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Canzone del capitolo:  
You&Me- Disclure

Cameron's Pov

"Che cavolo fai, disagiato!" urlai spingendo con forza il ragazzo che fece cadere Joi.

La guardai mentre per terra rideva come un'impossessata bisognosa di un esorcismo, da scema era andata a sbattere contro uno che l'aveva fatta cadere dai trampoli.

Le porsi la mano per farla alzare ma non capiva nulla, così la presi per un braccio e l'alzai.

"Sei proprio andata" dissi guardandola mentre cercava di togliersi i capelli dal viso ancora ridendo.

Cominciai anch'io guardandola mentre era diventata completamente rossa e delle lacrime le stavano uscendo dagli occhi, non l'avevo mai vista così felice e spensierata da quando l'avevo conosciuta.

La riportai nello sgabuzzino quando cominciò a lamentarsi per la caviglia dolorante, lasciai la porta aperta per metà in modo da poter vedere in quella buia stanza grazie alle luci colorate.

La ritrovai mentre si toglieva i tacchi e si sedeva sul tavolo dondolando le gambe come le bambine.

"Stasera stai facendo così tante stupidaggini che domani non riuscirò nemmeno a elencarti"

"Su Cameron, sciogliti un po' e divertiti"

"No, questo non è divertirsi, se non ti avessi staccata da quello ti avrebbe portata nell'angolo di questo schifo di posto per approfittarsi di te!"

"Su, non essere così drammatico"

"Perché vuoi tornare a divertirti in quel modo? Magari se torni puoi continuare a limonarti Nate" dissi avvicinandomi.

Non sapevo il motivo ma quella ragazza mi faceva innervosire come nessun altro, odiavo ammetterlo ma quando faceva qualcosa che non mi andava a genio mi faceva incazzare, era strano per me visto che non mi interessava di nessuno.

"Sei geloso Cameron? Vuoi giocare tu con me?" chiese tracciando con le dita i contorni dei bottoni della mia camicia.

Non mi aspettavo quelle parole, infatti, rimasi bloccato, parlò in modo lento e seducente per stuzzicarmi cosa che non credevo avesse fatto proprio lei.

Schiuse le labbra colorate di bordeaux e fece battere le ciglia lunghe sparando sex appeal al massimo perfino dalle orecchie.

Chiusi gli occhi per non perdere il controllo, se fosse stata un'altra l'avrei portata nei bagni al momento ma per quanto la proposta poteva essere allettante mi controllai e non cedetti alle provocazioni.

"Ma guardati, hai già il respiro affannato" ridacchiò.

"E questo l'effetto che ti faccio?" mi chiese ancora prendendomi per il bordo della camicia avvicinandomi di più a lei.

Serrai le labbra e aprii gli occhi per non dargliela vinta, non mi resi conto che fossi tra le sue gambe fino a quando una mia mano sfiorò la sua gamba liscia e calda.

"Non vuoi giocare? Sei sempre così responsabile" disse ridendo, senza volerlo la mia mano si posò sulla sua gamba sinistra e la strinse appena, era perfetta per la mia mano.

Cavolo, calma gli ormoni Stone.

"Non giocare col fuoco piccola"

Ma che cazzo? Da dove mi era uscito piccola?
Che demente ero diventato?

"Va bene" rispose ridacchiando vicino al mio orecchio.

"Stai stuzzicando la mia pazienza" se avesse continuato avrei mandato a quel paese quella vocina responsabile e ubbidiente.

Come To MeWhere stories live. Discover now