"Prima Christian mi ha chiesto di uscire" dissi continuando a guardare fuori al finestrino per non guardare la sua reazione.

"Cosa?!" non dovevo guardarlo, non guadarlo, non guardarlo.

"Joi"

"Si?"

"Quando mi parli, guardami in faccia"

oh, certo che no.

"Gli ho detto che ero già impegnata e quando mi ha chiesto cosa dovevo fare non ho più risposto"

"Hey, ti ho detto di guardarmi" mi voltai lentamente mordendomi il labbro e guardandolo negli occhi, dannazione, il rosso risaltava i suoi occhi giada.

"Preferivo uscire con te piuttosto che con lui" cercò di trattenere un sorriso ma sembrò solo far addolcire di più i lineamenti.

Inutile dire che quando la sera precedente mi aveva chiamata chiedendomi di andare da lui e lasciare Christian il mio cuore sembrò fare il circo messicano con tanto di spettatori pimpanti e eccitati, ogni suo piccolo gesto sembrava far amplificare ciò che provavo per lui.

Portai una mano alla bocca urlando sommessamente al ricordo del bacio di quella sera e facendolo così voltare stranito e con gli occhi sbarrati, mi chiese se stavo bene e con un enorme sorriso e il volto in fiamme risposi che era tutto ok.

Appena arrivammo fuori il parco lo osservai sistemarsi la giacca di pelle e infilarsi una sigaretta tra le labbra, quel ragazzo sembrava essere sempre tremendamente bello.

Quando entrammo un ragazzo era seduto su una panchina del parco, mi squadrò dalla testa ai piedi ammiccandomi in apprezzamento e molto presto sentii un enorme mano racchiudere la mia e mi voltai verso Cameron che lo fulminava con sguardo minaccioso.

Mentre continuavamo il percorso verso la parte nascosta del parco percorsi con il pollice la mezzaluna sul suo dorso, alcune volte si voltava per guardarmi e ogni volta sentivo il cuore martellarmi dentro.

Appena arrivati al campo ci stendemmo tra i fiori e osservammo il cielo stellato.

Lo ammirai mentre lottava con la bandana per poi arrendersi, toglierla e poggiarla sul grembo, risi guardando la massa di ricci scomposta intanto che lui sbuffava e li faceva volteggiare al vento.

"Cameron, stavo pensando a una cosa"

"Cioè?" chiese guardandomi e poi sistemandosi in orizzontale con la testa sulla mia pancia.

"Che ne pensi se attaccassimo i tuoi migliori scatti nella tua stanza?"

"Sarebbe una buona idea"

"Bene" risposi sorridendo fiera della mia proposta.

Prese una ciocca dei miei capelli e la tirò fino a farla diventare lunga e liscia chiudendo gli occhi e sospirando, ma quel gesto finì non appena cominciai ad accarezzargli i ricci e tenendo gli occhi chiusi parlò.

"Sono stato un egoista"

"Perché?"

"Avrei dovuto portarti all'appuntamento con Christian non appena me lo avevi raccontato e invece ti ho portata qui con me, dovevo farlo per seguire il piano e riuscire ad incastrarlo prima"

"Te lo avrei comunque impedito quindi non sentirti in colpa" presi la benda e gliela sistemai per poi legarla, appena finii di parlare si alzò scostando le mie mani e mettendosi su di me.

"Il fatto è che non mi sento in colpa e questo mi rende ancor più egoista" il ciondolo continuava a dondolare mentre con un braccio sorreggeva il suo peso, il respiro si rompeva sulle mie labbra mandando in tilt ogni mia sicurezza e quando fissai i suoi occhi cristallini fui completamente persa.

"Ci sto provando in tutti i modi ma sembra che non ci riesca, cos'hai tu di diverso dalle altre?"

"Stai provando a fare cosa?"

"Nulla" scosse debolmente la testa facendo oscillare i ricci al di sopra della benda che ora erano in pendenza.

"Non mi hai ancora raccontato cosa ti ha fatto Christian di tanto grave da fartelo odiare in quel modo" quando trovai il suo sguardo fermo sul mio grembo compresi a cosa intendesse, mi ero decisa a raccontargli tutto infondo lui aveva fatto lo stesso con me.

"Christian è sempre stato un ragazzo dolce e affettuoso, i primi tempi in cui stavamo insieme era un vero tesoro. Se gli avessi chiesto qualcosa cinque minuti dopo avrei potuto trovarla fuori la porta di casa"

"Ma?"

"Ma la dolcezza era pari alla gelosia, era completamente paranoico e ossessivo e questo era uno dei suoi più grandi difetti. Una sera, dopo l'ennesima volta che partì per un'intera settimana senza dirmi nulla, decisi di far finire la nostra storia, non appena lo venne a sapere andò fuori di testa" mi alzai a sedere e lui fece lo stesso guardandomi con curiosità.

"Era completamente andato e farneticava sul fatto che lo facevo perché non lo amavo più e stavo con qualcun altro e così cercò di approfittarsi di me" alzai la maglia fino al petto mostrandogli gli orribili segni che mi aveva lasciato, Cameron spalancò gli occhi facendoli scorrere velocemente su di essi per poi puntarli nei miei.

"Così mi ha segnata".

Come To MeWhere stories live. Discover now