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Canzone del capitolo:  
She Don't Love Me- Zayn

Cameron's Pov

Iniziai a far sgommare le ruote della Cadillac correndo all'impazzata, perché lei non era come tutti gli altri? Era così dannatamente testarda.

Quando arrivai alla casa azzurra parcheggiai la macchina e misi le chiavi nella tasca dei jeans, Rose doveva essere in casa visto che la sua era parcheggiata nel vialetto.

Senza bussare aprii la porta con le chiavi che aveva insistito a duplicarmi ed entrai cercandola nel salotto.

"Rose?"

"Sono qui" urlò dalla cucina.

Entrai trovandola tagliare dell'insalata, alzò lo sguardo e puntò gli occhi verdi su di me scostandosi una ciocca di capelli scuri per poi corrermi incontro.

"Ciao" disse abbracciandomi.

"Hey" risposi cercando di sorridere ma il mal umore non me lo permise.

"È successo qualcosa?" chiese tornando dietro il ripiano della cucina.

"No" risposi secco non volendo aprire il discorso.

"Cosa ti tormenta, fratellone?" chiese col solito sorriso, una cosa che di certo non aveva ereditato da me.

"Ho detto nulla!" sbraitai sedendomi sullo sgabello avendola così difronte.

"Hai perso qualche incontro?" chiese gentilmente.

"Certo che no, sai che non perdo mai"

"Lo so ma è che.. oh mio Dio" esclamò portandosi le mani alle guance.

"Cosa?"

"C'è di mezzo una ragazza" disse con un enorme sorriso, spalancai gli occhi e tesi la mascella.

"Sì, ho ragione! Pensavo questo momento non sarebbe mai arrivato, stavo iniziando a pensare fossi diretto verso la preferenza dei ragazzi"si agitò più del dovuto prendendomi in giro.

"Calmati oppure.." e come sospettavo cominciò a dondolare, corsi ad aiutarla e la presi tra le braccia.

"Ti sentirai male" terminai la frase.

"Sto bene Cameron, ora invece perché non andiamo in salotto così mi racconti meglio di questa ragazza?" ci sedemmo sul divano e la aiutai, mi porse un altro dei suoi sorrisi e mi guardò con i miei stessi occhi verdi chiaro.

"Allora, lei chi è?"

"Non c'è nessuna lei" risposi sbuffando dando volume ai capelli con una mano.

"Oh andiamo Cameron, non prendermi in giro" mi diede una leggera spinta alla spalla, era proprio senza forze.

"Ti ho detto che non c'è nessuna lei, piuttosto tu come stai? Sei andata dal dottore?" chiesi prendendole la piccola mano pallida ma calda.

"Sì, ha detto che mi ha messa in lista" rispose speranzosa.

"Per quello che gli pago come minimo dovresti già correre e saltare"

Mia sorella soffriva di osteoporosi, a sedici anni non poteva far molto e le uniche cose che poteva fare era star chiusa dentro casa e cose basilari.

Facendo boxe le pagavo il dottore e varie visite, era l'unico modo per guadagnare soldi ed era la mia unica speranza nell'immaginarla correre e saltellare come faceva prima, mi bastava anche sperare che un giorno riuscisse a farsi una passeggiata per il vialetto con me.

"Riesci a fare un po' più di cose?" chiesi aggrottando le sopracciglia e accarezzandole il braccio.

"Sì, riesco a camminare molto di più e le scale sono diventate quasi semplici da salire"

Come To MeOnde as histórias ganham vida. Descobre agora