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Ieri mi sono svegliata alle 18:00 quando è tornato mio fratello e sono stata fino alle 23:30 a studiare, e ora sono in classe ad ascoltare la noiosissima spiegazione della professoressa di storia, che fortunatamente a un certo punto si ferma per comunicarci varie informazioni sul viaggio che faremo.

- bene ragazzi adesso mi fermo un po' con la spiegazione e parliamo idel viaggio che ci sarà tra due settimane. Già sapete che andremo a Berlino, quindi adesso distribuirò le autorizzazioni e un foglio dove troverete scritto il programma che dovremmo svolgere lì. Di questi cinque giorni avrete solo il sabato sera libero e con questo intendo che potrete andare in giro per la città ma per le tre dovete rientrare nell'albergo. Inoltre signorino Cameron le voglio ricordare che questa sarà una gita d'istruzione e non 5 giorni e passarli ognuno chiuso in una stanza con delle ragazze.-
- va bene, quest'anno farò il bravo-

Se se come no, nemmeno un bambino crederebbe a una bugia del genere, infatti tutta la classe inizia a ridere.

La campanella che segna l'edizione della ricreazione finalmente suona, così vado a fare due passi in giardino per sgranchirmi un po' le gambe.

Mentre sto parlando con Noemi, qualcuno mi dà un colpo sulla spalla, non ho nemmeno il tempo di girarmi che mi ritrovo tutta bagnata.

Mi giro e vedo Antonella con una bottiglia d'acqua in mano e il suo sguardo più aggressivo che mai.

-ronzi ancora intorno a Cameron? Non hai capito che devi stargli alla larga?-
-ma chi cazzo te lo tocca-
-e poi sarei io la puttana e lei la santarellina-
-come scusa?
-si, hai capito bene-
-senti io a differenza tua non la do a tutti, comunque il tuo Cameron non te lo tocca nessuno, ma in fin dei conti mi sa che non è nemmeno tanto tuo- non le do il tempo di rispondere che che gli rovescio il bicchiere con il caffè in testa-

L'aria si è fatta pesante e da un momento all'altro posso seriamente ammazzarla, infatti lei inizia ad avanzare verso di me, e a pochi centimetri di distanza qualcuno mi afferra per le braccia.

Cerco di liberarmi ma nulla, mentre un ragazzo mantiene Antonella e Pasquale me arriva la vicepreside e ci porta in presidenza.

Qui troviamo compagnia, sulle sedie che si trovano fuori la porta dell'ufficio della preside ci sono Cameron e Bruno, chi sa che hanno combinato.

-ragazzi entrare, tutti- dice la preside, e senza rispondere uno alla volta entriamo.

-non so come devo fare con voi, ma non voglio essere troppo severa, così ho deciso che Bruno e Antonella puliranno la palestra e Cameron e Federica dovranno dipingere le pareti dell'aula 35, il materiale lo troverete nello sgabuzzino della bidella. Bene, non voglio sentire discussioni, quindi ora andate, alle sei verrò a vedere i vostri lavori.-

Usciamo da dell'ufficio e torniamo in classe, le ore successive passano e dopo pranzo, mentre tutta la scuola esce, noi raggiungiamo i posti dove dovremmo svolgere il nostro lavoro.

Mentre raggiungiamo l'aula nessuno dei due parla, lui non so perché, ma io sono troppo arrabbiata per parlare.

Iniziamo a dipingere, lui una parete e io l'altra, dopo un po' si gira di scatto e la pittura finisce sulla mia tuta e anche un po' in faccia.

-cazzo-dico cercando di togliere la pittura dalla faccia.
-che sarà mai, è solo un po' di pittura, come sei esagerata-
-scusi principino del cazzo, la prossima volta non dirò nulla-
-Federica non mi provocare, che oggi non sono in vena-
-credimi sto tremando dalla paura- dico, poi vado verso lo sgabuzzino per prendere qualcosa che mi tolga questa macchia di pittura dalla faccia.

-Cameron vieni, devo prendere una cosa e non ci arrivo-
-che succede, adesso il principino del cazzo serve?-
-ogni tanto a qualcosa servi, prendimi quello- dico indicando il barattolo.

La porta sbatte dato che il genio qui presente ha aperto tutte le finestre, così vado ad aprirla, ma non ci riesco.

-Cameron....-
-si, ho quasi fatto, un attimo-
-no, Cameron....-
-ecco, l'ho preso, che vuoi-
-la porta non si apre-
-perfetto adesso... cosa?- si avvicina e cerca di aprirla, poi si ferma -cazzo, qui non hanno fatto ancora i lavori-
-e questo che significa-
-che la porta si può aprire solo dall'esterno-
-merda-
-tranquilla, intanto potremmo fare qualcosa nell'attesa che qualcuno venga ad aprire- dice con uno sguardo malizioso più che mai-
-primo, io con te qui non faccio niente, e secondo io sono claustrofobica-
-ossia?-
-non posso state per troppo tempo in questi posti piccoli, posso sentirmi male-
-tranquilla, tra un po' verrà la preside e ci aprirà, intanto potremmo...-
-Cameron, togliti dalla testa quello che stai pensando, perché io non ho la minima idea di fare quello che hai in mente-

Cameron

-Siamo qui da un'ora, tra un po' dovrebbe passare la preside e finalmente potremo uscire-

Federica non mi risponde, mi giro e la trovo a terra con le mani nei capelli e battito accelerato, così vado verso di lei e mi abbasso.

-ehi piccola respira, tra un po' saremo fuori di qui- cerco di tranquillizzarla, anche se, effettivamente sta iniziando a mancare l'aria.

-mi gira la testa e mi manca l' ar...- non termina la frase che chiude gli occhi.
-no, piccola apri gli occhi, Fede apri gli occhi cazzo, ci sono io- gli sposto i capelli dietro le orecchie e le faccio un po' d'aria.

Poco dopo la preside ci trova e apre la porta, la prendo in braccio e la poso sul tavolo per far si che si riprenda,  poi finalmente si alza e usciamo da quella maledetta sala.

Salgo sulla moto, poi le faccio segno di salire,teoricamente dovrebbe venire da me perché deve fare lezione a mio fratello, ma non ho intenzione di farglielo fare, meglio che va a casa e si riposi un po', anche perché credo che si sia spaventata.

Arriviamo fuori casa sua, lei scende dalla moto e mette il casco nel mio zaino.

-perché mi hai portato a casa-
-lascia stare, ho visto la tua faccia, ti sei spaventata e hai fatto spaventare me, da mio fratello vieni domani-
-va bene- dice, poi la saluto e quando entra vedo che in casa sua c'è Valerio che non è molto felice di vedermi, me ne frego,metto in moto e vado verso casa.

Quanti avrei voluto darle un bacio su quelle labbra carnose che si ritrova, per la prima volta in vita mia mi sono preoccupato veramente per una ragazza.

Maledetti Occhi VerdiWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu