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Canzone del capitolo:
Strong- One Direction

Aprii gli occhi ritrovandomi su di Cameron, eravamo seduti sul divano mentre tenevo una mano sul suo petto e la testa sulla sua spalla, lui invece mi cingeva le spalle e teneva la testa sulla mia.

Rimasi immobile decidendo cosa fare e non appena mi mossi di due centimetri iniziò a mugugnare qualcosa di incomprensibile, riuscii a liberarmi dalla sua presa e mi alzai sistemando il top della sera prima.

Mi appostai difronte lo specchio che mostrava uno zombie maltrattato,il trucco era sciolto creando delle strisce nere sotto agli occhi, del rossetto bordeaux ne erano rimasti solo alcuni tratti e la coda stava cedendo.

Mi voltai trovando Cameron poggiato con la testa sullo schienale mentre mi guardava, mi rivoltai verso lo specchio togliendo il trucco in eccesso e cercando di sciogliere la coda.

Andai verso il frigo prendendo del succo e quando me lo trovai accanto cambiai tragitto lasciando stare il bicchiere.

"Vuoi Rincominciare a evitarmi?"

"Mi hai detto tu di starti lontana"

"Non mi sembra che ieri la pensassi allo stesso modo anzi quasi mi supplicavi di giocare" rise al "giocare" continuando ad avvicinarsi.

"C- cosa?" diventai completamente rossa, mi ero ripromessa di allontanarmi e invece, da ciò che diceva, avevo fatto il completo opposto.

"Sai era parecchio sexy quando mi ripetevi di voler giocare con me" disse portandosi giocosamente la mano sulle labbra.

Un groppo mi si formò alla gola, ero davvero sbronza per dire quelle cose ed ebbi paura di chiedergli cos'altro avessi fatto.

"Cosa ho combinato ieri?" chiesi allontanandomi fino a ché toccai la parete.

"Molte cose soprattutto stuzzicarmi, sai sei molto più simpatica da sbronza"

"Vai al diavolo Stone" mi allontanai dal muro ma lui poggiò una mano sulla mia spalla facendomi di nuovo appoggiare su di essa e rimettendomi così nella posizione di prima.

"Ora non farai la stupida che cerca di evitarmi, vero?" chiese in tono fin troppo serio tornando di nuovo con le sopracciglia aggrottate.

"Esattamente"

"No" rispose calcando il cipiglio.

"Perché Cameron? Cerco di essere gentile ma mi tratti male, voglio farti compagnia ma mi allontani, voglio aiutarti ma rifiuti qualsiasi tipo di aiuto" sospirai incrociando le braccia.

"Non voglio più sentirmi come prima, solo" disse lentamente scrutandomi con i suoi unici occhi verdi.

Alzai lo sguardo per osservare la sua espressione credendo che stesse ridendo e mi stesse prendendo in giro ma invece era davvero serio.

"Ti senti solo?"

"Adesso no"arrossii comprendendo che con me non lo fosse, cominciai a mordermi le labbra cercando di trattenere le migliaia di farfalle che stavano avendo una rissa nel mio stomaco.

"Quindi non vuoi che stia lontana da te?" sbuffò alzando gli occhi al cielo.

"Credo che tu l'abbia capito, non c'è bisogno che lo dica"

"Su dillo Cameron"

"No, non riempirò il tuo ego" disse allontanandosi con un sorriso e avviandosi verso il corridoio.

"Tra un po' inizio a cucinare" urlai in modo che potesse sentirmi.

"Va bene, piccola"

Quando sentii la porta del bagno chiudersi portai le mani alla bocca trattenendomi dall'urlare.

Come To MeWhere stories live. Discover now