Maledetti Occhi Verdi

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Oggi è il giorno peggiore della mia vita, uno di qui giorni che non dimenticherò mai, uno di quei giorni che non vorresti mai rivivere. Oggi mi trovo al funerale di mia madre che mi è stata strappata da un ragazzo ubriaco alla guida di una moto. Questa è stata la settimana peggiore della mia vita.

La mia voglia di vivere in questo periodo è pari a zero. Mi sento vuota, come se mi mancasse qualcosa e quel qualcosa e proprio lei.

Quando quella bara viene seppellita sento che una parte di me è stata sepolta insieme a mia mamma.

Mentre gli altri parenti si allontanano io, mio padre e mio fratello rimaniamo in silenzio a fissare la foto della mamma.

Essendo all'inizio di novembre, un leggero vento sfiora la mia pelle provocando mille brividi su tutto il corpo.

Non riesco a stare qui pensando che mia madre si trova sotto terra e che io sono qua, quindi faccio ritorno a casa dove passerò il resto del pomeriggio sotto una coperta a piangere.

-Hei piccola vuoi mangiare qualcosa?- dice mio fratello entrando nella mia stanza e sedendosi accanto a me.

-no mi si è chiuso lo stomaco- dico tra una lacrima e l'altra, così mio fratello senza dire niente mi abbraccia.

-perchè?....perchè proprio mamma?.... non è giusto....- dico continuando a singhiozzare.

Matt non dice niente e continua ad accarezzarmi la testa delicatamente. Anche se non dice niente, so che sta male anche lui, lo leggo nei suoi occhi scuri che c'è un misto di rabbia e tristezza.

Mentre continuo a piangere mi addormento tra le braccia di mio fratello come una bimba piccola.

Mi sveglio, ma non riesco ancora ad aprire gli occhi. Sento un braccio che mi circonda la vita e un corpo che emana calore accanto a me e che mi regala un piacevole senzazione di protezione.

Trovo la forza di aprire gli occhi e vedo il mio fratellone che dorme. Non dormivamo da due giorni e adesso mi sento meglio fisicamente.

Accarezzo il viso di mio fratello e senza svegliarlo, lentamente scendo dal letto, poi gli aggiusto le coperte e scendo in cucina. Vorrei entrare in camera dei miei per vedere se papà è sceso ma non ne ho il coraggio. Involontariamente una lacrima percorre il mio viso.

Scendo in cucina e trovo mio padre che si sta preparando per andare a lavoro dato che lavora anche di sabato.

-Buongiorno tesoro- dice mio padre un filo di sorriso sulle labbra, che nascondono un forte sentimento di tristezza.

-Buongiorno papà a che ora torni oggi- chiedo senza toccare l'argomento "mamma".

-torno verso le 17 e stasera dobbiamo andare ad una cena di lavoro, mi sono dimenticato di avvisarvi. Comunque adesso devo andare a stasera piccola- mi dice mio padre per poi darmi un bacio sulla fronte e un forte abbraccio, dove raccontiamo le nostre sensazioni senza parlare.

Appena si chiudono le porte sento mio fratello che scende dalle scale come un animale, e questo mi provoca un leggero sorriso.

-Dormito bene piccolina- chiede Matt sedendosi su una sedia.

-Si, erano giorni che non dormivo così...- dico sorseggiando il caffè che ha preparato mio padre-...comunque papà torna nel tardo pomeriggio e ha detto che questa sarà ci sarà una cena di lavoro a cui dovremmo essere presenti.-

-Cavolo, odio quelle cene, non si fa altro che parlare di lavoro- dice sbuffando.

-Lo so, anche io le odio, ma sai quanto ci tiene papà, quindi...-

-Ok,ci vengo, ma solo questa volta.-

-Va bene, adesso mi preparo ed esco a fare una passeggia dato che sono giorni che non esco-

-Ok, ma torna per ora di pranzo-

-Si signor capitano- dico mettendomi in posizione come un soldato, facendolo sorridere.

Salgo in camera mia, prendo un jeans, una maglietta e una felpa. Corro in bagno per lavarmi e vestirmi.

Sinceramente ho proprio bisogno di fare una passeggiata, in questa settimana non sono proprio uscita.

Raccolgo I mie capelli lunghi e castani in una lunga coda di cavallo, tirata con un pò di gelatina e piastro la coda

Una volta pronta prendo le cuffie e il mio cellulare, saluto Matt, esco di casa e inizio a camminare.

Dopo un pò mi accorgo di essere arrivata nel parco, pieno di bambini con I loro genitori.

In questo parco mi portava mamma quando ero piccola e passavamo I pomeriggi a giocare. Decido di andarmi a sedere sotto una quercia.

Mentre sono seduta e ascolto la mia musica qualcosa urta I miei piedi. Apro gli occhi e trovo un pallone da calcio e un bambino che si sta avvicinando, così tolgo le cuffie.

-scusami potresti darmi la palla- dice il bambino.

-ma certo....-raccolgo la palla e gliela do-...ecco-

-come mai sei sola?-
-sono venuta a fare una passeggiata?-
-e il tuo fidanzato vuole?-
-piccolo io no ho il fidanzato-

Un gruppo di bambini iniziano a chiamare il bambino che suppongono chiami Harry.

-penso che tu debba andare I tuoi amici ti aspettano-
-si giusto ciao-
-ciao- saluto il bambino, che aveva all'incirca 7 anni, poi prendo il telefono e mi rendo conto che è ora di pranzo, così decido di mandare un messaggio a mio fratello dicendogli che sarei arrivata a momenti.

Contemporaneamente mi arriva un messaggio da parte di Rebecca, nonché la mio migliore amica che considero come una sorella.

*ehi ciccia, come ti senti? In questi giorni sono stata fuori e mi dispiace non esserti sta accanto in questo momento difficile per te. Scusami. Oggi pomeriggio passo a trovarti, verso le 15:00 così parliamo un pò*

Non sono arrabbiata con lei, poverina non poteva prevedere quello che sarebbe successo, quindi le rispondo.

*ehi, non preoccuparti non è colpa tua. Ti aspetto a casa*

Finisco di scrivere il messaggio, rimetto le cuffie, faccio ripartire la canzone e mi dirigo a casa.

Arrivo a casa e trovo Rebecca seduta a tavola con mio fratello e questo può solo rendermi felice, infatti la prima cosa che facciamo è avvolgerci in un abbraccio.

Dopo tutto quello che ho passatoin questi giorni, ho propriobisogno di parlare con qualcuno, e quel qulcuno è  proprio lei, una delle poche persone di cui mi fido cecamente.

Spazio Autrice
Che ne dite? Non è un libro perfetto lo so, più che altro scrivo per esprimere i sentimenti che non riesco a dire.

Commentate, fatemi sapere se vi piace😉😉😉