71

83.5K 4.1K 885
                                    

Canzone del capitolo:
Apologize- One Republic

Rientrammo in auto e mi lasciai sfuggire un sospiro quando mi sistemai per bene sul sedile, Christian teneva il quadro tra le mani mentre metteva in moto velocemente.

Voltandomi lo notai guardarmi e poggiando una mano sul mio ginocchio parlò.

"Resta sempre al fianco, potrei abituarmi a tutto questo" mandai giù l'enorme groppo formatosi alla gola e abbassai lo sguardo sulle mie mani.

"Potremmo andare? Sono parecchio stanca"

"Certo" si voltò concentrandosi sulla strada davanti a noi e partimmo verso casa.

Il tragitto fu silenzioso e quando fummo davanti al palazzo presi il cestino e scesi dall'auto.

"Joi, aspetta" il rumore dello sportello chiudersi mi avvertì che mi avrebbe raggiunta e in pochi minuti tutti i miei sensi andarono all'erta.

"Cosa c'è Christian?"

"Senti non stavo scherzando in auto, voglio davvero che tu sia al mio fianco"

"No" scossi la testa stringendo con forza il cestino.

"Potrei renderti felice, potresti vivere in un enorme palazzo invece che in uno stupido condominio diviso con altre persone. Potrei farti avere quante stanze da letto tu vorresti, avere letti a baldacchino più alti di te stessa, potresti appendere trionfante Rose di un nuovo giorno alla parete se ti piace così tanto..."

"Non capisci"

"Potrei darti gioielli, vestiti d'alta moda, rubini, diamanti, tutto ciò che tu desideri..." raccontò poggiando una mano sulla mia spalla.

"Non capisci, io non voglio avere tutte queste cose costose. Mi piace avere una piccola stanza, girare per i negozietti e condividere la casa con delle persone. Non ho bisogno né i lusso né di roba da milionari"

"Perché?" chiese quasi come una supplica.

"Perché io non sono così" il suo volto cambiò totalmente e quel debole sorriso si spense lasciando solo segni d'afflizione, chinano la testa annuì per poi avvicinarsi e lasciandomi un piccolo bacio sulla guancia.

"Buonanotte"

"Notte" e con questo tornò nella sua auto andandosene.

Salii velocemente le scale emozionata nel rivederlo, ormai da quando mi ero rassegnata ai miei sentimenti, era molto più semplice ammettere le cose.

Aprendo la porta, una sorta di delusione mi passò per lo stomaco quando non lo trovai aspettarmi e rassegnata chiusi la porta.

"Buh!" balzai per lo spavento tirando un gridolino e posando una mano sul petto.

"Ma sei scemo? Mi hai bloccato il battito cardiaco per dei secondi!" gli tirai un pugno sul braccio facendolo ridere di gusto, a quella visione mi si bloccò per davvero il battito.

"Sei così buffa!" continuò ridendo e piegandosi con le mani sulle ginocchia.

"Non sei spiritoso"

"Sei tornata mooolto tardi" assunse l'espressione di un bambino imbronciato incrociando le braccia.

"Sei ubriaco?"

"Abbastanza" rise.

"Non posso restare un giorno fuori casa che ti ubriachi?" lo rimproverai scuotendo la testa.

"Mi mancavi" disse sporgendo il labbro inferiore.

Il cuore perse un battito a quella semplice risposta, si avvicinò e mi strinse a sé, fece scorrere leggiadramente le labbra dal mio collo fino all'orecchio.

"Hey, ma che ti prende?"

"Mi sei mancata taaanto" allungò la "a" stringendomi con più forza.

"Da ubriaco sei più dolce" risposi poggiando la testa sul suo petto e inspirando il suo afrodisiaco profumo.

"Forse" in quel semplice abbraccio mi dimenticai di tutti i problemi che mi circondavano, Christian, il piano, tutto sembrò sparire tra le sue braccia.

Avrei di certo preferito restare così piuttosto che migliaia di diamanti o quadri da milioni di dollari, questo era sicuro.

Si staccò dall'abbraccio e tenendo la mia mano fissò i suoi occhi nei miei.

"Gesù, che..." strinse gli occhi inspirando profondamente e mordendosi il labbro inferiore.

"Cosa?"

"Nulla, stavo per dire una stupidaggine"

"Dilla" insistetti guardandolo.

"È ora di andare a dormire" cambiò discorso chinando lo sguardo.

"Va bene" mi allontanai afflitta ma mi bloccò non lasciando la presa e stringendo la mano.

"Che c'è?"

"Ti va di stare al mio fianco finché non mi addormento?" spalancai gli occhi incredula, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere.

Ma non potei rifiutare, continuava a guardarmi come un bambino che fa gli occhioni in cerca d'affetto e il mio povero e debole cuore non riusciva a reggere quell'immagine.

"E va bene"

"Grazie" rispose portando all'indietro i capelli corvini.

Ancora con la mano intrappolata nella sua lo seguii mentre le sue grandi spalle mi coprivano la vista, arrivammo nella sua stanza e nel buio ci coricammo a letto.

Si distese posando la testa sul mio grembo e quando cominciò a mugugnare e a scuotere la testa capii cosa volesse, le carezze ai capelli.

Affondai la mano nei ricci e sospirando cominciò a massaggiarmi la pancia con movimenti astratti.

"Grazie ancora"

"Di nulla Cam, quando vuoi io ci sono" alzò di poco il volto quel tanto che i suoi occhi verdi cristallini filtrassero diretti nei miei facendomi perdere la cognizione del mondo esterno, si alzò di poco poggiando con leggiadra e inumana dolcezza le sue labbra morbide e calde sulle mie per poi crollare di nuovo sul mio grembo.

"È per questo che impazzirò" rossa in volto e con uno stupido sorriso da ebete mi guardai attorno dove era tutto buio tranne per alcune zone illuminate dalla luna.

Mi voltai verso il pavimento dove diverse carte sembravano essere depositate irregolarmente ma l'oscurità non mi permetteva di riconoscere bene cosa fossero e voltandomi verso il comodino, grazie a un debole raggio bianco, riconobbi ciò che mi fece sorridere per tutta la serata.

Una mia fotografia.

#spazio all'autrice
#157 mio Dio.
Non ho letteralmente parole, santo cielo stavamo appena al #170!
Vi ringrazio ancora e come sempre spero vi sia piaciuto il capitolo.
Commentate e votate!

-shoot-

Come To Meحيث تعيش القصص. اكتشف الآن