38 & 39 - Il guardiano.

2K 102 49
                                    







Capitolo 38 & 39 - Il guardiano.







Quando Suho prese con una stretta di ferro il braccio di Lay e si rifiutò di lasciarlo andare, fu una cosa che quest'ultimo non poté controllare. Suho ebbe anche l'audacia di tirare e trascinare Lay -senza lasciarlo con molta altra scelta che seguirlo. Sebbene Suho non lo stesse minacciando con una pistola, Lay decise di non opporsi e di seguirlo ovunque il guardiano avesse in mente di andare.

Trascinando Lay, quando arrivarono all'edificio scolastico, Suho corse tre rampe di scale fino in cima. Una volta arrivati all'ala abbandonata del quarto piano, Suho tirò un calcio alla porta della prima aula fuori uso che trovò. Non lasciò andare Lay, anche dopo averlo spinto dentro, finché non fu sicuro di aver chiuso a chiave la porta.

Una volta libero, Lay cominciò a massaggiarsi il punto in cui Suho l'aveva tenuto. "Dannazione. Non credevo avessi una presa così forte, guardiano."

"Che importa." Disse Suho, lanciandogli un'occhiata dopo aver finito di assicurarsi che l'unica uscita fosse chiusa e sicura. Si voltò verso Lay. "Ma tornando al punto. Pensavo di essere stato perfettamente chiaro nel dirti di lasciare in pace quei due."

"E io pensavo di essere stato perfettamente chiaro nel dirti che non me ne importa un emerito cazzo di quello che mi dici di fare." Rispose Lay, inclinando la testa da un lato e rimanendo immobile a fissare Suho, il cui contorno era visibile sol solo aiuto della luce naturale che entrava dalle finestre, visto che le luci nella stanza erano spente.

"Ma quello che ti ho dato era un ordine, non un fottuto consiglio." Disse Suho con fermezza.

"Cosa pensi di fare al riguardo?" Sbottò Lay. "Mi picchierai? Mi tirerai un pugno nella dannata faccia come ha fatto Park? Dimmelo o fallo semplicemente, stronzo, e poi levati dalla mia fottuta vista!"

Suho fece un passo verso Lay ma poi si mosse di lato. "Quel genere di punizione corporale non è nel mio stile." Improvvisamente, Suho aveva smesso di sputargli addosso le parole. Invece, una volta che fu abbastanza vicino, spostò il ciuffo che copriva gli occhi di Lay da una parte. Lay si accigliò, ma rimase completamente interdetto quando Suho afferrò quei capelli e li tirò in modo da avvicinare i loro volti, fino a far toccare le due fronti. "Dicono che le punizioni corporali non sortano nessun cazzo di effetto al giorno d'oggi. Specialmente coi bambini come te." Mormorò Suho.

Lay digrignò i denti e spinse una mano in mezzo a loro. Quando realizzò di non riuscire a spingere via Suho, lo afferrò per l'uniforme. "Sarà meglio che mi lasci i capelli." Ringhiò.

Con gli occhi incatenati l'un l'altro, Suho sogghignò. "Allora mi ascolterai e lascerai in pace Baekhyun?"

"Sono solo affari miei."

Il ghigno sulla faccia di Suho vacillò e poi sparì. I suoi occhi si abbassarono verso un'altra parte del volto di Lay, che però non ci prestò molta attenzione. "Risposta sbagliata, troia."

Il mondo si capovolse e l'asse terrestre si invertì. Nulla al mondo sembrava più al posto giusto per Lay, dal momento in cui Suho inclinò la testa fino a toccare le sue labbra. Shockato, Lay strinse le mani a pugno e provò nuovamente ad allontanare Suho, ma fu solo uno spreco d'energia.

The LetterWhere stories live. Discover now