Quarantadue.

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"Ne sei sicura?"
"Sì mamma, devo pur ricambiare la sorpresa che mi ha fatto Shawn. Ho già parlato con Bill, che a sua volta ha parlato con Karen, sua madre."
"Sei davvero una ragazza ammirevole."
"Merito vostro." Arrossii.

Chiusi la porta di casa alle spalle. Ero pronta per una nuova avventura.
Destinazione: Toronto.

Erano le 5:45 dell'8 agosto.
Era il compleanno di Shawn e io l'avrei svegliato, nel suo letto, a casa sua.

Karen è stata disponibile sin dal primo abbozzo dell'idea di ospitarmi lì per un po'.

Ma le sorprese non erano finite.

Dormii per tutto il viaggio in aereo. Ero da sola, ma sapevo orientarmi e difendermi da qualsiasi inconveniente.

L'aria di Toronto era freddina e mi solleticava i polpacci scoperti.
Tirai fuori il telefono e scrissi l'indirizzo di casa di Shawn.

Erano le sei di mattina, là, e l'orologio biologico di Shawn, di solito, lo fa svegliare per le nove.

Ero in perfetto orario.
Ci voleva mezz'ora di camminata per arrivare.
Ma preferii prendere il taxi.
La pigrizia non mi ha mai abbandonata.

La villa di Shawn era un po' fuori città.
A due piani, con una piscina immensa in un grosso giardino, mi sembrava un castello.

Sono vissuta in una famiglia modesta, in una casa relativamente piccola. Quindi era normale.

Intravidi una figura fuori alla finestra che, alla mia vista, corse ad aprire il cancello e poi la porta.

"Angelica!" Urlò Aaliyah mentre mi correva incontro per abbracciarmi.
"Ciao piccolina." Ricambiai l'abbraccio.

Era identica al fratello. Dal vivo più di quanto si veda in foto o video.
Era la fotocopia femminile, e più bassa, fortunatamente potevo sentirmi alta con una Mendes.

"Angelica, tesoro." Karen mi aspettava sulla soglia della porta.
"Buongiorno signora." Sorrisi.
Mi diede un bacio sulla guancia.
"Sei come ti descriveva Shawn, pensavo esagerasse!" Sorrise e io ricambiai, imbarazzata.
"Comunque chiamami Karen." Aggiunse.
"Grazie." Sussurrai per poi entrare nella casa.

Sentii prendermi per mano.
Era Aaliyah.
"Vieni, ti mostro la camera di mio fratello."
"Va bene."
"Comunque sei davvero bella."
"Oh, grazie piccolina." Sorrisi.

Si fermò davanti ad una porta leggermente più chiara, con una venatura beige sul lato sinistro.
Mi fece cenno di entrare.
Girai lievemente la maniglia.

Di fronte mi si aprì un universo di spartiti accartocciati a terra, disegni della fan, cd e chitarre, troppe chitarre.

Shawn dormiva su un lato con la bocca lievemente socchiusa, rigorosamente in mutande.

Decisi di prendere una chitarra e di iniziare a suonare una sua canzone, avrei reso il suo risveglio più dolce.

"And I know that we just met
And maybe this is dumb
But it feels like there was something
From the moment that we touched
'Cause, it's alright, it's alright
I wanna make you mine
The way you're lightin' up the room
Caught the corner of my eye
We can both sneak out the back door
We don't have to say goodbye
'Cause, it's alright, it's alright
To waste time tonight
Maybe I'm just a kid in love
Maybe I'm just a kid in love
Oh, baby
If this is what it's like falling in love
Then I don't ever wanna grow up
Maybe I'm just a kid in love
Maybe I'm just a kid in love
Oh, baby
It'd be cool if it's the two of us
But I don't ever wanna grow up."

Lui socchiuse un po' gli occhi.

"Se sto sognando, non svegliatemi." Farfugliò.

No promises. [S. M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora