Prologo.

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« Smettila di mettere 'Mi piace', di commentare e di condividere ogni post di quel cantante che ti piace tanto » sentii quasi dall'alto, come se la voce divina mi stesse parlando quasi in un momento biblico, prima di alzare lo sguardo e accorgermi che non era altro che mia madre che, come al solito, lasciava 'casualmente' cadere lo sguardo sul mio cellulare.

La cosa mi seccava, mi ha sempre seccato, benché non avessi nulla da nasconderle e non ci fosse mai stato un angolo della mia vita a lei ignoto. Il punto era che, a volte, pretendevo i miei spazi e lei non era abituata a concedermeli.

« Si chiama Shawn, mamma » sospirai, cercando di mantenere la calma. « Shawn Mendes ».

« Può chiamarsi come vuole, ma non cambia il fatto che non puoi amare così tanto una persona che non conoscerai mai » scosse la testa con le braccia incrociate, andando poi via per continuare a sbrigare le faccende che aveva interrotto per regalarmi il suo parere su questa faccenda. Non mi aveva mai spezzato le ali, ma quella volta nemmeno lei provava a dirmi di lottare per riuscirci, perché certe cose, lo so, sono pressoché impossibili.

« Ma mamma, a me piace così tanto... »

« Non sempre si ottiene tutto ciò che si vuole. Non sempre le promesse vengono mantenute. Non sempre si è felici... Non sempre. La vita è fatta di 'non sempre' ».

Mia madre era realista — lo è ancora — a livelli estremi, ma la cosa che odiavo ammettere era che aveva ragione la maggior parte delle volte, anche se mi risultava difficile ascoltarla e cercare di opprimere la voglia di fare sempre di testa mia.

Avevo quindici anni all'epoca, ed ero follemente innamorata di un ragazzino che, ogni pomeriggio, ammiravo dall'altra parte di uno schermo.
Lui, però, non mi avrebbe mai conosciuta, perché è così che funziona tra idoli e fan: il primo vive tranquillamente la sua vita, la seconda vive anche per chi ama con tutto il cuore anche se consapevole che non sappia dell'esistenza della maggior parte del fandom.

Shawn Peter Raul Mendes è sempre stato così vicino a me, nonostante fosse fisicamente distante, nonostante non ci fosse proprio accanto a me, eppure, man mano che crescevo, iniziavo a realizzare il fatto che fosse sempre più un sogno lontano, nonostante non smettessi mai di sperare che si realizzasse.

La sua voce toccava anche gli angoli più nascosti del mio cuore, li riscaldava e mi trasmetteva emozioni che non potrei mai dimenticare. Mi dava qualcosa di strano. Mi sentivo sazia, in un certo senso.
Sazia delle parole che avrei voluto mi dicesse qualcuno, magari dal vivo.
Sazia del bisogno di essere capita.
Sazia di un ragazzo che, attraverso la sua voce, mi faceva sentire finalmente me stessa e mi faceva dimenticare di tutte quelle seccature adolescenziali che meritano di rimanere fuori dalla porta di casa, che meritano di essere lasciate fuori dal quotidiano.

L'anno dopo quella discussione realizzai il mio sogno e riuscii a ottenere il mio primo contratto in veste di aspirante modella a soli sedici anni.

I primi shooting furono fantastici, così molta gente me ne proponeva altri e il mio manager estendeva queste proposte all'Italia intera.

Ero felice.
Ero soddisfatta.
Cambiò molto tra me e chi mi circondava: rapporti, amicizie, modi di essere e di pensare. Solo una cosa rimase totalmente invariata, e lo è ancora oggi: il mio amore per Shawn Mendes.

Ehi.
Sto revisionando la storia, per tutti quelli che forse sono rimasti sorpresi per questo "aggiornamento". Aggiungo qualche descrizione in più, taglio e correggo eventuali errori giusto per rendere la narrazione più completa e scorrevole.

La trama non verrà modificata in alcun modo.

Se vi va, passate anche sulle altre storie sul mio profilo!

Ci tengo a ringraziare ognuno di voi, perché non rendete questa una storia ormai "morta", nonostante sia stata completata da un po' di mesi.
Grazie a chi ha iniziato adesso a leggerla e che (spero ahah) continuerà, lasciando magari delle stelline e dei commenti.

Li leggo tutti, i vostri commenti, e a volte rido talmente forte nel cuore della notte da far alzare mia mamma, che mi rimprovera e poi torna a dormire arrabbiata.
Ma a me sta bene, perché mi si scalda il cuore.
Grazie davvero a tutti, a chi c'è stato, a chi c'è e a chi continuerà ad esserci.

-revisionata il 24-11-18

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora