"Lo so" rispose sogghignando e lasciando la mia camicia.

"Ci ho provato ma se non vuoi giocare, non giochiamo" alzò le mani arrendendosi.

Ci rimasi un po' male quando si arrese, forse sotto, sotto volevo continuare quel gioco e accontentarla.

Anche se finì di parlare rimasi nella stessa posizione vietandole il passaggio.

"Sei molto più simpatica da sbronza, lo sai?"

"E tu sei molto più attraente quando sono sbronza, lo sai?" iniziai a ridere facendole fare lo stesso e quasi mi pentii di non aver accettato la sua proposta.

"Andiamo a casa così giochiamo?" le proposi all'orecchio.

"Tempo scaduto Stone, hai perso l'opportunità della tua vita" disse chiudendo gli occhi come per vantarsi.

"Però torniamo a casa, sono stanca" sbuffò mettendo il muso e facendo dondolare le gambe.

"Ok, basta che non vomiti nella mia macchina"

"Va bene" rispose con un sorriso.

Mi scostai e scese dal tavolo cominciando a canticchiare e facendo dondolare i tacchi tra le mani.

La afferrai per mano per non perderla tra la folla, degli stupidi continuavano a farle proposte sconce e complimenti non molto fini, li riempii di "fanculo" guardandoli in malo modo.

Feci scattare la serratura dell'auto e salimmo, quasi non cadde e dovetti aiutarla mentre continuava a canticchiare e a ridere.

"Oh no, aspetta" posò una mano sul mio sedile avvicinandosi per togliermi una ciocca caduta sul volto e sistemarla al lato in sintonia con gli altri, mi scoppiò a ridere in faccia curvando le labbra rosso scuro e mostrando i denti perfetti e bianchi.

Mi voltai stringendo il volante con forza al punto che le nocche diventarono pallide e feci partire gli Imagine Dragons per calmarmi.

La guardai mentre osservava il finestrino e disegnava dei cerchi su di esso, borbottai qualche imprecazione per farla smettere e ritirò subito indietro la mano, se avesse lasciato dei segni l'avrei obbligata a pulire l'auto da cima a fondo.

Arrivammo a casa con il sottofondo di Amsterdam che finì non appena parcheggiai, scesi dall'auto e la aiutai a scendere mentre era ancora tutta barcollante, quando quasi non inciampò si aggrappò alla mia camicia stropicciandola facendomi così imprecare, ora l'avrebbe stirata lei.

Stranamente arrivammo al terzo piano e aprii la porta, la casa era completamente vuota visto che gli altri erano ancora alla festa.

Si buttò sul divano e si massaggiò le tempie, mi avvicinai e le porsi un bicchiere d'acqua.

"Non permettermi più di bere" si lamentò guardandomi con un musino di dolore.

"Te la sei cercata tu, piccola"

"Grazie" disse dopo aver mandato giù un sorso d'acqua continuando a guardarmi con i grandi occhioni scuri, accennai un sorriso e la finì posando il bicchiere sul tavolino in vetro.

"Stai bene?" chiesi sorpreso da me stesso nell'essere preoccupato.

"Abbastanza"

Un'idea mi volò in testa e non potei far almeno di parlare.

"Joi" le sfiorai il braccio per farla sentire più a suo agio in modo che sarebbe riuscita a raccontarmi tutto.

"Si?"

"Puoi dirmi il tuo segreto?"

"Il mio segreto?"

"Ciò che nascondi, la croce che porti sulle spalle" la sua espressione mutò e i suoi occhi felici e luminosi si spensero diventando neri come la pece, abbassò lo sguardo sulle gambe scoperte dalla gonna e sospirò.

"Non posso Cameron, il mio dolore è mio e solo"

"Condividilo con me così farà meno male" le dissi cercando di nascondere la curiosità che mi stava divorando lo stomaco.

"Posso darti un piccolo indizio"

"Un indizio?" sbuffai.

Non poteva dirmelo e farla finita?

"Esatto, infondo tu non mi dirai il tuo"

"Mi sembra giusto"

Cavolo, era furba anche da sbronza.

"Il mio segreto è visibile agli occhi di tutti ma nessuno riescie a vederlo, lo porto sempre dietro ma non posso lasciarlo andare" disse annuendo come per confermare di più il concetto.

"Merda, è difficile" risposi cercando di capire cosa fosse.

È visibile ma non lo vediamo, se lo porta dietro ma non può lasciarlo, che diamine era?

"Su, dammi un indizio sul tuo" disse girandosi e incrociando le gambe.

"No, mi dispiace, il mio segreto è pericoloso e se le persone ne fanno parte saranno in pericolo"

Non volevo farla entrare in quello schifo, fragile e debole com'era quegli infami l'avrebbero messa K.O. in un secondo e se per farla allontanare dovevo subirmi le sue lamentele e il broncio stampato in faccia, l'avrei fatto.

"Sei cattivo" il suo alito odorava di alcool e pesca, non sapevo il perché ma lo trovai tremendamente sexy.

"Dovresti toglierti quel rossetto" le guardai le labbra mordendomi l'interno guancia.

"Perché?"

"Domani sembrerai joker"

"Credevo ti piacesse" disse imbronciandosi.

"No" risposi mentendo, mi piaceva, anche parecchio.

"Lo toglierò dopo" poggiò la testa sulla mia spalla e la osservai approfondendo il mio cipiglio.

"Ma che fai?"

"Cerco di dormire"

"Su di me?" chiesi incredulo.

"Ti da fastidio?"

Non risposi ma mi limitai a guardarla mentre poggiava una mano sul mio petto.

Sapevo che stava sorridendo ma glielo concessi soltanto perché era sbronza.

"Buonanotte Cameron"

"Buonanotte" risposi accarezzandole la spalla scoperta.

Sentii il suo respiro diventare pesante segno che si era addormentata, chiusi gli occhi cercando di fare lo stesso.

Mi addormentai anch'io e ,per la prima volta, dormii in pace senza il continuo peso che portavo allo stomaco.

Come To MeWhere stories live. Discover now