Ventitre.

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"Ehi." Sentii afferrarmi il braccio mentre uscivo dal set per andare a bere qualcosa da Starbucks.
"Ehi." Risposi voltandomi.
"Sei stata brava, oggi." Disse Shawn, evidentemente imbarazzato.
"Grazie." Sorrisi.

Avevamo registrato per quattro incessanti ore. Avevamo quasi finito il video. Mancava qualche altra scena. Qualche abbraccio sentimentale e giù di lì.

Il produttore ci aveva dato un giorno di pausa per 'auto convincerci' se così posso definirlo.
Fatto sta che non ero convinta di niente. Avevo paura. Ero insicura.
E non chiedetemi perché. Non lo so nemmeno io.

"Che fai ora?"
"Penso di andare da Starbucks."
"Vengo con te."
"No, Shawn. Preferisco stare un po' sola oggi. Non che non gradisca la tua compagnia, ma..." Non mi veniva più nulla da inventare.

Avevo semplicemente bisogno di capire cosa mi succedeva quando lui era nelle vicinanze, quando mi toccava, mi guardava, mi sorrideva.

"Va bene, capisco." Si incupì e andò via.
Avevo rifiutato Shawn.
L'avevo fatto per davvero.

Mi sentii una schifezza, ma era troppo tardi per tornare indietro.

Shawn era già una sagoma nera indistinta in quella via, con le mani in tasca e la solita camminata da ragazzo strafigo che gli si addiceva, lo ammetto, perché strafigo lo era veramente.

Erano le dodici e Starbucks era stracolmo di gente, ma volli comunque fare la coda per uno stupido frappé alla fragola.

Non avevo idea di cosa mi stesse succedendo in quel momento. Sembravo una bimbetta.

Finito il frappé iniziai a girare per New York come una turistella ingenua, ma poco importava.

Volevo stare sola, mettermi in pace con me stessa , prima di tutto.

Andai verso Times Square in tutta tranquillità, nonostante fossi sola non avevo paura anzi, avevo voglia di visitare tutta quella magnifica città.

Mi fermai a leggere le pubblicità proiettate su un grattacielo, ad un certo punto venne sponsorizzato anche 'Handwritten'.

Sorrisi lievemente e ripresi a camminare. Qualsiasi cosa mi riconducesse a Shawn mi faceva sorridere.

Girai New York fino alle otto di sera. Google Maps sul mio Iphone, per fortuna, non mi abbandonò mai. Nonostante avessi il telefono al di sotto del venti percento.

Ignorai due chiamate di Shawn.
Non volevo. Cioè, sì, volevo, sennò avrei risposto.

Avevo bisogno di non sentirlo.
Volevo ignorarlo fino a quando non ce l'avrei fatta più.
Stava diventando troppo una dipendenza e non andava bene.
Mi stava facendo perdere la testa troppo velocemente.
E avrebbe fatto comodo anche per il video, dato che dovevo desiderarlo.

E, pensando a lui, lo vidi camminare ad una cinquantina di metri da me. Non so per quale coincidenza si trovasse a passare di là.

Svoltai per una stradina evidentemente troppo tardi perché, dopo il rumore di qualcuno che corre, sentii afferrarmi un polso.
Mi voltai.

"Shawn." Pronunciai, guardandolo in faccia.
Aveva gli occhi lucidi. Il naso lievemente arrossato.
Ma non sembrava avesse pianto.

"Avevi detto che avresti risposto a tutte le mie chiamate." Scandì, evidentemente arrabbiato.

"Ricordi ciò che dissi quella sera?"
"Ricordo ogni tua parola da quando ti ho vista la prima volta."
"Scusami. Avevo bisogno di riflettere."
"Anche io, sai? E sai cosa ho capito?"
"Cosa?"
"Che devi essere con me."

Lo abbracciai e, mano nella mano, mi accompagnò all'hotel.

Siamo a più di 400 views e 120 stelline e io vi sto amando più di prima.
Grazie, sul serio.
Mi fa un sacco piacere di aprire wattpad e di trovare le notifiche dei vostri voti e commenti, sul serio.

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora