Capitolo 21. (Sequel)

2.8K 116 6
                                    

Mi stropiccio delicatamente gli occhi, senza farmi abbagliare troppo dai raggi del sole. Lanciò un'occhiata al fratello di Travis, notando che sta guidando dopo chissà quanto tempo.

Mi accorgo di non sapere ancora il suo nome. «Non credi sia scorretto?» Alza un sopracciglio, non capendo minimamente di cosa stia parlando. «Insomma,» continuo. «Tu sai il mio nome...ma io non so il tuo, giusto? Non credi sia scorretto?»

Alza le spalle, e con poco interesse mi risponde. «Beh, se proprio vuoi saperlo ti dirò il mio nome.» annuisco semplicemente, aspettando che lui si decida a parlare. «Mi chiamo Roy.»

«Bel nome, Roy.» aggiungo sorridendo lievemente. Lui ricambia il sorriso, ritornando a concentrarsi sulla guida.

«Allora, dove stiamo andando di preciso?» sono salita sulla sua macchina senza neanche sapere dove ci stiamo dirigendo, ma almeno sono certa che di lui posso fidarmi.

«Mmh, non credo di poterti rispondere.» aggrotto le sopracciglia, perché mai non potrebbe rispondermi?

«Perché?» domando semplicemente.

Alza le spalle. «Non è il mio lavoro.»

«Beh, ti ricordo che potrei scendere da un momento all'altro da questa macchina.» cerco di minacciarlo, ma lui subito attiva lo scatto di sicurezza, chiudendo la macchina all'interno.

«Problema risolto.» dice prima di posare nuovamente lo sguardo sulla strada.

Alcuni dubbi mi assalgono, e tra i tanto uno in particolare : perché tutto quello che sta succedendo non mi sembra reale?

Cerco di scacciare via ogni singolo pensiero negativo, forse Travis ha ragione, devo solo preoccuparmi di stare tranquilla. So benissimo che Jason mi verrà a riprendere quando tutto sarà finito.

Mi infilo le cuffie, provando a rilassarmi almeno con un po' di musica. Scorro fra tutte le canzoni possibili da scegliere, ma nessuna mi soddisfa.

Mi tolgo di scatto le cuffie e rivolgo lo sguardo verso Roy. «Devo andare in bagno.» dico ad un tono abbastanza alto. Lui mi lancia uno sguardo quasi "assassino", che poi ricambia subito con un sorriso.

«Mi spiace dolcezza, ma non possiamo fermarci prima di un'ora.»

Sbuffo sonoramente, incrociando le braccia e portando lo sguardo verso il basso. Mi drizzo immediatamente, quando l'occhio mi ricade su un foglio accartocciato suo tappetino vicino ai miei piedi.

Senza dare troppo nell'occhio mi abbasso delicatamente, facendo finta di allacciarmi le scarpe, ma quando vedo che Roy tiene fisso lo sguardo su di me mi rialzo immediatamente, senza mostrarmi troppo agitata.

Cerco di distrarlo, con una strategia davvero stupida, ma che potrebbe funzionare. «Che c'è da quella parte?» chiedo indicando il panorama alla sua sinistra.

Lui si volta come previsto, e in unico movimento raccolgo il pezzo di carta accartocciato. Me lo infilo in tasca e mi stampo un sorriso sulla faccia. Lui si rigira qualche secondo dopo. «Dove?»

«Oh, nulla.. Mi riferivo semplicemente a quelle montagne, sono così belle. Ho pensato che magari potessi sapere di cosa si trattasse.»

Annuisce, senza mostrare troppo interesse. «È il monte Robson, questo indica che siamo in Canada.» mi limito solo ad annuire a mia volta.

«Quindi non possiamo fermarci?» chiedo cambiando argomento non essendo interessata molto all'altro.

Alza gli occhi al cielo, quasi stufo della mia presenza. «Ti ho detto di no, Samantha. Non chiedermelo più.»

Perfettamente sbagliatoWhere stories live. Discover now