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Canzone del capitolo: 
Runaway- Galantis

I suoi occhi chiari splendevano sotto le luci colorate del lampadario posto al centro del soffitto della vecchia discoteca, era dal lato opposto della sala mentre tre ragazze gli ballavano vicino che se fosse un palo da lap dance .

Indossava una camicia nera abbottonata fino a metà mostrando così la scritta sulle clavicole, la collana a spada e la maschera hannya tatuata, le maniche erano alzate mostrando gli altri tatuaggi disegnati sulle braccia tese incrociate al petto.

I capelli erano, come sempre, ordinati alla perfezione ad un lato e i suoi occhi erano puntati su me e Nate non calcolando le tre oche che continuavano a strusciarsi su di lui.

Fece scorrere lo sguardo lungo tutto il mio corpo facendomi sentire quasi nuda sotto i suoi occhi, s'inumidì le labbra colorandole di un rosa acceso e aggrottò più profondamente le sopracciglia per studiarmi più attentamente.

Iniziai a rigirarmi una ciocca tra le dita e tentai di non pensare ai suoi costanti occhi su di me ma di ascoltare il discorso di Nate.

Non appena finii il liquido dal bicchiere ne ordinammo un altro, già a metà del secondo mi sentivo brilla.

Nate mi afferrò per mano trascinandomi verso il divanetto dove si trovavano Victoria e gli altri, mentre mi strattonava osservavo Cameron seguirci con lo sguardo come se avesse dovuto tenermi sott'occhio.

"Perché non giochiamo a obbligo e verità?"

"Oh no, odio quel gioco" piagnucolò Victoria avendo il mio completo sostegno.

"Su, giochiamo!" urlò Aaron già sbronzo.

"Allora Aaron, scegli"

"Obbligo"

"Vai da quella ragazza e dalle un bacio" disse indicando una ragazza con un caschetto nero.

"Certo, tanto domani non ricorderò nulla" rispose facendo spallucce e avvicinandosi.

Si avvicinò alla ragazza e senza nemmeno chiederlo le stampò un bacio per poi tornare a sedersi lasciandola a bocca aperta.

"Poverina, ci è rimasta male" disse Nate ridendo.

"Joi, obbligo o verità?"

Della verità non se ne parlava, dagli sguardi che avevano, sapevo già mi avrebbero chiesto qualcosa su di Cameron perciò mi restava solo l'obbligo.

"Obbligo"

"Vai al bancone e bevi un bicchiere di vodka"

"Cosa?"

"Vai!" urlò su di giri Victoria.

Mi alzai avvicinandomi al bancone e ordinando un bicchiere di vodka, il ragazzo cominciò a ridere quando a stento mandavo giù un sorso di quel miscuglio.

"Fatto" dissi posando il bicchiere vuoto sul tavolino per confermare di averlo finito.

"Ok. Nate, cosa scegli?" chiesi ridendo.

"Giudizio"

"Mh, quanto dai da uno a dieci a Victoria?"

"Un bell'otto" Victoria si vantò portandosi all'indietro i capelli e iniziò a bere un altro bicchiere ridendo.

Continuammo a fare diversi giri, a metà serata finimmo ben quattro bottiglie di un alcolico che il mio palato non riusciva più a riconoscere, eravamo tutti ubriachi e ridevamo per ogni singola stupidaggine.

"Bene Nate, scegli" disse Victoria sogghignando.

"Obbligo"

"Bene, ti obbligo.." si voltò in direzione della folla e sorrise.

Come To MeWhere stories live. Discover now