16 - Il mio amico diabolico.

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Capitolo 16 - Il mio amico diabolico.





Dopo aver finito i preparativi ed aver dato qualche schiaffo di qui e di là, Kris si allontanò e tirò fuori una borsa che aveva nella valigia. Tao, con le mani ancora al muro, guardò al di là della sua spalla. Il suo cuore smise di battere per una frazione di secondo e la sua mente si dimenticò che doveva continuare a tenere le mani al muro. "Che diavolo è quello?!" urlò, indicando la borsa nera che Kris stava aprendo.

"Ti ho detto che potevi levare le mani dal muro?" replicò con calma Kris.

"Perché non puoi dirmelo e basta?" chiese Tao, cui Kris non rispose immediatamente, giocherellando invece con qualunque cosa ci fosse nella borsa. Tao si chinò per rimettersi i pantaloni. "Me ne vado. Me ne vado. Fanculo a questa merd-"

"Non farlo, Huang." disse Kris. "Toccali e queste due mani ti finiranno addosso."

Tao lo fissò ed ignorò le sue parole. Le mani trovarono i pantaloncini e li afferrarono, ma prima che riuscisse a metterli Kris gli si parò di fronte. Fece leva sulle dita di Tao per far sì che lasciasse il materiale e usò l'altra mano per forzare il più giovane a guardare in su verso di lui.

"Avresti dovuto ascoltare."

Kris afferrò Tao per gli avambracci, lo tirò su, e lo buttò sul letto. Il corpo del ragazzo rimbalzò quando colpì il materasso, non ebbe neanche il tempo di riprendersi, prima che Kris prendesse i pantaloncini alle sue caviglie e li gettasse lontano. "Ora, quante volte abbiamo già fatto cose del genere?" chiese. "Perché dovresti esserci abituato ormai."

Tao ringhiò ed alzò automaticamente una gamba, spostandola da un lato. "Allora dovrei anche farmi fottere invece di farti usare la forza per aprirmi le gambe, vero?!"

"Beh, non stai andando un po' troppo veloce?"

"Non mi hai ancora detto che c'è in quella borsa." disse Tao, fissandola.

"Solo alcune cose che ho portato e che ho pensato possano piacerti." Kris distolse lo sguardo da Tao per tirare fuori qualcosa dalla borsa. "Beh, non so quanto potranno piacerti, in realtà. E comunque non ho idea di come usarli. Considerati una cavia."

Tao assottigliò lo sguardo verso l'oggetto. "Ma che cazzo, Kris? E' un fottuto..... vibratore?!"

Kris scrollò le spalle. "Se è così che vuoi chiamarlo..." Tornò al letto e si accigliò vedendo che Tao aveva chiuso le gambe. "Aprile."

"Non lascerò che tu infili un oggetto estraneo dentro di me."

Kris fece una smorfia. Senza dire una parola, allargò ampiamente le gambe del ragazzo. "Se vuoi, possiamo metterci prima le mie dita. Quelle sicuramente non sarebbero estranee per il tuo piccolo e stretto mondo."

"No! Perché poi tu ci metteresti comunq-" Tao si fermò quando la voce gli rimase incastrata nella gola. Kris aveva penetrato la sua apertura ancora non lubrificata con un dito. Osservò il più giovane voltare la testa a sinistra per non doverlo guardare, ma sapeva che Tao si era già abituato al suo dito. Come aveva detto, non era nulla di estraneo.

Dopo aver strusciato e girato il suo dito dentro Tao, Kris ne aggiunse un altro, muovendoli poi in direzioni opposte, allenando e preparando il bambino. "Quello che facciamo è considerato sesso sadomasochista?" mormorò sovrappensiero Kris.

The LetterWhere stories live. Discover now