dimenticato di togliere il silenzioso, così ha chiamato Cameron. Intanto andiamo verso l'ascensore, e io continuo a prolungare il discorso per non trovarmi in imbarazzo nell'ascensore con Cameron.

Arriviamo giù e gli occhi di tutti sono su di noi, soprattutto quelli della vipera, me ne sbatto e raggiungo Noemi. Mi volto, la guardo meglio e noto che simo vestite uguali, con lo stesso vestito e la stessa pettinatura.

I prof ci portano in un locale dove ci sono altre scuole come noi, scuole provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dall'Inghilterra.

Mentre Simone e Rebecca sono su un divanetto, Cameron e Antonella in qualche stanza, Pasquale che ci prova con tutte le ragazze io e Noemi facciano amicizia con altre persone.

Mentre parliamo, un ragazzo mi trascina nella pista da ballo e io mi lascio trasportare nella confusione.

Justin,  si chiama Justin, ed è un ragazzo spagnolo e devo dire la verità è simpatico, mentre balliamo da lontano vedo Cameron scendere dalle scale con Antonella, e appena incrocia i miei occhi si blocca.

Mi volto dall'altra parte e continuo a ballare con Justin, poi il DJ rallenta la musica, così il ragazzo poggia una mano sui miei fianchi e mi attira a lui.

Le mie mani finiscono sul suo collo e anche l'altra sua mano aggiunge i miei fianchi. Mentre balliamo parte una scia di baci che partono dalla spalla scoperta e pian piano salgono fino ad arrivare alla mia mascella e poi alla mia bocca.

Ormai coinvolta assecondo i suoi movimenti, le sue mani viaggiano sul mio corpo e io lo lascio fare.

Ci stacchiamo quando la musica ritorna veloce e continuiamo a ballare come se nulla fosse. Mi avvicino a Justin e gli dico che vado a prendere qualcosa da bere.

Mentre mi faccio spazio tra la folla per raggiungere il bancone un polso mi afferra e mi ritrovo le labbra contro quelle di qualcuno.

Un bacio bellissimo, dolce, delicato, che trasmette mille emozioni al mio corpo, qualcosa di talmente bello che non so spiegare. Mi lascio trasportare il un altro mondo con queste bellissime labbra e le sue mani sui fianchi.

Quando si stacca da me maledico quel giorno, apro gli occhi e penso tra me e me "MERDA, CHE CAZZO HO COMBINATO "

-e adesso dimmi che che con questo bacio non hai provato nulla e quello dello spagnolo è stato più bello e magari eccitante- dice con un sorriso perfido soddisfatto
-mi sa che devi impegnarti di più Dallas -

Maledetti Occhi VerdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora