Diciassette.

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"Bene ragazzi. Anche il quarto anno di liceo si è concluso. Congratulazioni a chi verrà promosso. Ci vediamo, comunque vada, il prossimo anno." Concluse il professore di inglese qualche minuto prima che suonasse la campanella d'uscita.

Anche il quarto anno era finito con buoni voti, per fortuna.

Mentre uscivo il mio telefono iniziò a suonare: era Shawn.

Martina, una mia amica, lesse il nome e rimase zitta, senza parlare. Non sapeva cosa dire.

Non le avevo detto nulla. Non avevo detto niente a nessuno, tranne ai miei genitori. Poveretti, credevano fossi pazza perché parlavo in inglese e ridevo al telefono per ore intere quasi ogni giorno.

Ci raccontavamo avventure, Shawn mi descriveva i posti in cui andava, i cibi che assaggiava.

'Qui devo portarti. Anche qua. Qui pure.' Concludeva così ogni chiamata.

Finita anche quella, in cui mi aveva descritto il sole a mezzanotte ad Oslo, Martina mi tirò per un braccio.

"Shawn?" Chiese.
"Ah, sì. Perdonami. Non volevo tenerti all'oscuro di tutto ma dovevo."
"Shawn?" Ridisse.
"Sì, Mart, il mese scorso a Milano ho conosciuto Shawn Mendes, faremo un video insieme e ci sentiamo quasi tutti i giorni." Sputai il rospo.

Martina mi abbracciò.
"Sono così contenta per te!" Esclamò.
"Naturalmente me lo farai conoscere." Disse, scherzando maliziosamente.
"Oh, sì." Arrossii.
"Ti piace, eh?" Mi guardò dritta negli occhi, come se ci scavasse dentro in cerca della risposta.

Aveva già capito tutto. Aveva già capito che mi piaceva, che provavo qualcosa per lui.

"Devo convincerlo a venire a Roma. Posso farcela." Risposi.
"Maccerto. Ci sentiamo love!" Mi salutò appena vide la macchina del suo ragazzo, Teo, aspettarla all'uscita di scuola.

Questo capitolo non è il massimo ma mi farò perdonare.
Poi ho le mani gelate e non riesco a scrivere niente ahahah
Alla prossima!

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora