No promises. [S. M.]

Quarantanove.

Appena si aprirono gli sportelli dell'aereo fui invasa da un'afa quasi insopportabile.

Rispetto alla temperatura di Toronto, lì a Miami mi pareva di cuocere lentamente, come se fossi in un forno.

Il cielo era sereno e il profumo del mare mi invase i polmoni: la pista di atterraggio era proprio affacciata sull'oceano e non potevo avere un'accoglienza migliore.

"Hai portato il costume?"
"E lo chiedi pure? Ho svuotato tutto l'armadio."
"Brava ragazza."
"Modestamente..." Sorrisi e sovrapposi le mie labbra su quelle di Shawn.

"Ehm... Shawn Mendes?"
Una ragazza carinissima si era avvicinata a noi, interrompendo il bacio.
Era rossissima e aveva le mani dietro la schiena, come se si vergognasse.

"Sì, dimmi."
"Oddio. Non volevo interrompervi, sul serio scusatemi. Volevo solo una foto..."
Poi posò lo sguardo su di me.
"E tu chi sei?"
"Angelica, un'amic..."
"Oddio Shawn finalmente! Sono così felice per voi!" Esclamò.
"Grazie bellissima." La abbracciai e lei mi stritolò a sé.

Shawn fece una foto, un autografo e un audio su WhatsApp in cui salutava il gruppo del fandom in cui c'era Beth, quella ragazza tanto carina.

"Ho delle fan fantastiche." Sorrise soddisfatto mentre il tassista ci portava all'hotel.
"Già." Incrociai il suo sguardo.
"E ho trovato la migliore. Che fortuna." Mise due dita sotto il mio mento e mi avvicinò al suo volto.

"Pronto per l'intervista oggi?"
"Beh, sì."

Era palesemente nervoso. Avrebbe cantato, e fatto un'intervista dopo un sacco di tempo.
E i giornalisti sono imprevedibili.

"Tranquillo, ci sarò io tra il pubblico a rassicurarti."
"Verrai?"
"Ho pensato a tutto, amore." Sorrisi.

"Non immagini nemmeno quanto io ti ami."
"Fammelo immaginare allora."
"Meglio non fare certe cose in taxi." Sussurrò, concludendo la frase con un sorrisetto malizioso.

Gli sferrai un pugno sul braccio e ripresi a guardare dritto.
Ma, nonostante tutto, quelle parole mi avevano fatto scorrere un bellissimo brivido dietro la schiena.