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Canzone del capitolo:
Pompeii- Bastille.

"Quindi sei sicura?" annuii seguendo con lo sguardo Victoria mentre puliva con uno straccio il ripiano.

"Beh, allora ora hai uno scopo, un senso nella vita e mi fa piacere che questo aiuti Cameron" sorridente l'abbracciai e lei fece lo stesso ridendo.

"Ma ora chiariamo una cosa" ghignò.

"Cosa?"

"Cosa provi per lui?" mi bloccai d'improvviso non sapendo come rispondere.

"Io.." la porta si spalancò e la stanza silenziosa fu riempita dal rumore del suo ciondolo dondolante.

Si voltò verso di noi guardandoci stranito, forse per il fatto che lo fissassimo, e ci fece un cenno di saluto col capo.

"Oh Joi, sai ti stava cercando Nate" Victoria guardò alle mie spalle e sapevo che il soggetto delle sue attenzioni era Cameron che ci guardava accigliato.

"Davvero? Dov'è ora?"

"In camera, sta ancora dormendo, perché non vai a svegliarlo?"

"Eh, si" percorsi il corridoio sotto lo sguardo di Cameron e quando mi voltai, trovai Victoria ridere e fare un cenno in direzione del riccio, era ancora vicino all'attaccapanni con i lineamenti e le sopracciglia aggrottate.

Alzai gli occhi al cielo e mi avviai verso la camera di Nate, bussai ma non ricevetti risposta così dopo aver aspettato a lungo aprii la porta.

"Nate" dalla soglia lo osservai mentre restava immobile.

"Nate, svegliati" mi avvicinai scuotendogli appena la spalla e finalmente si mosse.

"È mezzogiorno passato dormiglione" dissi flebilmente mentre apriva gli occhi.

"Oh, buongiorno" si stropicciò gli occhi e si alzò a sedere.

"Buongiorno bei capelli" risposi guardandogli i capelli biondi scompigliati, mi alzai dal letto e mi avvicinai al comodino pieno di profumi.

"Allora, Victoria mi ha detto che mi stavi cercando" feci passare l'indice su una boccetta di profumo e la presi odorando il magnifico liquido azzurro.

"Si, beh.." si scompigliò i capelli rendendoli un ammasso incompreso tenendo in una mano il cellulare.

"Allora?" chiesi mentre lui buttò il telefono sul letto e mi guardò.

"Ho avuto la conferma che non devo lavorare e mi chiedevo se oggi avessi da fare" si morse il labbro pieno sorridendo.

"No, perché?"

"Speravo di passare un po' di tempo insieme, ecco l'ho detto" sorrise facendo cadere le braccia sul lenzuolo bianco.

Sarebbe stato scortese rifiutare, eravamo buoni amici infondo.

"Oh, certo perché no" risposi sorridendo a mia volta mentre tirava un sospiro di sollievo.

"Ah grazie, credevo avresti rifiutato"

"No macché, ora vado così puoi cambiarti in pace"

"Va bene" sorrise portandosi all'indietro i capelli biondi e guardandomi uscire con i suoi occhioni azzurri, chiusi la porta e tornai in cucina dove si trovava Victoria e l'esatto opposto del biondino.

"Allora che ti ha detto?" chiese Victoria su di giri poggiandosi all'isola della cucina.

"Mi ha chiesto se oggi avessi qualcosa da fare e di passare un po' di tempo con lui" sibilai a bassa voce.

Come To MeWhere stories live. Discover now