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-Valerio?- non posso credere ai miei occhi, non realizzo quello che sto vedendo. Magari è un sogno, magari non ci vedo più.
-Fede, quanto tempo, vieni qua, fatti abbracciare- entra e mi abbraccia.

Lo faccio entrare e si accomoda sul divano opposto a quello di Cameron, che ha cambiato umore da un momento all'altro.

-bene, io vado- dice Cameron, poi si alza, prende la giacca ed esce senza rivolgermi lo sguardo.

-il tuo ragazzo?-
-no, anzi, siamo cane e gatto-
-bene, allora che mi dici di nuovo-
-niente di nuovo, come mai qui?-
-Fede io sono qui perché volevo chiarire le cose-
-scusami, cosa c'è da chiarire?-
-beh, la nostra relazione è finita in una chat, a causa della distanza-
-ti avevo detto che io non credo nelle relazioni a distanza-
-infatti sono qui per ricominciare, insieme- dive prendendo le mie mani -o almeno dammi una possibilità-
-va bene- dico, e lui per l'entusiasmo mi da un bacio a stampo. Ok forse ho preso una decisione fin troppo affrettata, ma sono stata con lui per due anni, sono stati i più belli della mia vita, in quel periodo ero felice e per me esisteva solo lui. Ci vediamo tutti i giorni e passavamo sempre del tempo insieme, era come in una favola.

Poi la distanza ci  ha divisi per 8 mesi, ci siamo sentiti per un po' e successivamente ci siamo lasciati perché non abbiamo voluto portare avanti una relazione così.

-ti prometto che non me ne andrò più-
-va bene, hai solo quest'occasione non la sprecare-
-signor si, signore- dice facendomi ridere.

CAMERON
Arrivo a lavoro e dopo qualche minuto arriva anche Simone, questo è l'ultimo giorno di lavoro, da domani iniziano le ferie.

-ehi amico, ti ha fatto sapere qualcosa Luke?-
-si, mi ha mandato un messaggio questa mattina, ha detto che dobbiamo passare da lui questa sera-
-bene, appena smontiamo andiamo-
-ci saranno ancora un po' di mesi di lavoro prima di toglierci dalle palle sto coglione-

Dato che è ora di pranzo non ci sono consegne da fare, quindi prendo le ordinazioni ai tavoli e Simone va alla cassa.

Stasera dopo il lavoro vado da Luke e poi a mangiare una pizza a casa di Chris, tanto per fare qualcosa di diverso.

Sinceramente questa cosa mi scoccia, mi rompo le palle di lavorare, ma d'altronde non posso andare da mio padre e dirgli che ero un tossico e che ora ho dei debiti, devo risolvere la questione da solo.

Il pomeriggio passa tranquillamente, e ora prima di chiudere ci mancano due consegne da fare, così ce le dividiamo.

Simone si incammina con la sua moto e io vado a vedere dove devo andare, afferro il biglietto e noto che è l'indirizzo di Federica.

Mi si stringe lo stomaco e non capisco perché, forse perché dopo devo andare da Luke, ai forse è per questo, penso tra me e me.

Arrivo davanti casa sua, non perdo coraggio e busso, e viene ad aprire il tizio che oggi ci ha interrotti. Saluto, mi da i soldi e me ne vado Mi volto e Simone è  dall altro lato della stanza, steso a terra, addormentato per la medesima volta. E io non posso far altro che tremare dalla paura.

I Ragazzi preparano non so cosa per accendere il fuoco, ma qualcosa va storto e la benzina si rovescia sul fuoco. I pochi istanti non capisco niente più,  i ragazzi scappano e io cerco di liberarmi da questa maledetta sedia. Il fuoco aumenta e il fumo lo stesso, non riesco a respirare e inizio a chiedere aiuto.

Ho paura, troppa paura, e pian piano non riesco più  a vedere Simone, con la sedia cado a terra e in quel momento appare il volto di mamma, dopo di che, un flashback della mia vita attraversa la mia visuale.

Inzio a vedere la morte di mamma, i giri in moto con Matt, i pigiama party con le mie amiche, Simone, Cameron  e altro ancora. Ho paura, non voglio morire così giovane, penso tra me e me, io non voglio, non è  così  che voglio  raggiungerti mamma.

E ancora, vedo papà, la mia famiglia e Cameron, il piccolo Marco, i viaggi e ancora  Cameron, non posso credere che finirà  così. 

Inizio a sentire delle voci, ma sono troppo distanti perché io possa capire di chi siano. Non riesco più  a resistere, il fumo ha la meglio su di me e capendo che non posso far nulla, mi lascio andare, chiudo gli occhi e penso "eccomi mamma,sto arrivando"
Mi volto e Simone è  dall altro lato della stanza, steso a terra, addormentato per la medesima volta. E io non posso far altro che tremare dalla paura.

I Ragazzi preparano non so cosa per accendere il fuoco, ma qualcosa va storto e la benzina si rovescia sul fuoco. I pochi istanti non capisco niente più,  i ragazzi scappano e io cerco di liberarmi da questa maledetta sedia. Il fuoco aumenta e il fumo lo stesso, non riesco a respirare e inizio a chiedere aiuto.

Ho paura, troppa paura, e pian piano non riesco più  a vedere Simone, con la sedia cado a terra e in quel momento appare il volto di mamma, dopo di che, un flashback della mia vita attraversa la mia visuale.

Inzio a vedere la morte di mamma, i giri in moto con Matt, i pigiama party con le mie amiche, Simone, Cameron  e altro ancora. Ho paura, non voglio morire così giovane, penso tra me e me, io non voglio, non è  così  che voglio  raggiungerti mamma.

E ancora, vedo papà, la mia famiglia e Cameron, il piccolo Marco, i viaggi e ancora  Cameron, non posso credere che finirà  così. 

Inizio a sentire delle voci, ma sono troppo distanti perché io possa capire di chi siano. Non riesco più  a resistere, il fumo ha la meglio su di me e capendo che non posso far nulla, mi lascio andare, chiudo gli occhi e penso "eccomi mamma,sto arrivando"

-finito-
-é tu che ci fai qui, non dovevamo vederci davanti alla pizzeria?-
-si, ma ho fatto questa strada, ho visto la tua moto e mi sono fermato-
-bene, andiamo- prima di salire sulla moto mi dà una pacca sulla spalla e dice -tranquillo, supereremo anche questa-

Arrivati al garage di Luke parcheggiano le moto e andiamo all'entrata. Nonostante non sia la prima volta che io venga qui dopo tempo, alcuni flashback  attraversano la mia mente.

Entriamo e i soliti omoni stanno intorno alla scrivania di Luke, che momentaneamente è al telefono e non sembra molto contento, alla fine della discussione aggancia la telefonata e si volta verso di noi con un ghigno sulla faccia.

-buona sera ragazzi, qualcosa da bere?-
-no grazie, volevamo darti un anticipo dei soldi....- mi avvicino e consegno la busta con i soldi-... qui ci sono 200 euro-
-mica credavate di ripagare i debiti con questi? Ce ne vogliono molti altri-
-si lo sappiamo-
-bene, perché entro la fine di febbraio mi dovete tutti i soldi, altrimenti sapete che succede. Alla prossima- dice, poi due dei suoi bestioni ci accompagnano alla porta.

-come cazzo facciamo?-
-dovremmo lavorare giorno e notte-
-beh non avevo dubbi. Allora dove vai stasera?-
-io vado da Chris-
-va bene, ci sentiamo-

Lo saluto, salgo in sella alla mia piccola e mi dirigo verso casa di Chris. Durante il tragitto penso al fatto che dovrò passare queste feste in famiglia, tranne capodanno, li prevedo una serata abbastanza piccante.

FEDERICA

Era una vita che non mi divertivo così stando a casa e mangiare una pizza con Valerio e mio fratello, papà come al solito è nel suo ufficio immerso tra le sue carte.

Decido di raggiungerlo per vedere come sta, d'altronde mi dispiace che stai solo in quella stanza.

Entro nell'ufficio e non lo trovo, non è nemmeno in bagno e nemmeno in terrazza. Dove sarà mai? Pensa fede.... pensa..... pensa..... trovato! Sarà sicuramente nella stanza degli strumenti, infatti è lì.

-papà, tutto bene?-
-si tesoro, adesso vengo-

E con questo capisco che dove lasciarlo un po' da solo, ma prima di andare mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia.

Scendo al piano di sotto e trovo i ragazzi a parlare, fortunatamente Matt non è molto geloso con Valerio, anche perché lo conosciamo da anni, così mi siedo sulle sue gambe.

-allora che fate per capodanno?- chiede Valerio.
- a Capodanno andremo prima a cena con i colleghi di papà poi raggiungiamo la discoteca vicino alla spiaggia-
-ah, capito, allora ci troviamo lì?-
-certo, noi per le 22:30 lasceremo la tavola, quindi per le 23:00 staremo lì.-

Detto questo, mio fratello si alza e va in bagno lasciandoci da soli nel salone.

-ho fatto bene ad auto inviarmi, o ti do fastidio- e per tutta risposta gli do un bacio -lo prendo per un si-

Maledetti Occhi VerdiWhere stories live. Discover now